Categorie: altrecittà

Fino al 12.XI.2016 | Pier Paolo Calzolari, Marco Neri, Luca Pancrazzi | Studio la Città, Verona

di - 31 Ottobre 2016
Studio la Città inaugura la stagione espositiva 2016/2017 con una doppia mostra: due sale sono dedicate a una selezione di opere di Pier Paolo Calzolari mentre la Cattedrale Est e la Videoroom ospitano i paesaggi urbani di Marco Neri e Luca Pancrazzi.
Dagli anni ’70 fino ai 2000, ripercorriamo le principali tappe della ricerca di Calzolari attraverso alcune, selezionate opere della collezione di Studio la Città. Ai tradizionali mezzi della pittura, dichiarata morta proprio nei Settanta, si sostituiscono gli elementi della natura: fuoco, ghiaccio, acqua, neon, sale, stagno, piombo. Proprio con i celebri piombi inizia il percorso espositivo, una concezione di opera che si colloca ancora a parete, come fosse un quadro dei più tradizionali, ma che sostituisce alla tela e ai pigmenti il metallo ossidato e un elemento vivo, agente, il fuoco di una candela: il tempo e il suo inesorabile scorrere lento, le trasformazioni alchemiche della materia, sono i veri protagonisti delle opere di Calzolari. Lo testimoniano anche le celebri strutture ghiaccianti, di cui in mostra osserviamo uno splendido esempio con Natura morta del 2005. Un tavolo in metallo, una bottiglia di rame, libri di piombo, per una natura morta di morandiana memoria (Calzolari è bolognese) che acquista però rilevanza spaziale lasciandosi alle spalle la tela vuota per uscire dalla quella dimensione fittizia e invadere lo spazio reale. Qui viene sottoposta a un lento ciclo di congelamento e scongelamento grazie a un meccanismo ghiacciante che produce sulla superficie degli oggetti una candida brina. Allo spazio e al tempo si aggiungono poi, tra i medium artistici prediletti da Calzolari, il movimento e la vita stessa: calle in bilico su un lungo bastone condannate a un perpetuo movimento rotatorio intorno al baricentro del sistema a cui appartengono, pesciolini rossi in sottili cilindri trasparenti, entrambi sullo sfondo di redivive carte monocrome nelle cui infinite variazioni, sfumature e increspature si leggono paesaggi onirici fatti di sale, ambientazioni di una messa in scena teatrale e teatralizzante che sembra custodire un mistero, un enigma di sapore quasi metafisico.

“#studiolacittà” è invece il titolo della seconda proposta espositiva, che emblematicamente riprende il nome della Galleria stessa per presentare i lavori di Marco Neri e Luca Pancrazi incentrati sullo studio del paesaggio urbano contemporaneo. L’idea nasce da Marco Neri, noto tra le altre cose per l’installazione Quadro mondiale (tutte le bandiere del mondo) nel Padiglione Italia della Biennale 2000, il quale dichiara: “L’ho sempre pensato come un percorso poetico tra visioni e concetti, lontano ma allo stesso tempo necessario”. Il progetto trova la felice collaborazione di Luca Pancrazzi, conosciuto soprattutto per le sue famose colonne (monoliti in cui inserisce sottili strati di città miniaturizzate), e l’entusiastico accoglimento di Hélène de Franchis, direttrice della Galleria. Il tema del paesaggio urbano viene indagato dai due artisti nelle sue molteplici sfaccettature e attraverso diverse tecniche e linguaggi visivi: dagli assemblaggi di Marco Neri in tempera, acrilico e collage su cartone che rimandano a una dimensione quasi ludica della città ridotta a oggetto bidimensionale, alle raffinate chine di Luca Pancrazzi in cui si legge la lontana eco delle periferie industriali di Sironi; dalle analitiche tele della serie Centro abitato del primo, opere di pittura e al contempo installazioni interagenti, alle citate colonne del secondo (in mostra troviamo 80% Tzukuba), che paiono appartenere al contenitore – strutture portanti dello spazio espositivo – ma che in realtà presenziano per il loro contenuto: minuscole città ricostruite in una fetta sottile a livello dello sguardo di un osservatore attento. Al paesaggio di natura ottocentesco il Novecento sostituisce gli spazi urbanizzati e le nuove realtà industriali, Neri e Pancrazi proseguono e rinnovano la tradizione del paesaggio portandolo oltre le soglie degli anni Duemila. È un paesaggio in cui l’uomo non trova spazio, luogo dell’abitare umano spopolato, silenzioso e deserto, mero pretesto iconografico per indagare le nuove fisionomie del reale.
Jessica Bianchera
mostra visitata il 24 settembre

Dal 24 settembre al 12 novembre 2016
Pier Paolo Calzolari. Opere della collezione Studio la Città
#studiolacittà Marco Neri – Luca Pancrazzi
Studio la Città
Lungadige Galtarossa, 21
37133 Verona
Orario: da martedì a sabato, ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00
Info: +39 045 597549 www.studiolacittà.it

Si laurea in storia dell’arte contemporanea nel 2013 presso l’Università degli Studi di Verona e nel 2018 consegue il titolo della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Da settembre 2013 a giugno 2015 ha lavorato in Spagna a un progetto in collaborazione con la Camera di Commercio di Santander; da ottobre 2015 è cultore della materia per la cattedra di storia dell'arte contemporanea dell'Università di Verona. Scrive per Exibart e altre riviste d’arte contemporanea come Op.Cit. Selezione della critica d'arte contemporanea; da ottobre 2016 collabora con ArtVerona nell’ambito del programma di visite guidate. Nel novembre 2016 fonda l’Associazione Culturale Urbs Picta, attiva nella promozione e organizzazione di eventi culturali al fine di favorire la conoscenza e la fruizione consapevole dell’arte contemporanea. Collabora con musei, gallerie, enti e manifestazioni per progetti di ricerca e di curatela.

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