Una vera e propria tournée che apriva l’era del volo aereo in Italia. L’emozione sollevata dal librarsi del piccolo Voisin, ai comandi del pilota francese, era tale che bastava la scritta “Delagrange volerà”, impressa sui
manifesti, per richiamare folle di curiosi.
E’ proprio una di quelle rarissime affiches ad aprire la grande mostra “Ali d’Italia. L’Aviazione nei manifesti e nell’Aereopittura futurista, 1908 – 1938” con cui Bologna celebra l’inaugurazione delle sua nuova Areostazione. I manifesti esposti, molti sino ad oggi inediti, accompagnarono, con le loro immagini litografiche dai colori vivaci, la nascita e l’imporsi del volo in Italia, da quel fatidico 1908 agli anni precedenti il secondo conflitto mondiale. A firmare questi capolavori della storia della grafica e del costume sono artisti come Mario Sironi, Plinio Codognato, Aldo Mazza, Ugo di Lazzaro, Alberto Mastroianni, Giuseppe Magagnoli detto Maga, Mario Gros, Gino Boccasile,Tito Corbella, Tato, Cesare Gobbo, Luigi Martinati, Attilio Morbiducci, Mario Borgoni.
Spesso sono opere di grandi dimensioni, raggiungono anche i 3 metri di lato e a Bologna se ne potranno ammirare più di 70, frutto di una attentissima selezione. Nella sezione dedicata a “I Manifesti Commemorativi” rivivono gli eventi
che hanno caratterizzato il percorso dell’aviazione italiana: dai primi Circuiti Aerei di Brescia, Milano o Firenze (1908-1911), ai molti Raid Aerei come il Parigi-Roma-Torino del 1911, alle Trasvolate Atlantiche di Cesare Balbo del 1931 e 1933 (manifesti inediti), alle numerose Giornate dell’Ala, eventi promozionale di massa, alle più varie Riunioni Aviatorie.
L’imporsi del nuovo mezzo, comporta anche investimenti pubblicitari e a “I Manifesti Pubblicitari e di Propaganda” è riservata la seconda sezione della Mostra. A commissionare quelle affiches furono le nascenti
compagnie aeree civili come l’Ala Littoria e la Lati (Linee Aeree Transcontinentali Italiane); altre annunciavano i Concorsi per Piloti per il reclutamento di giovani nell’aeronautica militare, pubblicizzavano le ditte costruttrici dei primi aerei e delle ditte
distributrici di carburante, o informavano sui Saloni e sulle Esposizioni Internazionali dedicati al volo.
Il mezzo aereo è soggetto o partner di eventi soprattutto
cinematografici, come, ad esempio, Luciano Serra pilota del 1938 con Amedeo Nazzari, o La Conquista dell’Aria con Carlo Ninchi, come, puntualmente, da conto la terza sezione della esposizione bolognese. La mostra prevede anche l’esposizione una quarantina di opere di artisti
appartenenti al Futurismo di cui l’ Aeropittura rappresentò una pagina fondamentale, preannunciata da vari contributi teorici e figurativi, essa prende corpo a ridosso della fondazione dell’Arma Aereonautica Italiana.
L’attività degli aviatori italiani, fatta di record, raid e trasvolate, per i futuristi sembra veramente incarnare il mito della velocità, ma anche quello del futuro, ovvero di un futuro liberato dalle contingenze terrene.
In questa sezione saranno esposte opere di Depero, Baldessari, Azari, Tato, Ambrosi, Munari, Canevari, Gambini, Sironi e altri provenienti da varie collezioni private e pubbliche, fra cui il Museo Caproni.
Una interessante appendice è dedicata, infine, a “La Storia dell’Aviazione a Bologna”.
(Dal comunicato stampa)
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Chiedo se è possibile acquistare il catalogo della mostra in contrassegno.
Mario Galli
Via Dei Savorelli, 103
00165 Roma
arcgalli@linet.it
spero di non scocciarti, con l'invio...delle
e-mail.
Se non gradisci, capisco.
E scusa il disturbo....
ciao, anissia.
Questo materiale è eccellente. Mi serviva. Adoro il manifesto dell'aeropittura...