Categorie: Architettura

Cinema & Architettura | Il “Grand Hotel Immaginario” | Venezia – 58 mostra internazionale d’arte cinematografica

di - 28 Agosto 2001

La definizione è affascinante è può essere estesa alla filmografia in generale, al mondo di celluloide. Lo possiamo raffigurare così, come un grande edificio un po’ fatiscente, in stile floreale, come quelli che popolano i viali del Lido di Venezia, carichi di una decorazione animata da personaggi favolistica, ninfe, putti, fiori esotici, colori sbiaditi. Un Hotel, appunto, pieno di stanze, corridoi lunghi e rossi di moquette polverose, un po’ consunte vicino alle porte, ognuna contrassegnata dal suo numero, appuntato con i chiodi e dal carattere svolazzante. Tra le camere, abitate dai numerosi personaggi e attori, si aggira un fantomatico cameriere, distinto, dai movimenti lenti e consueti, che conosce i diversi piani palmo a palmo, che si aggira continuamente come un ombra nell’edificio controllando che sia tutto a posto. Durante le sue passeggiate, questo Jeeves (mitico cameriere frutto della fervida immaginazione dello scrittore inglese P.G.Woodhouse) immaginario, non può fare a meno di incontrare qualcuno degli ospiti dell’albergo, di carpirne pezzi di conversazione, di assistere, anche se solo in parte, a litigi di coppia, di osservare le bizzarre abitudini di qualcuno. Noi, al Festival di Venezia, saremo come questo cameriere, ci aggireremo per il jet set, per le sale cinematografiche, annuseremo l’aria di festa, osserveremo da vicino e da lontano le dinamiche da Festival. Spieremo anche brandelli di pellicole, cercando di tracciare tra di esse un filo rosso che le interpreti come tasselli di un unico racconto, come stanze di un unico albergo, come frutto di una molteplice ma unica cultura. Cercheremo di capire come la rappresentazione cinematografica possa costituire una testimonianza diretta, esplicita e rivelatrice di quella che è il nuovo rapporto uomo – città – mondo. La relazione uomo-ambiente, e le dinamiche contemporanee con cui si sviluppa, sarà l’argomento su cui si incentrerà la nostra attenzione: interni, oggetti, arredi; esterni, vicoli, grattacieli, deserti; colori, luci, atmosfere. Potremmo scoprire set allestiti in architetture famose, come è stato con Wright per Blade Runner, o per le Case Study House di Pierre Koenig a Los Angeles, più conosciute grazie alle fotografie di Julius Shulman e, appunto, alle ambientazioni di tante pellicole (tra cui, se non sbaglo, La dea dell’amore di Woody Allen). Sono orami diversi i saggi che hanno approfondito il tema del rapporto tra cinema e architettura (brevi ma interessanti: P.F.Colusso, Wim Wenders.Paesaggi luoghi città, Testo & Immagine, Italia, 1998 – Licata-Mariani Travi, La città e il cinema, Testo & Immagine, Italia, 2000 – F.C. Nigrelli, Metropoli immaginate, Manifestolibri, Roma, 2001), che hanno sottolineato come spesso la macchina da presa riesca a cogliere aspetti inconsueti del costruito, ad animare i luoghi proiettandovi speranze e paure dell’uomo. Il cinema come “prefigurazione urbana”, come rappresentazione del mondo che verrà, della città del futuro, o il cinema come denuncia della miseria, dell’impoverimento del vuoto, della solitudine che regna nella metropoli, ma anche fuori da essa. Locale e globale sembrano essere i termini nuovi su cui si gioca il contrasto dimensionale, anche se il male di vivere è sempre comunque e ovunque lo stesso.

Articoli correlati
57°Mostra Internazionale d’arte cinematografica,
La scelta di constatare-recensione del film “scout man”
Città telematica
Architettura e cinema: ”L’ultimo bacio”

Francesca Pagnoncelli


Note: Citazione nel titolo tratta da un saggio di Gian Piero Brunetta, in AA.VV. Arte Italiana. Presenza 1900-1945, catalogo della mostra, Palazzo Grassi, Bompiani 1989

[exibart]

Articoli recenti

  • Fotografia

Ritratti di Rosso Ferrari: fotografie di Luigi Ghirri al MAUTO di Torino

Sotto la guida della neo-direttrice Lorenza Bravetta, il museo MAUTO di Torino apre le porte ai linguaggi dell’arte, con la…

21 Maggio 2024 17:53
  • Arti performative

Una mirror performance di Sanjeshka e Dejana Pupovac tra Bologna e New York

Il Padiglione dell'Esprit Nouveau di Bologna e la NYSS project space New York uniti da una performance partecipativa di Sanjeshka…

21 Maggio 2024 17:17
  • Personaggi

Come sarebbe il mondo senza atomica? Intervista a Melissa Parke

Ha aperto a Roma Senzatomica, una mostra senza opere d’arte per spiegare uno tra i pericoli più urgenti, ovvero la…

21 Maggio 2024 16:57
  • Mostre

Effetto Notte: il Nuovo Realismo Americano va in mostra a Roma

Nuovo Realismo Americano a Roma: negli spazi barocchi di Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, va in…

21 Maggio 2024 12:14
  • Arte contemporanea

Desde la Frontera, otto artisti contro tutte le barriere: la mostra al CaixaForum di Barcellona

Vanessa Beecroft, Akram Zaatari, Annette Messager e altri artisti provenienti vari Paesi di tutto il mondo, per una mostra al…

21 Maggio 2024 11:10
  • Progetti e iniziative

Giacomo Matteotti: nel centenario della morte riapre nel Polesine la casa museo dell’eroe antifascista

Il ricordo di Giacomo Matteotti trova nuova vita, attraverso due iniziative in occasione del centenario della sua tragica morte: la…

21 Maggio 2024 10:02