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L’arte in tutti gli stati | Facoltà di Giurisprudenza, Bologna

di - 10 Maggio 2015
Dall’antica Roma al presente la creazione artistica e la conseguente eredità culturale tramandatasi sono l’anima e la ricchezza di Francia e Italia. Per questa ragione la sezione internazionale dell’Avocats Conseils d’Entreprises di Parigi – in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna e con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna – ha voluto celebrare questo rapporto con l’arte che accomuna i due Paesi, dedicando a questo argomento il suo 4 ° seminario franco italiano dal titolo “L’arte in tutti gli Stati”. Al Seminario, che si è tenuto il 7 e 8 maggio  presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, hanno partecipato professori universitari e avvocati provenienti da diversi Paesi del mondo, ma anche rappresentanti delle principali istituzioni culturali internazionali e fondazioni d’arte.
Che cosa è l’opera d’arte ai giorni nostri? Come il mercato dell’arte e i suoi player si adeguano all’era di internet e alla possibilità di nuovi modi di finanziamento come il crowdfunding o i fondi d’investimento? Il mercato dell’arte è in preda a una bolla speculativa? Che ruolo ha il mecenatismo? Quali sono le nuove forme di delinquenza legate all’arte e com’è condotta la lotta contro di esse? Sono queste le principali tematiche che sono state trattate. Da parte mia, intervenendo al seminario, ho trattato un tema di cui si dibatte da lungo tempo e per cui è ancora difficile ipotizzare una soluzione definitiva: quello relativo all’autenticazione delle opere d’arte, tanto di artista vivente quanto di artista scomparso, e alla tutela dell’artista dai falsi.

Un altro aspetto importante che è stato analizzato è quello, poi, del ruolo dell’esperto e della sua responsabilità civile e penale. Si stanno, infatti, moltiplicando le azioni giudiziarie per il riconoscimento o il disconoscimento della paternità di opere d’arte, che spesso vedono contrapposti gli eredi dell’autore o i proprietari delle opere (spesso mercanti d’arte) ai critici che rilasciano expertise sull’artista. Questo ha portato alla chiusura di alcuni Advisory Board di note fondazioni. Allo stesso tempo non infrequenti sono i casi di expertise sulla medesima opera d’arte che si contraddicono od opere riconosciute come autentiche dall’erede dell’artista, o dall’organo deputato al rilascio delle autentiche (comitati, fondazioni ecc.), che successivamente non vengono più riconosciute come tali.
Tali vicende hanno un forte impatto, soprattutto di natura economica, sul mercato, poiché incidendo negativamente sulla certezza dei rapporti giuridici hanno riflessi sulle quotazioni delle opere degli artisti e possono minarne la loro fortuna.Gli artisti più lungimiranti, ancora pochi, già in vita costituiscono l’organo deputato al riconoscimento dell’autenticità del loro lavoro e procedono all’archiviazione delle loro opere, con ciò contribuendo alla valorizzazione e promozione del proprio operato.
Per tale ragione è opportuno riflettere sull’importante funzione degli archivi e dei cataloghi d’artista e su quale sia in concreto il valore dell’autentica di opera d’arte, stante la difficoltà per l’ordinamento di regolare in maniera soddisfacente la materia.    
Lavinia Savini

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