Bruce Nauman, Contrapposto Studies, I through VII, 2015-16. Pinault Collection and Philadelphia Museum of Art. © Bruce Nauman / Artists Rights Society (ARS), New York
Dopo l’apertura delle due mostre a Palazzo Grassi, una dedicata a Henri Cartier Bresson e l’altra a Youssef Nabil, entrambe visitabili dall’11 luglio 2020 al 20 marzo 2021, ora tocca subito a Punta della Dogana annunciare la sua prossima mossa, che non è certo meno intrigante visto che, in Laguna, arriverà Bruce Nauman. E poi, già alcune settimane fa, Bruno Racine, nuovo direttore di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, aveva presentato le linee guida per il suo nuovo corso, accendendo la curiosità dell’ambiente. Insomma, indicazioni incoraggianti, per segnare un cambio di passo per questo 2020 così sventurato, che ha messo in crisi praticamente tutta la filiera del settore dell’arte e della cultura.
D’altra parte, si tratta pur sempre dell’avamposto di Francois Pinault che, nel 2021, festeggerà l’apertura della nuova, grande sede alla Bourse de Commerce di Parigi, che sarà diretta da Martin Bethenod, ex direttore di Palazzo Grassi – Punta della Dogana. Sempre nel 2021, chiuderanno invece le sale di Palazzo Grassi, per una serie di interventi di manutenzione straordinaria che prevedono, tra le altre cose, la sostituzione delle attuali tubature in acciaio con altre in materiale plastico, più efficaci e resistenti nel peculiare ambiente lagunare.
“Contrapposto Studies” è il titolo della mostra curata da Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois, in collaborazione con Bruce Nauman, che aprirà negli spazi di Punta della Dogana, dal 21 marzo 2021 al 9 gennaio 2022. Vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1999, come miglior artista, e nel 2009, per la sua partecipazione al Padiglione degli Stati Uniti, l’artista nato nel 1941 a Fort Wayne, Indiana, ritorna in laguna per presentare la sua produzione più recente e, in particolare, la serie di opere video realizzate negli ultimi cinque anni, a partire dalla rivisitazione di uno dei suoi primi video, il celebre Walk with Contrapposto, del 1968. Un metodo di interrogazione dello statuto stesso dell’arte, dell’autorialità e dell’unicità, che Nauman ha approfondito in vari momenti della sua carriera e in ampie declinazioni.
Nell’arte classica, il termine Contrapposto indica una formula compositiva in cui la figura umana è rappresentata attraverso una leggera torsione del busto intorno a un asse, in modo che la parte superiore ruoti in senso inverso rispetto a quella inferiore. Alla ricerca di un bilanciamento tra le membra, per risolvere il problema dell’equilibrio della figura eretta, tale posizione è alla base dei canoni compositivi, da Policleto a Michelangelo. Il contrapposto classico, chiamato anche con il termine di origine greca chiasmo, rivoluzionò la scultura ed è stato ripreso lungo la storia dell’arte, dal Rinascimento fino alle sperimentazioni contemporanee con le immagini in movimento di Nauman.
Con la serie Contrapposto Studies, che include Contrapposto Studies I-VII, 2015/16, Walks In Walks Out, 2015, Contrapposto Split, 2017, e Walking the Line, 2019, Nauman riprende un suo storico lavoro per oltrepassare i limiti imposti dalla tecnologia e realizzare qualcosa che non era tecnicamente fattibile all’epoca della produzione del primo Walk with Contrapposto, che mostrava l’artista muovere alcuni passi dentro un corridoio di legno nel suo studio, mentre si sforzava di mantenere la posa classica.
Il percorso espositivo metterà in dialogo le opere della serie Contrapposto e i lavori storici, tracciando le tappe di una ricerca eterogenea, incentrata sui temi del suono, della performance e dello spazio, componenti centrali nel suo lavoro, invitando i visitatori a un’esperienza immersiva.
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