C’è bisogno di poesia, sempre e in ogni ambito della vita. In attesa che possa uscire dai limiti angusti nei quali è stata relegata, una bella occasione per immergersi nel flusso delle parole poetiche ce la dà il MAMbo di Bologna con “Poets in the Museum” – “Poeti nel museo”, progetto ideato dalla scrittrice e traduttrice Allison Grimaldi Donahue, in collaborazione con Caterina Molteni, assistente curatrice del museo, che mette in dialogo i componimenti scritti da poetesse e poeti bolognese con le opere della collezione. E ad attivare questo rapporto saranno gli stessi autori delle poesie, con la loro viva voce.
«Il progetto nasce dal desiderio di avvicinare il lavoro del poeta a quello dell’artista, esplorando nuovi approcci di scrittura d’arte, possibili grazie al coinvolgimento di poeti e non solo di critici o curatori», spiegano gli organizzatori. «Anche se l’ambito letterario è spesso considerato separato da quello delle arti visive, queste forme artistiche si intersecano e frequentemente comunicano tra loro. Come scriveva Frank O’Hara (1926-1966), poeta e curatore della New York School del Museum of Modern Art, nella poesia Why I Am Not a Painter, pittori e poeti lavorano “intorno” a una cosa per giungere alla cosa stessa», continuano. «Entrambi generano quel processo alchemico grazie a cui espressioni e oggetti quotidiani del linguaggio e del colore si trasformano in qualcosa di ineffabile e intangibile, mentre rimangono qualcosa che tutti possono sentire, vedere e capire».
Gli autori coinvolti sono Vito Bonito, Domenico Brancale, Eleanora Luccarini, Marilena Renda e Federica Scaringello, oltre alla stessa Grimaldi Donahue. Fino al 19 febbraio 2021, ogni venerdì, dalle 15, due poeti si muoveranno liberamente per le sale del primo piano del museo, leggendo testi inediti ispirati alla collezione permanente MAMbo. Un attraversamento di parole e visioni che il pubblico potrà seguire e ascoltare in presenza, visto che il MAMbo ha potuto riaprire le porte, nel rispetto delle norme anti Covid-19.
Le prime due incursioni poetiche, infatti, si sono svolte a musei chiusi ma sono state registrate e sono visibili sul canale YouTube del MAMbo, dove verranno raccolte anche le successive. I testi prodotti dai poeti in visita solitaria alle sale espositive, scaturiti dal loro contatto con le opere, verranno raccolti in una pubblicazione/fanzine edita dal MAMbo.
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