Cortesi Gallery presenta il suo martketplace di cryptoarte ad ArteFiera

di - 10 Maggio 2022

Mostrare l’arte che sta emergendo dal mondo della cryptoart. Creare esposizioni in cui sia costante il dialogo tra arte generativa e arte fisica per una maggiore fruibilità e comprensione. Avvicinare le nuove generazioni di artisti e fruitori, fornire supporto ai collezionisti interessati all’arte generativa e, allo stesso tempo, far parte di questa nuova community artistica in continuo fermento. Questi sono gli obiettivi di C-Verso, la nuova sezione della Cortesi Gallery dedicata all’arte digitale e all’universo crypto, che ha conquistato un proprio stand dedicato ad ArteFiera. Oltre infatti al tradizionale stand, Cortesi Gallery presenterà in uno stand focus, dal 13 al 15 maggio, nella fiera d’arte a Bologna, tre artisti internazionali molto riconosciuti nell’ambiente dell’arte generativa, Ben Kovach, Stefano Contiero e ippsketch, affiancandoli alle opere di herman de vries, artista olandese che ha partecipato ai movimenti artistici del Dopoguerra legati all’arte programmata, seguendo formule matematiche e statistiche randomizzate. Una sorta di anticipatore dell’arte generativa.

Già nel 1962, infatti, sperimentava la creazione delle proprie opere seguendo una tabella statistica con cui decideva lo schema del posizionamento degli elementi sull’opera in maniera casuale, inizialmente, con i suoi iconici Random Objectivation in legno e, dal 1973, con lavori incentrati su elementi naturali, come foglie e pigmenti di terra, anch’essi posizionati casualmente sulla tela.

Si instaurerà, dunque, un dialogo profondo tra i lavori di de vries e quelli dei giovani artisti Kovach, Contiero e ippsketch, i quali, grazie all’avanzamento tecnologico, hanno un’ampia selezione di strumenti per poter creare la propria arte, in maniera sì casuale ma andando a delineare il raggio di azione di svariati parametri per giungere al risultato estetico che preferiscono. Dialogo che sarà al centro dello stand focus ad ArteFiera di Cortesi Gallery, ma non solo.

Cortesi Gallery presenterà proprio a Bologna la propria piattaforma C-VERSO in grado di leggere i codici creati dall’artista andando a selezionare un range di parametri che verranno generati con l’interazione del visitatore.  Nello stand, le stampe HD degli artisti saranno affiancate da uno schermo TV “cornice”, supportato da un tablet su cui, con un semplice click, sarà possibile avviare la sequenza di codici per vedere l’opera trasformarsi nello schermo. I visitatori potranno dunque interagire con l’opera direttamente, prima di decidere se mintarla o meno. Tutti gli NFT creati potranno poi essere mintati su cverso.io, marketplace ufficiale di Cortesi Gallery.  Un’ anteprima assoluta di una piattaforma che diventerà uno strumento immancabile nelle future esposizioni della galleria dedicate all’arte generativa in cui i drop avveranno durante gli eventi fisici.

Il marketplace di Cortesi Gallery si occuperà dunque della prima vendita appoggiandosi alla Blockchain di Tezos, scelta appositamente per la grande comunità artistica creatasi e per la totale ecosostenibilità (non consuma energia nel processo di creazione del NFT come succede con altre Blockchain).

Una presa di posizione netta, come afferma il direttore della galleria Lorenzo Cortesi: «Da tempo ormai mi interesso e mi occupo di digitale. Nell’avvento degli NFT vediamo un’innovazione tecnologica che ha dato l’opportunità all’arte digitale di trovare il proprio mercato. Cortesi Gallery continuerà principalmente a concentrarsi su arte post-war italiana ed europea, ma abbiamo deciso di seguire questo nuovo filone per avvicinarci di più alle giovani generazioni interessate all’arte che vivono sempre di più nel digitale. Vogliamo fare parte di questa nuova community culturale. Perché così dev’essere considerata la Crypto Art: non solo un movimento artistico, ma – appunto – un movimento culturale. L’arte digitale sarà sempre più presente e sarà considerata arte contemporanea, senza distinzioni. La nostra sfida è concentrarci sul valore artistico di queste opere».

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