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A cena con Spoerri e occhio al collezionismo. I numeri della tredicesima edizione di Artverona

di - 10 Ottobre 2017
È tutto pronto per Artverona e, a pochi giorni dall’apertura di questa tredicesima edizione, dal 13 al 16 ottobre alla Fiera di Verona, è il momento di dare ufficialmente i numeri (i nomi già li avevamo fatti qui). 140 le gallerie selezionate, di cui 35 presenti per la prima volta, 14 nuove realtà indipendenti, 20 protagonisti del settore editoriale, 480 collezionisti italiani e stranieri ospitati in città, 30 in più rispetto allo scorso anno. Cifre che dimostrano lo stato di grazia della fiera, diventata un appuntamento imperdibile non solo per gli addetti ai lavori, e che promettono di offrire uno spaccato esaustivo dello stato dell’arte contemporanea, con uno sguardo particolare alla situazione italiana, che sarà oggetto di una sezione specifica. E poi, come sottolineato anche nel corso della presentazione ufficiale svoltasi oggi, Artverona sotto la nuova direzione artistica di Adriana Polveroni, guarda oltre, diffondendosi in più luoghi e in diversi momenti, rinforzando i legami e stringendo relazioni con nuovi contesti di sviluppo, come per la partnership con ANGAMC-Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, tenendo sempre in primo piano tutti gli aspetti del collezionismo.
«ArtVerona sta puntando sempre più sul connubio tra arte e impresa, sensibilizzando una specifica tipologia di pubblico verso questa forma di investimento. Come Veronafiere abbiano aderito al Premio nazionale Cultura+Impresa e le nostre rassegne internazionali come Vinitaly, Marmomac, Fieracavalli, Fieragricola e Samoter, grazie alla capacità di attrarre imprenditori da tutto il mondo, possono rappresentare nuovi contesti di sviluppo per ArtVerona. Non dimentichiamo inoltre il valore aggiunto del nostro territorio con cui la manifestazione ha uno stretto rapporto, coinvolgendone il tessuto economico, sociale e culturale», ha spiegato Romano Artoni, consigliere di amministrazione di Veronafiere, intervenuto alla presentazione insieme ad Adriana Polveroni, Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, Francesca Briani, assessore alla Cultura del Comune di Verona, e a Patrizia Nuzzo, responsabile della direzione artistica della Galleria d’Arte Moderna di Verona.
«Spero e intendo impegnarmi affinché ArtVerona possa dare, attraverso l’arte di cui è portatrice, un contributo di visione e fattivo per un maggiore collaborazione con le attività di Veronafiere. In questo senso la fiera va distribuita con alcune iniziative sull’anno anche per costruire in pubblico più attento», ha commentato Adriana Polveroni. Il riferimento è al ricchissimo calendario di eventi collaterali, tra i quali le mostre “Il mio corpo nel tempo. Lüthi, Ontani, Opalka”, alla Galleria d’Arte Moderna Forti, e “Iconoclash. Il conflitto delle immagini”, al Museo di Castelvecchio, e il “Banchetto Palindromo”, la cena-performance di Daniel Spoerri. Festival Veronetta, invece, è il programma di live performance, workshop, talk e installazioni che coinvolge istituzioni come Soprintendenza, Università di Verona, Accademia di Belle Arti, ma anche negozi, bar e osterie dell’omonimo quartiere di Verona. «Ma per ora concentriamoci sulle novità di questa edizione, che vede rafforzata la spinta alla ricerca, rappresentata dalle due nuove sezioni: Grand Tour e Scouting. Senza dimenticare di impegnarci nel sostegno della nostra arte, da qui il titolo #backtoitaly, non in una prospettiva “local”, ma mettendo in dialogo il meglio della produzione artistica italiana con il meglio della giovane produzione internazionale», ha continuato Polveroni.
«Il mondo del collezionismo è l’elemento centrale su cui poggia tutta l’attività di ArtVerona. Vogliamo far sì che sia parte attiva all’interno del sistema dell’arte, iniziando da questa rassegna, in cui collezionisti devono sentirsi promotori e non soltanto fruitori. Per questo abbiamo investito per potenziare l’incoming dall’estero, per i giovani abbiamo selezionato opere di qualità con un prezzo entro i 5mila euro, mentre a Castelvecchio è stata realizzata una mostra insieme a 21 collezionisti», ha detto Giovanni Mantovani.

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