Le meridiane di Stefano Arienti in riva al Lago d’Iseo, da Mirad’Or

di - 9 Luglio 2022

Questa stagione estiva sta presentando ottime occasioni per fuggire dallo stress metropolitano, almeno per qualche ora, ma senza allontanarsi dall’arte contemporanea. Dopo i 22 interventi di “Una boccata d’arte” e in attesa della mostra di Panorama Italics a Monopoli, questa volta la meta è un altro luogo carico di suggestioni paesaggistiche, il Lago d’Iseo. Qui, da qualche tempo, si trova Mirad’Or, spazio espositivo pubblico sul lungolago di Pisogne che, dopo l’intervento inaugurale di Daniel Buren presentato nell’aprile 2021, questa volta ospiterà un progetto espositivo di Stefano Arienti. L’artista nato ad Asola, nel 1961, presenterà un intervento site specific pensato appositamente per il padiglione panoramico progettata da Mauro Piantelli di De8_Architetti.

Stefano Arienti, Meridiana, Mirad’Or, 2022, Pisogne © Walter Carrera

Che poi, tutta l’area non è affatto estranea alle riletture dell’arte contemporanea. Gli interventi per Mirad’Or proseguono idealmente quelli realizzati, tra gli altri, da Christo, con il Floating Piers del 2016, l’installazione fluttuante sulle acque del lago, e da Mimmo Paladino, con il percorso di diffuso tra i luoghi più affascinanti di Brescia, nel cui territorio sono stati ospitati anche i progetti di Anish Kapoor, Francesco Vezzoli, Pascale Marthine Tayou e Peter Halley.

Stefano Arienti, Meridiana, Mirad’Or, 2022, Pisogne © Walter Carrera

«Se nel 2021, con BELLEARTI, abbiamo scelto un artista di grande fama internazionale come Daniel Buren per dare il via a questa significativa iniziativa culturale del Comune di Pisogne, quest’anno la preferenza cade su un più giovane artista italiano, Stefano Arienti», ha dichiarato Massimo Minini, direttore artistico di Mirad’Or e cofounder dell’associazione BELLEARTI, che si occupa della gestione dello spazio espositivo. «Al di là della presenza fisica dei lavori, alcuni sostrati comuni legano le opere dei due: in particolare, la stretta relazione con l’ambiente nel quale sono collocate e per il quale sono state concepite, un forte rapporto fra interno ed esterno che i lavori esaltano e di cui si nutrono. In questo senso potremmo dire che i due sono moderni paesaggisti di un secolo in cui l’artista non si limita a ritrarre il paesaggio circostante ma interviene a modificarlo con la propria opera. La sfida è sempre tra Davide e Golia, anche in questo caso la grandezza del paesaggio naturale viene sfidata dall’intima bellezza del paesaggio artificiale: chi ne uscirà vincitore?», ha continuato il noto gallerista bresciano, che ha ospitato l’ultima mostra di Arienti nel 2020 (una doppia personale con Eva Marisaldi, altra artista “generazionale”).

Stefano Arienti, Meridiana, Mirad’Or, 2022, Pisogne © Walter Carrera

Per il suo intervento a Mirad’Or, promosso da Comune di Pisogne, Arienti presenterà una nuova tappa del progetto Meridiane, declinando per la prima volta in versione tridimensionale un lavoro portato avanti da molti anni. L’opera sarà visibile dal 9 luglio al 30 settembre 2022 e nasce e si ispira alla luce e all’osservazione dei suoi giochi di ombra, materializzati attraverso il segno artistico. Se volete ascoltare il racconto dell’opera dalla viva voce dell’artista, c’è anche un podcast su Spotify (lo trovate anche qui sotto).

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