Giardino project, 2020, ph Grazia Amelia Bellitta
Un giardino di una comune abitazione privata si trasforma in laboratorio urbano e in un imprevedibile luogo aperto alla riflessione sull’arte contemporanea. Succede a Trepuzzi, piccola cittadina del nord Salento, a pochi chilometri da Lecce, dove lo storico dell’arte Giuseppe Amedeo Arnesano ha ideato Giardino Project, progetto di talk e incontri incentrati sul confronto relativo alle pratiche artistiche e curatoriali. L’idea fondativa – che è anche pratica attuativa – è quella di ospitare in una residenza estiva di tre giorni un artista e un curatore, che dialogheranno con lo spazio e con i ritmi dalla quotidianità. Allocato al piano terra di un appartamento condominiale degli anni ‘80 in un ex complesso p.e.e.p. (piano edilizia economica popolare), il giardino si qualifica zona franca, spazio alternativo e indipendente alle logiche di sistema, animato da una reale necessità di incontro e di dialogo.
È questa la prima edizione, o meglio il Volume 0, intitolato Sui rami di quel microcosmo risuonano motivi aerei. Un titolo poetico tratto dalla raccolta di novelle arabe de Le Mille e una notte e ispirato dalla descrizione del giardino persiano-sassanide. Titolo e formato si adeguano al concept, focalizzato sulla dimensione spazio-temporale del giardino che, nell’arco della giornata, è scandita dal canto e dall’operosità degli uccelli.
«Il riferimento al microcosmo – precisa l’ideatore – interessa un campo di indagine che comprende arte, scienza e natura e si inserisce in maniera geopolitica e trasversale, in una riflessione di condivisione più ampia sulle dinamiche e le caratteristiche che regolano l’antropocene. Nell’immaginario comune il giardino rappresenta per l’uomo un’esigenza, uno spazio fisico e mentale dove svolgere molteplici attività legate non solo a un interesse produttivo del terreno, ma anche a quello topiario, botanico, paesaggistico, medico, architettonico, contemplativo, mistico, artificiale, filosofico, evasivo, estetico e artistico. Nel suo insieme il giardino è un microcosmo complesso carico di significati simbolici, magici, culturali e religiosi».
Due gli incontri in cui si articola il Volume 0. Si parte il 31 luglio con Stefano Giuri (Neviano, 1991), artista e fondatore di Toast Project Space a Firenze, il quale, durante l’incontro A tu per tu con Tutankhamon, racconterà la sua peculiare ricerca evolutasi attraverso il disegno, la performance e la scultura e oggi intrisa di riferimenti sociali e politici. A seguire, il 9 agosto, Caterina Molteni (Milano, 1989), assistente curatore presso il MAMbo di Bologna, durante l’incontro Pensiero che profuma di terra porrà al centro della discussione la pratica curatoriale, indagandola, in una riflessione partecipata, a partire dalle proprie esperienze personali, dipanatesi tra spazi indipendenti e contesti istituzionali come il Castello di Rivoli e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Per partecipare scrivere a giardinoproject@gmail.com.
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