Stanca di stare nei libri e soltanto per la fruizione di pochi eletti, la poesia “
trova rifugio nel quadro, nella performance, nella poesia spettacolo”. Così si esprime
Lamberto Pignotti nel video che conclude il percorso espositivo della mostra
Parole Contro. Il tempo della poesia visiva. L’artista fondò, insieme a
Eugenio Miccini, la corrente della Poesia Visiva nella primavera del ‘63, e le 110 opere esposte a Montevarchi fanno ripercorrere quei cinque anni, fino al ‘68, in una passeggiata nell’arte d’avanguardia.
Già arrivare alla Ginestra è un’esperienza da poeta visivo. Il paesaggio circostante è contaminato da tutto ciò che quegli artisti denunciavano e deprecavano. La segnaletica sembra uscita dal “water tritaparole” di
Michele Perfetti, il cui
…sino in fondo (1966) assurge a manifesto della mostra. Fabbriche, outlet e periferie devastate, con il treno che corre accanto, come nell’
Italia se ne va di
Lamberto Pignotti.
L’antico complesso che ospita la Ginestra è imponente e le sale espositive perfette nella luce naturale. La mostra inizia dal piano alto e prosegue a scendere. L’organizzazione delle opere segue un ordine cronologico, per facilitarne la “lettura” di per sé complessa, e si articola in uno spazio non facilmente gestibile.
Il movimento che vivacizzò l’atmosfera culturale fiorentina del secondo dopoguerra trova qui un luogo perfetto per
parlare e/o
disapprovare i linguaggi della contemporaneità: mentre oltreoceano
Andy Warhol si apprestava a dipingere Marilyn Monroe, l’icona di
Luciano Ori era una giovanissima e sensuale Catherine Spaak con garofano rosso in bocca.
Nel mezzanino, il video di
Lucia Marcucci,
Volerà nel ‘70. Una miscellanea di spezzoni dei “Prossimamente” intercalati da immagini documentaristiche del periodo fascista. Un vero e proprio happening di poesia visiva. Nella sala attigua, le opere di
Ketty La Rocca e la sua realistica e cruda visione dell’immagine femminile come veicolo d’attrazione svilente la donna stessa. Volti bellissimi e famosi “imbavagliati” da lacci e sbarre reclamizzano cosmetici ed elettrodomestici in
Top Secret o in
Elettro…addomesticati.
Di visione opposta è la rappresentazione del corpo femminile per
Roberto Malquori, che compara in
Nuove Armi quelli perfetti delle eroine degli anni ’60 con i volti di donna dell’arte antica. Per lui il corpo della donna è poesia, è veicolo di lirismo, è origine e venerazione. E il collage è lo strumento espressivo perfetto per illustrarlo.