…Attorno a questo centro ideale si articola un’analisi tesa a illustrare l’invenzione e l’evoluzione dei principi della prospettiva nei secoli. L’esposizione, curata da Filippo Camerota, è strutturata secondo un taglio didattico che, radunando opere originali, riproduzioni e ricostruzioni, dosa sapientemente dati scientifici e storia dell’arte.
La mostra si apre con alcune sezioni dedicate allo studio delle rappresentazioni spaziali dal tempo Giotto all’età di Brunelleschi. Il visitatore è guidato alla scoperta delle sperimentazioni pittoriche lungo un percorso che, prendendo le mosse dai cicli di Assisi, giunge alle opere di Pietro e Ambrogio Lorenzetti, che sintetizzano e raffinano le esperienze di pittura spaziosa.
Contemporaneamente vengono seguite le osservazioni scientifiche sulla perspectiva, dai più antichi testi manoscritti alle famose tavolette di Brunelleschi, ricostruite sulla scorta delle descrizioni di Antonio Manetti. Questa parte del percorso culmina nella riproduzione della Trinità di Masaccio il cui spazio architettonico è stato dilatato, in pianta e in sezione, per evidenziare l’enorme novità dell’invenzione compositiva.
Seguono le sale dedicate all’attività degli altri padri della prospettiva che vissero e operarono nel ‘400, influenzando Masaccio o riflettendone il fondamentale insegnamento: Donatello, Lorenzo Ghiberti, i maestri intarsiatori (in mostra sono visibili alcune tarsie che testimoniano l’altissimo livello raggiunto a Firenze in questo settore della produzione artistica). In particolare, poi, è messo in evidenza il lavoro di Leon Battista Alberti che, rilevando le ricerche degli artisti contemporanei sistematizza gli studi sulla prospettiva rielaborando, probabilmente, quanto già intuito da Brunelleschi. Tra le opere esposte meritano menzione i disegni a penna raffiguranti gli Studio per un Mazzocchio attribuiti a Paolo Uccello, la cui figura artistica assume rilievo per aver introdotto la dicotomia tra prospettiva e realismo.
Un ampio approfondimento è dedicato a Piero della Francesca che, oltre a essere in prima persona un rigoroso pittore prospettico, è l’autore del primo grande trattato di prospettiva corredato di illustrazioni. I disegni originali provenienti dai trattati, affiancati da alcune ricostruzioni dei “corpi regolari”, focalizzano l’attenzione sugli studi condotti dal pittore intorno alla rappresentazione prospettica delle geometrie.
Una tappa fondamentale di questo excursus è fornita dalle rappresentazioni destinate ai fondali teatrali; un’ampia scelta di disegni evidenzia l’approccio scientifico che guidava gli artisti nella realizzazione delle scene prospettiche: da Bramante a Peruzzi, da Serlio a Vincenzo Scamozzi.
Con la sezione incentrata su Leonardo, l’attenzione viene virata sugli aspetti più propriamente scientifici della rappresentazione prospettica: gli esperimenti di Galilei, di Dürer, di Ludovico Cigoli.
Conclude il percorso una sezione dedicata all’utilizzo della prospettiva per la rappresentazione scientifica del cielo e per la cartografia delle città e del territorio.
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Web site della mostra
www.masaccio2001.it
Pietro Gaglianò
mostra vista il 15.X.2001
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