Paris Internationalecambia pelle e, per la sua terza edizione, si piazza nella ex sede del quotidiano Libération, dietro Place de la République, con 55 gallerie provenienti da 19 Paesi, da Cina, Stati Uniti, Libano, Giappone, Italia, Germania e Brasile. Fiera d’arte contemporanea destinata alle gallerie emergenti che appoggiano, per lo più, i lavori di giovani artisti, Paris Internationale propone spazi a costi bassi, fuori dai codici standard delle grandi fiere d’arte. Ma fa anche di più, come invitare otto spazi non-profit a partecipare gratuitamente, per incentivare la scena emergente locale.
L’edificio, completamente spoglio, accoglie le gallerie nei suoi diversi piani, collegati, tra l’altro, da una rampa garage laterale, restituendo una vista incredibile sulla capitale, mentre sulla terrazza saranno accolti gli incontri organizzati dalla The Cheapest University. Tra questi, la performance United in Stomach Flu, London Weeps: Excerpts From a Novel (Or Possibly a Film Script), con Cally Spooner e Michelangelo Miccolis, o Dress for the job you want not the one you have con Teddy Coste, in collaborazione con Treize. E tanti altri sono gli eventi proposti per la manifestazione, tra workshop, letture e dibattiti.
L’aria che si respira è quella della ricerca, della novità, del dialogo, troviamo molta scultura e pittura ma anche video e installazioni. Ecco la videoarte contemporanea, presso Antenna Space di Shanghai, che presenta
Farm di
Yu Honglei (Mongolia, 1984), un lavoro dedicato a
Joan Miró. Una voce narrante in spagnolo, omaggio all’artista, ci parla della luna e degli animali, tra colori, poesia e in una natura geometrica, esaminando il rapporto emotivo e sociale tra gli artisti. Tra le italiane, la Norma Mangione di Torino approda per la prima volta nella capitale francese e presenta sculture di
Francesco Barocco e pitture di
Salvo (di quest’ultimo, la galleria ha già venduto tre lavori, solo al vernissage). Tra le italiane anche Federico Vavassori di Milano e la SpazioA di Pistoia, che presenta opere di
Chiara Camoni,
Nona Inescu ed
Esther Kläs. Tra le new entry, arriva da Los Angeles Château Shatto, che presenta l’artista
Jacqueline de Jong (Olanda, 1939), da non perdere e che potrete ritrovare, in questi giorni, anche presso la galleria Air de Paris, che accoglie la Château Shatto con altri suoi artisti. Da Beirut c’è la galleria Marfa’, altra new entry, che presenta lavori di
Tamara Al Samerraei e
Stéphanie Saadé, due artiste libanesi. La gallerista
Joumana Asseily ha tra gli obiettivi quello di contribuire a instaurare nuove dinamiche nella scena culturale del suo Paese. Insomma, tanti gli artisti e le gallerie da scoprire, fino al 22 ottobre. Per saperne di più, potete dare un’occhiata
qui. (
Livia De Leoni)