L’artista friulana sceglie le rive del fiume Isonzo -terra rigogliosa e fertile, ma teatro di violenti scontri – per celebrare la meditazione collettiva sull’acqua e sugli alberi, in connessione con altri posti afflitti dalla deriva antropocentrica, come l’arcipelago di Kiribati. L’opera richiama la tradizione ancestrale delle pratiche divinatorie silvestri, riportando l’esperienza ambientale all’interno del contesto urbano. Isabella Pers costruisce così una ritualità e una collettività capaci di riconnettersi con il tutto.
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