Una squadra affiatata e ben rodata, quella composta da Massimiliano Gioni, Maurizio Cattelan e Ali Subotnick. A loro è affidato il compito di curare la prossima biennale di Berlino, prevista per marzo 2006. Una brusca virata, dopo l’ultima edizione diretta da Ute Meta Bauer, dal taglio fortemente sociale e in gran parte focalizzata sulla storia e le dinamiche del territorio berlinese.
La premiata ditta “artista-curatore-editore” vanta già un consistente bagaglio di esperienze in comune: i tre hanno aperto, nel 2001, la microgalleria newyorkese The Wrong Gallery, minuscolo spazio espositivo non profit; dal loro sodalizio nasce anche Charley, una rivista di arti visive, attenta alle nuove tendenze; e insieme sono presenti con delle rubriche fisse su alcuni magazine internazionali (“Domus”, “El Topo”). Le loro carriere procedono intento spedite, individualmente. Gioni, direttore della Fondazione Trussardi, è reduce dall’esperienza di co-curatore a Manifesta 5; Cattelan non smette di far parlare di sé con le sue invenzioni ironiche e irriverenti; Subotnick è editore, giornalista freelance, curatore e “visiting curator” presso la School of the Arts della Columbia University.
Un team atipico, pieno di risorse, per una biennale giovane ma con un ruolo strategico sullo scenario internazionale. Hanno due anni a disposizione, i tre neocuratori, per riuscire a stupirci ed elaborare un progetto originale, all’altezza delle aspettative… (helga marsala)
[exibart]
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e la zia di Cattelan?
Totò Riina al confronto di questi era un catechista...
Allucinante .....
forza itaglia