Vacanza, paesaggio, cronaca, dramma, speranza, rituale, arrivo, partenza. Insomma, che aspetto ha il Mediterraneo? O meglio, quali forme assume, per ognuna delle persone che l’hanno visto, ricordato, percorso? È la domanda che Gea Casolaro ha rivolto al pubblico per Mare Magnum Nostrum, progetto curato da Leonardo Regano e vincitore dell’ottava edizione dell’Italian Council.
Un progetto che assume le forme di un’opera in progress, da costruire e sviluppare nell’arco di un anno e attraverso una serie di tappe intermedie, la prima, dal 12 al 26 novembre, nella Torre Sud-Est del Palazzo di Diocleziano, a Spalato. Nella sede espositiva croata, sarà presentata un’installazione ambientale che riproduce il Mediterraneo, reinterpretato dalle fotografie delle persone che hanno aderito al progetto.
In occasione di questo primo appuntamento, Mare Magnum Nostrum proporrà una sorta di archivio del Mediterraneo esteso in un ambiente immersivo, un viaggio diacronico da rivivere tra le immagini del presente e del passato, con il mare e le sue coste ritratti in ogni condizione di tempo e di luce. L’installazione, realizzata in collaborazione con Hulu – Split, Fotoklub Split e Tihana Felić, Sandra Kapitanović, Kristina Tokić, Nora Gabrić, studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Spalato, è composta da due elementi principali: il disegno del Mediterraneo e l’archivio fotografico, cartaceo e digitale.
La collaborazione delle persone è uno degli aspetti salienti di Mare Magnum Nostrum: attraverso una call to action, Gea Casolaro ha avviato la creazione di un archivio fotografico del Mediterraneo che verrà costantemente aggiornato sul sito maremagnumnostrum.art. Chiunque voglia partecipare alla costruzione dell’opera è invitato caricare le proprie immagini raffiguranti il Mediterraneo e le sue coste nella sezione apposita del sito, indicando il luogo e l’anno in cui è stata scattata la fotografia, ricollegandovi un’emozione o un pensiero.
Le fotografie saranno raccolte, archiviate e stampate per poi essere di volta in volta utilizzate all’interno dell’installazione per caratterizzare i tratti di costa raffigurati. Il progetto itinerante nasce non solo per creare il primo nucleo dell’archivio fotografico sul mare ma anche per coinvolgere Paesi e individui diversi in una grande azione corale.
Durante il progetto e nel corso dei prossimi mesi l’artista incontrerà nuovi interlocutori attivi in altri luoghi del Mediterraneo al fine di coinvolgere realtà e identità internazionali nel processo di costruzione dell’archivio. A conclusione, l’opera, arricchita di immagini provenienti da ogni tempo e luogo, rientrerà definitivamente in Italia.
La tappa conclusiva di Mare Magnum Nostrum è prevista al Museo Nazionale di Ravenna, città nata dalle acque e cerniera tra i due versanti del Mediterraneo. Il museo ravennate sarà la sede definitiva dell’opera di Gea Casolaro che, dopo la mostra finale, prevista nella primavera 2021, verrà acquisita nelle sue collezioni.
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