L’immenso archivio dell’Università di Tokyo è consultabile online grazie alla collaborazione con Internet Archive. Da oggi sarà possibile consultare migliaia di risorse finora inaccessibili per chi non conosce la lingua giapponese o è impossibilitato a recarsi fisicamente nella capitale.
L’impresa di digitalizzare oltre 4mila reperti, fra cui pergamene, testi e carte, inizia a giugno 2020. Storici e stuenti dell’Università di Tokyo hanno portato avanti questo meticoloso lavoro grazie al quale ora chiunque può consultare preziosissime informazioni su migliaia di anni di cultura e storia nipponica, attraverso pezzi di prosa e poesia, oltre che opere d’arte. I cambiamenti che hanno portato un’istituzione come l’Università di Tokyo ad aprile le porte digitali del suo archivio fanno i conti con l’iperconnessione dei nostri tempi.
Alcuni fra i pezzi più interessanti sono alcuni manoscritti appartenuti a Mori Ōgai, un soldato, poeta e scrittore giapponese. Sul fronte storico invece la collezione di documenti legali cinesi della dinastia Ming è un altro tassello di grande valore.
L’Università di Tokyo è stata istituita nel 1977 e la sua General Library si divide in 30 sezioni, garantendo a studenti e ricercatori un archivio di oltre un milione di volumi. La catalogazione di gran parte dei reperti conservati è stata possibile anche grazie al supporto di Internet Archive, la biblioteca digitale non profit più grande nel mondo della rete, che ha lo scopo dichiarato di consentire un accesso universale alla conoscenza.
Fondata nel 1996, la piattaforma Internet Archive a oggi conserva 70 petabytes di dati, fra pagine web, musica, libri, materiale audiovisivo e software. Fondamentale, per questa organizzazione, è la collaborazione con oltre 800 università e biblioteche in giro per il mondo. Internet Archive, infatti, mette a disposizione la sua tecnologia, permettendo a queste istituzioni di creare archivi digitali consultabili da tutti.
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