Sotto l’albero del ginkgo: l’opera di Nagasawa ritorna a Santa Sofia

di - 7 Gennaio 2022

Una sagoma di pietra di calcare, misteriosa, poetica, appena affiorante dalla terra: si tratta di Sotto l’albero del ginkgo, installazione site specific che Hidesotshi Nagasawa realizzò nel 2001, per il Parco di Sculture all’Aperto di Santa Sofia, Comune della provincia di Forlì-Cesena, nell’ambito della 45ma edizione del Premio Campigna. Il lavoro si trovava sotto il secolare ginkgo biloba situato nella parte inferiore del parco Giorgi ma, successivamente, è stato rimosso. E oggi, al termine di un progetto di restauro, coordinato e finanziato dal Comune di Santa Sofia e dal Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, l’opera è tornata visibile al pubblico, in una sede definitiva. A individuarla, nel corso di un sopralluogo svoltosi nel dicembre del 2010, fu lo stesso artista, scomparso nel 2018 e considerato tra i maestri dell’arte concettuale di matrice orientale.

Nagasawa indica il luogo in cui andrà posizionato il lavoro

La scultura di Nagasawa adesso si trova in un piccolo pianoro appartato, nei pressi della biblioteca comunale e non lontano dalle grandi ruote di Mauro Staccioli, altro artista coinvolto nel progetto del Parco di Sculture, il cui itinerario si snoda dal centro di Santa Sofia, partendo dal Parco Giorgi, per scendere poi nell’alveo del fiume Bidente e raggiungere Capaccio. 12 le installazioni che scandiscono il percorso all’aperto: lo specchio spezzato di Chiara Pergola, gli interventi di Anne e Patrick Poirier, Giulio De Mitri, la scultura-panchina in legno di Cuoghi Corsello, il nido bronzeo di Giuseppe Maraniello, la torre in cancelli di ferro battuto di Flavio Favelli, le installazioni monumentali di Eliseo Mattiacci, Nicola Carrino e Luigi Mainolfi e, infine, le due steli di Francesco Somaini.

Nato nel 1940 a Tomei, in Manciuria, stabilitosi in Giappone e laureatosi in architettura a Tokyo, Nagasawa, a 26 anni, decise di dedicarsi esclusivamente all’attività artistica e intraprese un lungo viaggio in bicicletta. In un anno e mezzo attraversò Thailandia, Singapore, India, Pakistan, Iraq, Afghanistan e Siria, per giungere in Turchia, dove si imbarcò per la Grecia e, da lì, per l’Italia. Il viaggio proseguì quindi a Brindisi, Napoli, Roma, Firenze, Genova e Milano. Qui gli rubarono la bicicletta qui decise di fermarsi, nell’agosto del 1967. Vivacissima la sua attività in Italia: nel 1978 fondò, con Jole de Sanna e Luciano Fabro, la Casa degli artisti a Milano.

Nel 1988 gli fu dedicata una antologica al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, nel 1993 alla Villa Delle Rose di Bologna (qui trovate una nostra intervista in occasione di una mostra al MACRO di Roma, nel 2013). Nel 2018, anno della sua scomparsa, nell’ambito di ArtVerona fu presentato un progetto espositivo diffuso con diverse sue installazioni, mentre nel 2019 è stato ricordato da una retrospettiva a Palazzo Reale di Napoli. Tante anche le sue installazioni permanenti all’aperto, pensate in stretto dialogo con il contesto antropico e il paesaggio naturale, tra queste, la Stanza di barca d’oro, per la Fiumara d’arte di Tusa e, appunto, Sotto l’albero del ginkgo, per il Parco di Sculture di Santa Sofia.

Hidetoshi Nagasawa, Studio preparatorio per la realizzazione dell’opera nel Parco di Sculture di Santa Sofia

I lavori di restauro hanno comportato la pulizia degli elementi – la maggior parte interrati – con acqua e spazzolatura delle superfici. Quindi, sono stati estratti tutti i perni con carotature e gli elementi spezzati sono stati riassemblati con stucchi, colle e nuovi perni in acciaio. Le fratture e le lacune delle superfici sono state prima stuccate con polvere di marmo e poi lucidate. «Dopo vent’anni dalla sua prima collocazione, l’opera è giunta alla sua sistemazione definitiva e ciò rappresenta per noi motivo d’orgoglio», ha commentato l’Assessora con delega alla Cultura Isabel Guidi. «Il Comune di Santa Sofia ha puntato molto sull’arricchimento, manutenzione e valorizzazione del Parco di Sculture all’aperto, pertanto il progetto vedrà importanti novità e nuovi interventi nelle prossime annualità: dalla conservazione preventiva, alla fruizione attraverso visite guidate e manifestazioni per gli adulti, per le famiglie e per i numerosi turisti che frequentano il nostro territorio».

In concomitanza con la presentazione dell’opera, alla Galleria Stoppioni è stata allestita una mostra con opere di Nagasawa concesse in prestito, per l’occasione, dalla Galleria Il Ponte di Firenze, visitabile fino al 6 febbraio. Si tratta, in particolare, di sei lavori a collage e rame databili fra il 2004 e il 2005, che arricchiscono un percorso espositivo da cui emerge il rapporto fra Nagasawa e Santa Sofia, attraverso bozzetti, progetti, articoli giornalistici, fotografie storiche, cataloghi e video.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30