Al colmo dellâentusiasmo e della decisione, per il
concretarsi di un progetto sistematico che renda Palazzo Fabroni punto di
riferimento culturale a livello regionale e non solo, Ludovico Pratesi, insieme
ad Adriana Polveroni, in occasione della prima mostra pistoiese effettua una
ricognizione sul territorio e sceglie ciò che la Toscana ha di piÚ originale
quanto ad arte contemporanea: il gran numero e lâottima qualitĂ delle opere
ambientali.
Nelle ultime decadi, ora per lungimiranza politica ora per
iniziativa privata, nei diversi siti è infatti venuto costituendosi un
patrimonio vasto e dâevidente valore, al punto che
Arte e Natura, oltre a svolgersi in un percorso
interno, âesceâ dalle mura dellâantico
palagio e prosegue lungo sei suggestivi
itinerari: tra le
location coinvolte, la Fattoria di Celle, Villa la MĂ gia, il
Castello di Ama.
La peculiaritĂ dellâesposizione consiste dunque nella sua
duplice direzionalitĂ . Il convincimento curatoriale è che, sebbene unâoccasione
dâanalisi e approfondimento sul rapporto tra le prassi artistiche recenti e
lâambiente non possa prescindere da una diretta rilevazione sui luoghi, tale
elemento non preclude il moto inverso: presentare oggetti, sculture,
installazioni di significazione spaziale fra le mura di un edificio.
In effetti, dalla fine degli anni â60, con maggior
coscienza rispetto a prima, negli intendimenti degli artisti le zone espositive
sono evolute da meri contenitori a materia da costruzione.
Per usare una
definizione di Germano Celant, â
il contesto inquadra il significato
artistico e lâarte inquadra il contestoâ. Musei, gallerie, strutture recuperate e altro vanno
considerati come angoli privilegiati in cui sperimentare e attuare nuove
tipologie ricettive e dâintervento da parte del pubblico, modalitĂ percettive
inusuali, verifiche sui meccanismi del pensiero.
A livello ipotetico potremmo ritenere che tale composita
accezione della spazialitĂ sia stata, e in parte sia ancora, il tessuto
connettivo di risultati artistici molto distanti. Alcuni nomi a chiarimento,
tra i sedici ospitati a Pistoia:
Mario Merz,
Jannis Kounellis,
Sol LeWitt,
Hidetoshi Nagasawa,
Mimmo Paladino,
Luciano Fabro,
Robert Morris. Accanto a tali personalitĂ non
stonano nĂŠ sembrano penalizzati dalla mancanza dââatmosferaâ altri autori che
solitamente osserviamo out door:
Mauro Staccioli,
Anne & Patrick Poirier,
Daniel Buren.
Almeno un altro paio di aspetti, connessi allâevento,
meritano una nota. Innanzitutto, la singolaritĂ planimetrica del palazzo e delle
modifiche che vi sono state apportate: gli scorci prospettici del piano nobile
e gli accorgimenti nelle stanze della collezione permanente â tipo tagli e oblò
â legittimano a ben sperare per i futuri allestimenti. Infine, lo scopo sotteso
che
Arte e Natura si ripropone, ovvero responsabilizzare la politica regionale sul tema della
protezione e del mantenimento di un patrimonio artistico unico.