THAT’S STORIES

di - 26 Giugno 2019
La luna è stata creata dall’impatto tra la Terra e Theia. Da questo scontro, però, è nato anche l’asteroide aA29. Questo masso di dimensione di 60 m, diventa una presenza importante perché periodicamente si avvicina all’atmosfera terrestre. La rilevanza del fatto ha ispirato il nome della galleria aA29 Project Room, diventando metafora di come la stessa si inserisca nel panorama artistico: spesso non si nota l’universo delle gallerie presenti in Italia, ma esse esistono e vagano nel sistema dell’arte secondo traiettorie definite, instaurando relazioni non scontate con gli altri astri di questa galassia.
Era il 2014, Gerardo Giurin e Antonio Cecora aprivano aA29 Project Room a Caserta, città esterna a forti circuiti commerciali dell’arte, ma terreno fertile per la sperimentazione. Un anno dopo, inauguravano la loro seconda sede a Milano, luogo di apertura a un pubblico più ampio di appassionati e collezionisti. Ora, una grande festa, dà il benvenuto alla loro terza sede a Reggio Emilia. Attraverso mostre, progetti site specific e residenze, l’ultimo polo della galleria continua la traiettoria delle due sedi precedenti: apertura, condivisione e promozione di artisti che utilizzano diversi medium al fine di veicolare le urgenze del contemporaneo.
Jompet Kuswidananto
“Open Ceremony”, titolo della prima mostra collettiva inaugurata a Reggio Emilia il 14 giugno e visitabile fino al 8 settembre, ospita tutti gli artisti rappresentati da aA29 Project Room: Yvonne De Rosa, Ivan Grubanov, Jompet Kuswidananto, Isabella Pers, Tiziana Pers, Patrizia Posillipo, Matilde Sambo, Kyle Thompson e Sasha Vinci. Il fil rouge, oltre la celebrazione di questo nuovo successo, è rappresentato dalle ricerche dei singoli artisti che diventano specchio dell’attività della galleria. Vengono perciò presentate opere che ragionano sulle problematiche ambientali, sociali, antispeciste e non antropocentriche, coniugando allo spirito di ricerca una missione sociale.
Dall’asteroide aA29, la Terra si presenta sempre sotto prospettive diverse, perciò lo scopo di aA29 Project Room è – e rimarrà sempre – quello di sostenere pratiche che stimolino il pubblico a una riflessione critica sul presente e sul futuro del nostro pianeta, spingendolo ad avere una prospettiva sempre diversa, come avviene dallo spazio. Tra lo spettatore e il reale però, al contrario dell’asteroide, esiste una prossimità che ricorda costantemente la responsabilità che si deve al mondo.
Gianluca Gramolazzi

Articoli recenti

  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18