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Fino al 14.VI.2019 | Krištof Kintera, No One Has Nothing | z2o Sara Zanin Gallery, Roma

di - 5 Giugno 2019
Dopo la recente partecipazione alla mostra “You Got To Burn To Shine” a La Galleria Nazionale, Krištof Kintera si sposta negli spazi di Sara Zanin a Roma con la sua prima personale nella galleria di Via della Vetrina, dal titolo “No One Has Nothing”. La mostra, visitabile fino al 14 giugno, è stata ideata come un percorso che guida il visitatore verso la decodificazione di cruciali temi sociali e politici legati al concetto di universo post-naturale, dove secondo l’artista viviamo e su cui si concentra la sua ricerca. Il processo di riflessione al quale siamo chiamati inizia sin dall’ingresso in galleria, dove un cartello con il titolo della mostra invita e ammonisce allo stesso tempo chi si avvicina. La prima sala proietta immediatamente in un’altra dimensione, una «centrifuga pop», come l’ha definita Marina Dacci nel testo che accompagna il comunicato stampa della mostra. È quella ironica e apparentemente giocosa dello studio dell’artista, dove un procione imbalsamato, al centro di un’installazione site specific arricchita da luci e musica elettronica sincopata, accoglie il visitatore con un secondo appello: I Want to Hear Your Problems. Le parole di Kintera stesso, nei panni di un fantoccio che stringe un megafono appeso alla controfacciata d’ingresso, vengono riprodotte in loop, recitando i titoli delle tavole disposte tutt’attorno. Le stesse ci forniscono il primo indizio per interpretare il concept della mostra: come riflette l’artista nei confronti dell’iper-tecnologizzazione del mondo? Con un “grande cuore” e “modestia”, sventolando la bandiera bianca dell’Umiltà esposta nell’ambiente successivo. L’opera, che assume un ruolo centrale sia concettualmente che nell’allestimento dello spazio, viene costantemente azionata da una ventola meccanica ed è protetta da ingombranti transenne che simboleggiano la possibile apertura o chiusura ai temi proposti, costringendo il visitatore ad una scelta. Se aspiriamo a continuare, l’artista-maieuta ci suggerisce allora nell’ampia sala conclusiva l’arma da utilizzare per resistere alla trasformazione del nostro mondo: è l’immaginazione, rievocata da una pila di cuscini orientali che raggiunge il soffitto e che ci proietta in un’atmosfera da Le Mille e una Notte.
Krištof Kintera No one has nothing, 2019 Installation view, room 1 Courtesy z2o Sara Zanin Gallery, Rome Ph. by Giorgio Benni
Kintera quasi ci invita a librarci con lui in punta di piedi a bordo di un’installazione a forma di tappeto volante, per allontanarci dalla sporcizia terrestre, rievocata da cumuli di neve candida ma incrostata dei rifiuti dell’uomo. Sarà sufficiente per evitare l’apocalisse, o forse è solo una pia illusione? La possibilità resta aperta e viene rimessa allo spettatore, insieme alla prefigurazione, nell’ultima tavola esposta, di quello che potrebbe succederci: un cellulare, simbolo inevitabile dell’alienazione dell’uomo contemporaneo, troneggia su una città di rifiuti tecnologici bruciati e maleodoranti, recuperati dall’artista ceco in una vecchia fabbrica di computer andata a fuoco. La mostra si rivela dunque un percorso immersivo che coinvolge i cinque sensi, il cui tema di sottofondo è grande e terrificante ma viene trattato con sapienza sferzante, per raggiungere nel visitatore l’obiettivo di suscitare la stessa presa di coscienza dell’artista: this is how we live. Nella speranza che, uniti, si possa iniziare a reagire.
Alice Bortolazzo
mostra visitata il 10 maggio
Dal 7 maggio al 14 giugno 2019
Krištof Kintera, No One Has Nothing
Z2O Sara Zanin Gallery
via della Vetrina n. 21,  Roma
Orari: martedì – sabato dalle 13.00 alle 19.00 (o su appuntamento)
Info: +39 0670452261- www.z2ogalleria.it –  info@z2ogalleria.it

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