I Musei Civici di Verona inaugurano la prima edizione di Arte in gioco, un progetto multidisciplinare, concepito e promosso dall’Assessorato alla Cultura in sinergia con i Musei Civici. L’iniziativa si intreccia al Tocatì – Festival Internazionale dei Giochi in Strada. Dal 13 al 15 settembre 2024, la città si trasformerà in un grande laboratorio a cielo aperto: cinque delle sedi museali veronesi, insieme ad altri luoghi della cultura, ospiteranno un percorso tematico che celebra il gioco come strumento di scoperta e riflessione, tra arte e creatività, storia e modernità. Il programma spazia dai progetti espositivi a una serie di attività ludiche per tutte le età, dai laboratori per bambini alle visite guidate.
Il Museo di Castelvecchio ha già aperto il calendario di Arte in gioco con l’opera emblematica Il Giocoliere di Antonio Donghi, maestro della pittura del ‘900 e tra i massimi esponenti del Realismo Magico. Prestata dalla UniCredit Art Collection, questa tela del 1936 – scelta come ambasciatrice del progetto – incarna l’essenza del tema dell’homo ludens, ispirandosi alle riflessioni di Johan Huizinga sull’importanza del gioco nella cultura. Questo dipinto dialoga con la collezione di dipinti antichi del Museo, aprendo nuovi scenari interpretativi, dove il gioco diviene chiave per una lettura dinamica e sorprendente del patrimonio storico.
Il Tocatì, festival annuale curato dall’AGA – Associazione Giochi Antichi, riconosciuto dal 2022 come Buona Pratica di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO, trasforma per qualche giorno il quartiere di Veronetta in un vivace palcoscenico dove giochi e sport tradizionali si incontrano con la salvaguardia del patrimonio immateriale. Le strade diventano spazi di dialogo e convivenza, celebrando diversità culturali e creatività collettiva.
In continuità con questi valori di inclusione e comunità, il progetto Arte in gioco propone una riflessione estetica e culturale sul gioco come medium di trasmissione e conoscenza, ma anche come spazio di immaginazione e sogno.
Cinque musei di Verona offriranno un palinsesto che esplora il gioco in diverse forme e periodi storici, attraverso la grande arte. Al Museo Archeologico al Teatro Romano, si indaga il gioco nell’antichità, dai ludi gladiatorii ai giochi romani, arricchendo il percorso con Cavalli e Gladiatori di Giorgio de Chirico, un’opera in prestito che dialoga con i mosaici permanenti del museo. Al Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, l’amore e il gioco si intrecciano nel dipinto Marte e Venere giocano a scacchi, della scuola del Padovanino, mentre il Museo Miniscalchi-Erizzo propone una sfida tra uomo e donna alla “tavola reale”, oggi conosciuta come backgammon.
Il Museo di Castelvecchio ospita una riflessione sulla fragilità umana attraverso l’opera di Donghi, in dialogo con il celebre Ritratto di fanciullo con disegno infantile di Giovan Francesco Caroto. Le due opere si confrontano sotto lo sguardo sereno di Cangrande I della Scala, la cui statua equestre, visibile nella vetrata del museo, suggerisce l’eterna giostra della vita e del potere.
L’arte contemporanea trova il suo spazio alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, che presenta due opere emblematiche: Chi viene a giocare con me di Silvano Girardello e Fremdkörper di Vanessa Jane Phaff, riflessioni sull’infanzia e sul gioco come atti di creazione libera e ribelle. L’Università di Verona, con l’installazione di Riccardo Giacconi The Variational Status, esplora il gioco come mappa concettuale di un pensiero in evoluzione.
Al Museo Africano, un percorso di giochi e giocattoli realizzati con materiali riciclati apre uno sguardo sulla creatività e l’ingegno delle culture africane, mentre la Biblioteca Civica propone una mostra intitolata Vendesi casa d’artista, che include libri e materiali grafici sul tema del gioco, in coincidenza con il Mercatino dei libri durante il Tocatì.
Oltre ai progetti espositivi, Arte in gioco offre una serie di laboratori pratici e coinvolgenti. L’Università di Verona organizza Arte contemporanea in gioco, dove le famiglie potranno sperimentare in modo interattivo i linguaggi dell’arte contemporanea. Al Museo Archeologico Nazionale di Verona, i visitatori saranno catapultati in un’esperienza ludica di migliaia di anni fa, mentre a Palazzo Maffei, attraverso il laboratorio Giocando s’impara i partecipanti potranno avvicinarsi all’antica tecnica della stampa, ispirata alla celebre opera giapponese La Grande Onda. Alla Fondazione E.ART.H., con Tocca, crea, impara!, due giornate con appuntamenti dedicati a laboratori per famiglie, con un focus speciale sulla carta come medium creativo.
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La mia fotografia è intrisa di solitudine, bellezza e femminilità.