Se avete usato Zoom per le vostre videochiamate con gli amici delle scuole medie e gli zii lontani, da oggi potete trovare anche un altro buon motivo per iscrivervi alla piattaforma che ha fatto il boom in questi giorni di distanziamento sociale. Per esempio, per trovare un punto di vista approfondito sull’editoria d’arte indipendente, attraverso le proposte di Fruit Exhibition, il festival di Bologna promosso da Crudo con il sostegno del Comune di Bologna e Regione Emilia Romagna, che, giunto all’ottava edizione, ha fatto di necessità virtù e oggi, 20 aprile, presenta la sua versione online, su Zoom, e apre una questione.
«Non conoscendo il prossimo futuro delle manifestazioni cuturali con ampia affluenza di pubblico come Fruit Exhibition, che ogni anno attrae in soli tre giorni oltre 6mila persone, possiamo solo immaginare che saranno molto diverse da come erano state immaginate prima dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo», spiegano dall’organizzazione. E se anche voi fate parte di quei 6mila affascinati dalle sensazioni della carta stampata in un certo modo – oppure siete tra il pubblico che ogni anno frequenta eventi del genere – la domanda vi riguarda molto da vicino.
Tramite l’applicazione Zoom, ogni espositore avrà a disposizione uno spazio digitale in cui presentare il proprio progetto editoriale e aprire un canale di vendita diretta al proprio shop virtuale. Gli incontri, aperti al pubblico secondo un calendario disponibile sul sito di Fruit Exhibition, saranno trasmessi anche in diretta Facebook e disponibili nei giorni successivi sul canale Youtube.
E ci sono anche nuove possibilità, suggerite dall’agilità della situazione: per gli aspiranti espositori italiani e internazionali, infatti, è ancora possibile proporre la propria candidatura, dal momento che il calendario degli incontri potrà prolungarsi potenzialmente fino a giugno 2020.
Come ci ha ben abituato, Fruit Exhibition proporrà anche su Zoom «prodotti difficili da reperire nei grandi circuiti di distribuzione, risultato di una ricerca libera e sperimentale sia nei formati che nelle scelte editoriali», continuano dal Festival. Un universo estremamente sfaccettato, che comprende micro editori d’arte, self-publisher, graphic designer, illustratori e artisti, case editrici di grafica contemporanea, magazine, etichette musicali, stampatori artigianali, tra cui 5x letterpress (IT),
Archivio (IT), Anteferma Edizioni (IT), BEKKO (IT), Marta Bianchi – Andreina Bochicchio (IT), Biblohaus (IT), Blow Up Press (PL), Checco Frongia (IT), El Dorado (ES), Giada Fuccelli (IT), Illustation.it (IT), ISIT.magazine (IT), KABUL magazine (IT), Libri Finti Cladestini (IT), Le palle.it (IT), Lök Zine (FR,IT), Maison Trouvée (FR), Mulieris Magazine (IT), Numero Cromatico (IT), Panteon magazine (IT), Point.51 (UK), Suren Hash (MN), Terra Project (IT), The Eriskay Connection (NL), Virginia Viapiano (IT).
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