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Fino al 17.V. 2015 | Missing Earth – Eltjon Valle | Maurizio Caldirola Arte Contemporanea, Monza

di - 9 Maggio 2015
Eltjon Valle nato in Albania nel 1984 e laureato all’Accademia di Belle Arti di Milano nel 2009, dove vive e lavora, è oggi l’artista dell’oro nero. “Missing Earth” è il titolo della mostra in corso presso la galleria Maurizio Caldirola Arte Contemporanea di Monza, in cui Valle propone ed espone un lavoro in cui la materia è elemento costitutivo, protagonista.  Giriamo la maniglia ed entriamo. Nello spazio bianco, in cui la luce in una bella giornata di sole imperversa, prima che il nostro sguardo arrivi alle opere, siamo distratti, o per meglio dire incuriositi, dall’olfatto che percepisce qualcosa di non propriamente appartenente alla pittura. Cerchiamo così con la vista cos’è. Guardiamo quello che ci sta attorno. Difronte a noi, sulla parete frontale, un susseguirsi di lavori, che d’insieme formato un unico pezzo, conduce lo sguardo verso le pareti laterali dove altri lavori sono appesi, ma con respiro. La panoramica non si esaurisce, abbassiamo il punto di vista verso i grandi box a terra, che a scacchiera intralciano il percorso lineare, ma favoriscono la vista a trecentosessanta gradi delle singole parti dell’installazione. Land pieces, i pezzi di terra, Studies on Geology, i quadri geologi, Bubbles, le bolle, e The Wells, i reperti, sono i titoli dei lavori presenti. Sorge ben presto la domanda: ma tutta questa materia cos’è? È il petrolio dell’Albania. L’Albania di Eltjon Valle. L’olio minerale della sua terra come testimonianza. L’artista trasporta dal suo paese d’origine terreno e bitume. Auto-rappresentazione e auto-denuncia sono i perché della ricerca di Valle. L’artista ha il forte desiderio di porre lo spettatore, ignaro il più delle volte di alcune realtà, a diretto contatto con il suo vissuto, con il suo trascorso, con la sua origine in un paese in cui lo stretto regime comunista segna una particolare storia.

Per la precisione Kuçovë è una città dell’Albania centrale conosciuta da noi italiani anche con il nome di Petrolia, così chiamata durante l’occupazione fascista. Kuçovë è in poco tempo una vera e propria città del petrolio con impianti di produzione e personale incessante. La fine della Grande Guerra segna però l’inizio del Regime Comunista che governa l’Albania e nel ’50 Kuçovë diventa Qyteti Stalin. L’estrazione di petrolio, e così anche la produzione, è potenziata e nasce la prima raffineria albanese, dato che il petrolio non è più destinato all’Italia. È solo con la democrazia degli anni novanta che Kuçovë riprende il suo nome d’origine. Valle si trasforma in un archeologo, ispeziona i terreni, la sua stratificazione e la sua superficie. Valle vuole attraverso la terra raccontare una storia, per non dimenticare. E chi, meglio di quella terra, può raccontare il passato? Narrare l’antropologia culturale per mezzo dei livelli del suolo è il suo scopo. L’argomento è delicato, ampiamente si può parlare del petrolio come uno dei fattori di maggior sviluppo e cambiamento globale mondiale, ma anche elemento di inquinamento consistente. Valle si dispone tra positivo e negativo.  Tra gli opposti, l’ormai esperto del petrolio, prende una posizione di difesa verso gli sprechi e propone di riflettere sugli stessi. Le sue opere d’arte sono la dimostrazione di quanto il degrado sia frutto, spesso, dell’ignoranza dell’uomo. Ringraziamo Eltjon Valle per il ricordo di una storia apparentemente tanto lontana, ma soprattutto grazie per la realizzazione di opere così singolari ottenute con materiali che abbandonati a se stessi potrebbero causare danni al sistema naturale, ma che, al contrario, diventano un vero e proprio dono culturale.
Martina Corbetta
Mostra visitata il 17 aprile
Dal 19 marzo al 17 maggio 2015
Eltjon Valle, Missing Earth
Maurizio Caldirola Arte Contemporanea, Monza
Via Volta, 26. Monza
Orari: su appuntamento

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