Maurizio Cattelan in mostra a Pechino: le sue opere più controverse

di - 10 Novembre 2021

Dopo il grande ritorno espositivo in Italia, al Pirelli HangarBicocca, Maurizio Cattelan avrà il suo battesimo anche in Cina: aprirà nella Great Hall dell’UCCA Center di Pechino, il 20 novembre, con un titolo a dir poco apocalittico ma anche con richiami illustri alla storia dell’arte, la mostra “The Last Judgment”, il giudizio universale. 30 le opere in esposizione, tra installazioni, sculture e azioni performative, che percorreranno tutta la trentennale carriera dell’artista italiano – tra i contemporanei, si intende – più conosciuto e chiacchierato all’estero. La mostra è curata da Francesco Bonami e organizzata da Liu Kaiyun, Edward Guan, Shi Yao, Anna Yang e Yvonne Lin.

Si inizia dalla piccola fotografia parte dell’installazione Lessico Familiare, opera considerata aurorale nella ricerca di Cattelan, esposta per la prima volta nel 1989, all’Oratorio di San Sebastiano di Forlì, per una mostra a cura di Roberto Daolio. E si arriva a Zhang San, del 2021, una scultura travestita da homeless, Passando per lo scoiattolo tassidermizzato e con tanto di minipistola di Bidibidobidiboo, del 1994. In mostra a Pechino anche due tra le opere più controverse di Maurizio Cattelan, come Novecento, il cavallo appeso al soffitto esposto anche al Castello di Rivoli, e Comedian, la famosissima banana attaccata al muro con il nastro adesivo argentato, che fece letteralmente impazzire Art Basel.

Come si addice alla pratica artistica non convenzionale di Maurizio Cattelan, in occasione di “The Last Judgment” UCCA pubblicherà anche un catalogo unico: al posto delle fotografie, le opere saranno ritratte attraverso delle rielaborazioni originali dell’illustratore Wang Buke. Tra i testi, una conversazione tra l’artista e Francesco Bonami e un saggio di Zhang Chen, docente alla Central Academy of Fine Art di Pechino, oltre a varie annotazioni su ciascuna opera esposta.

Non si tratta comunque della prima esperienza espositiva di Cattelan in Cina: successe già nel 2018 ma nelle vesti di curatore di “The Artist is Present“, mostra collettiva con il supporto di Gucci, allo Yuz Museum di Shanghai, che metteva in discussione i principi più sacri dell’arte nell’era moderna: originalità, intenzione ed espressione.

Le opere più controverse di Maurizio Cattelan

Nel caso di un artista come Maurizio Cattelan, non è semplice stilare una classifica delle opere più controverse. Nato nel 1960 a Padova, attivo dalla fine degli anni ’80, nel 1993 Maurizio Cattelan ha partecipato alla sezione Aperto della Biennale di Venezia, dove ha affittato il suo spazio a una società di pubblicità. Cattelan ha raggiunto la notorietà su scala internazionale con La Nona Ora, una statua di cera di Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite, originariamente esposta nel 1999 alla Kunsthalle di Basilea.

Nel 2010 un’altra opera di grande impatto, LOVE, intervento di arte pubblica permanentemente, una grande scultura in marmo di Carrara di una mano con il dito medio alzato, installata in Piazza Affari a Milano. Nello stesso anno, Cattelan ha lanciato una pubblicazione semestrale di sole immagini, TOILETPAPER, creata insieme al fotografo Pierpaolo Ferrari. Nel 2011 suscitò un acceso dibattito l’installazione di 2mila piccioni imbalsamati, presentata alla 54ma Biennale di Venezia.

Sempre nel 2011, Cattelan è stato oggetto di una mostra personale al Solomon R. Guggenheim Museum di New York: in quella occasione, tutte le sue opere furono sospese al soffitto. Fu dopo quella mostra che annunciò il suo ritiro temporaneo come artista. È tornato nel settembre 2016, sostituendo una toilette dello stesso museo con un’altra, ugualmente funzionante, ma in oro a 18 carati. L’opera si chiamava America e nel 2019 fu clamorosamente trafugata, in occasione di una mostra a Blenheim Palace, in Inghilterra.

Dopo l’exploit del dicembre 2019, con la banana di Comedian allo stand di Art Basel Miami Beach, nel 2021, al Pirelli HangarBicocca di Milano, ha presentato una nuova, importante opera, Blind, un monolite nero trapassato dalla sagoma di un aeroplano, in riferimento agli attentati dell’11 settembre, avvenuti 20 anni prima.

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