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Il mondo in 150 fotografie: il World Press Photo Bari 2015 al Teatro Margherita. Non solo un’esposizione, che chiude con il World Party

di - 4 Luglio 2015
A Bari la Mostra Fotogiornalistica Internazionale WORLD PRESS PHOTO riconferma il successo dello scorso ottobre, organizzata anche quest’anno dall’Associazione CIME che ha riportato nel capoluogo pugliese la selezione di fotografie vincitrici dell’omonimo premio.
Dal 1955 la Fondazione indipendente WORLD PRESS PHOTO, con sede ad Amsterdam, espone le fotografie che candidate al concorso sono state premiate per le diverse categorie – general news, spot news, contemporary issues, daily life, portraits, nature, sports – in un mostra itinerante allestita in quarantacinque paesi in più di cento diverse sedi.
Ora esposti negli ambienti del Teatro Margherita di Bari, splendidamente affacciato sull’Adriatico, centocinquanta scatti dei più celebri fotoreporter internazionali, pubblicati da testate come Time, Le Monde, New York Times, The Guardian e National Geographic, a rappresentare il clou dell’attualità internazionale. Unica tappa del Sud Italia per la seconda edizione consecutiva, Bari inoltre ospiterà i festeggiamenti dei 60 anni del concorso “WPP” con un “World Party” che si terrà domani, in occasione dell’ultimo giorno d’apertura. Una festa “dell’accoglienza in direzione contraria”, in cui saranno donne e uomini arrivati in Puglia da Afghanistan, Somalia, Marocco, Romania, Costa d’Avorio ad invitare ad un viaggio multiculturale (che già si compie attraverso questi capolavori fotografici) verso “Un’altra sponda”, riprendendo il titolo dell’installazione che proprio loro hanno realizzato durante il workshop, ideato e coordinato dal designer Vittorio Palumbo insieme a Inuit, prima dell’inaugurazione, l’11 giugno.
Nell’eccezionale scenario del Teatro ora adibito a spazio espositivo, infatti, posta al centro dell’ex foyer, è presentata un’imponente e poetica barca fatta di legno, luci e carta, creata per rappresentare lo sguardo che supera i confini del Mediterraneo e tiene insieme i paesi da cui provengono tutti i partecipanti alla costruzione. Una scultura narrativa che oltre ad avere un valore evidentemente scenografico, si fa simbolo di integrazione e continuità, sviluppata a partire da due degli scatti presentati nell’esposizione: quello del vincitore danese Mads Nissen, che ritrae una coppia di omosessuali russi in un momento di intimità, e quella del fotoreporter italiano Massimo Sestini, in cui si vede dall’alto un barcone stracolmo di migranti al largo della costa libica durante l’operazione “Mare Nostrum” (nella foto)
Con lui, sono otto i fotografi italiani che hanno vinto i premi “World Press Photo 2015” nelle varie categorie; in mostra, insieme agli altri premiati senza soluzione di continuità geografica e stilistica, ancora per questo fine settimana, dalle ore 11 alle ore 23. (Cristina Principale)

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