Pace Gallery e Anton Kern Gallery, entrambe di New York City, e A Palazzo Gallery, con sede nel centro di Brescia, presentano insieme una personale di Nathalie Du Pasquier (1957, Bordeaux, Francia) che indaga la sua pittura con tre singole mostre tutte dal 2 al 16 giugno, ciascuna gestita da una delle tre gallerie: online quelle delle gallerie neworkchesi, visitabile su appuntamento quella di Brescia.
Nathalie Du Pasquier, inoltre, dal 12 giugno al 10 settembre sarĂ tra gli artisti dello Sculpture Garden della Biennale Geneve.
La mostra sul sito di Pace Gallery, “Spaces Between Things”, riunisce una dozzina di opere recenti e altrettante opere di anni precedenti per tracciare l’evoluzione dell’artista da composizioni figurative e di nature morte a pure astrazioni. La mostra di Anton Kern Gallery, “Message From My Room”, che presenta nuovi disegni a matita colorata realizzati lo scorso marzo durante il lockdown, trascorso dall’artista a Milano, dove vive e lavora dal 1979. A Palazzo Gallery, ospita Constellation, una nuova installazione site specific che combina un oggetto, un dipinto architettonico tridimensionale e nuove opere su tela, si legge nel comunciato stampa.
Diverse le modalità di accesso per vedere le opere: per A Palazzo Gallery e Anton Kern Gallery è sufficiente accedere ai rispettivi si web, per Pace Gallery è necessario fornire il proprio indirizzo email qui e automaticamente viene concesso l’accesso alla mostra.
Durante gli anni ’80, hanno ricordato le gallerie nel comunicato stampa, Nathalie Du Pasquier è stata una figura chiave nel Gruppo Memphis, il movimento milanese nel design postmoderno guidato da Ettore Sottsass. Nel 1987, Du Pasquier ha accantonato il lavoro di designer per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Per i tre decenni successivi l’artista ha condotto le proprie ricerche nell’ambito della natura morta, basandosi su composizioni di oggetti di uso quotidiano organizzate nel suo studio, e sulle raffigurazioni di costruzioni in legno tridimensionali, che hanno svolto la funzione di modelli per le sue prime composizioni astratte.
Nel nuovo saggio che accompagna le mostre, Oliver Shultz, Curatorial Director di Pace Gallery, scrive – ha proseguito il comunicato stampa – che tra le varie ricerche condotte dall’artista, «la natura morta rimane l’essenza dell’approccio di Du Pasquier alla creazione di ambienti: ogni quadro diventa un oggetto all’interno di una disposizione più ampia». Insieme, tutte e tre le mostre presentano l’intero spettro del lavoro dell’artista negli ultimi dieci anni, mettendo in evidenza la sua solida produzione creativa, che va ben oltre i suoi primi contributi al Gruppo Memphis mentre, per prima volta in trent’anni, ritorna a molte delle idee che ha esplorato durante quel periodo.
Qui potete trovare una selezione di immagini per ciasuna delle tre mostre.
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