Categorie: altrecittĂ 

fino al 30.XI.2011 | Blue and Joy | Roma, Mondo Bizzarro Gallery

di - 23 Novembre 2011
Fabio La Fauci e Daniele Sigalot sono le menti eccelse che si nascondo dietro al progetto Blue and Joy. In origine grafici e pubblicitari hanno deciso che la loro strada passava per l’arte contemporanea più che per la comunicazione pubblicitaria. Scelta opportuna che prende il meglio delle due discipline e le unisce in una dialettica feconda che ci convince da un punto di vista estetico. Blue e Joy sono due pupazzi, l’uno in apparenza triste, ma in realtà inguaribilmente ottimista l’altro allegro, ma cinico e disilluso nella prassi, che ci accompagnano nel regno della religione. Un Caronte ed una Beatrice (ma questa è solo un’ipotesi poichè il loro sesso non è distinguibile e chi scrive non ha molte conoscenze di anatomia del pupazzo) che, con la loro presenza disvelano, portando a semplicità, quei concetti che accompagnano, dal punto di vista della relazione con la sfera del divino, la nostra cultura mediterranea. I miti della religione sono il centro su cui ruota la mostra “Roma caput somnii”. Blue e Joy si fanno protagonisti di una carrellata che, dalle divinità elleniche e romane arriva al cristianesimo. Urne, mosaici, serigrafie ed oli su tela ci parlano del rapporto tra i due pupazzi e la trascendenza. E’ un mondo gioioso in cui la divinità resta muta; lo spazio è tutto per il pupazzo, qui metafora dell’individuo isolato, colto dal punto di vista del materialismo storico, dell’esistenza, ed intrappolato nella “narrazione” del religioso. Joy crocifisso, quasi in essenza di filigrana, così come traspare dal quadro J.O.Y. fa pensare, in verità, molto poco al fumetto.

Pare che la creatura salga da un abisso, spaccando quasi il mosaico e che chieda con forza “padre perchè mi hai abbandonato?”. Il padre non risponde, forse perchè indispettito dall’espressione di Joy, che in un gioco di richiami culturali e visivi, pare quella, molto famosa, dell’anarchico arrestato dai carabinieri che strilla: “Una risata vi seppellirà”. Grandiosa intuizione quella di La Fauci e Sigalot. Ma proprio a voler cercare il pelo nell’uovo (e il ruolo del critico è, in fondo, questo), vorrei invitare gli artisti a curare, oltre all’idea di fondo e la realizzazione pratica delle opere (che è stata eccelsa), il retroterra culturale. Appare azzardato l’accostamento tra cristianità e paganesimo; non uno straccio di discorso per spiegare al fruitore delle opere perchè si sia operata questa scelta. E’ evidente che il cristianesimo, basti pensare all’idea di trinità e al culto dei santi, debba molto ai predecessori pagani. Le idee della trinità e della santità non compaiono nei testi sacri dei cristiani ma sono stati “veicoli storici” per cui la religione venuta dalla Palestina ha potuto soppiantare gli antichi dei, occupando spazi “familiari”. Nessuna spiegazione: la Fauci e Sigalot tacciono. Anche volendo accettare questo silenzio e la mancanza di ancoraggio storico e filosofico, che andava comunque tradotto in segno e dialettizzato con l’ottima presentazione estetica, i due filoni appaiono intellettualmente tronchi ed esili nella loro consistenza numerica.

Le storie della Bibbia ed i miti degli antichi dei sono tantissimi; nella mostra sono ridotti ad immagini quasi stereotipate ed in numero insufficiente.Bisogna quindi studiare, non solo essere bravi. Essere artisti è qualcosa in più dell’essere, semplicemente, degli ottimi grafici che vogliono fare arte. La differenza è tutta nella cultura, intesa non come pedante ostentazione ma come materiale vivo e pulsante che conferisce “anima” alle opere. La Fauci e Sigalot sono quindi “rimandati” ad altra mostra. Sono bravi, ma devono applicarsi ancora prima di mettere mano alle tele.

mario michele pascale
mostra visitata l’ 8 novembre 2011
dal 5 novembre al 30 novembre 2011
BLUE AND JOY
a cura di Julie Kogler
Mondo Bizzarro Gallery
Via Reggio Emilia, 32c /d (zona Salario) – 00198 Roma
Orario: Lunedì/Sabato h12:00-20:00; Domenica h16:00-20:00
Info: tel./fax +39 0644247451
[exibart]

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