31 gennaio 2019

Al via Fruit Exhibition, settima edizione.

 

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Dall’1 al 3 febbraio a Bologna riflettori puntati sulla settimana edizione di Fruit Exhibition, il festival dedicato alla pubblicazione d’arte di distribuzione indipendente, che si è affermato come appuntamento d’obbligo per tutti gli appassionati di editoria indie, originale e, spesso, controcorrente. Nella nuova sede di Palazzo Isolani, in centro a Bologna, il programma 2019 è, come da tradizione, fitto di proposte: dagli stand di oltre cento espositori italiani e stranieri, a un focus dedicato allo humor fino alla prima edizione del FIP – Fruit Indie Publishing Award in collaborazione con la storica cartiera Favini, passando per gli esiti del primo ciclo di residenze organizzato da Fuit Exhibiton con la mostra di Cosimo Veneziano e molto altro tra conferenze, workshop, mostre e installazioni. E mentre a Bologna i preparativi fremono, l’energia contagiosa di Fruit Exhibtion è già proietta verso i prossimi mesi per lo sbarco in Spagna, con il progetto “Made in bo”, tutto da scoprire. Abbiamo posto alcune domande a Isadora Liquori, responsabile relazioni internazionali e produzione di Fruit Exhibition, che ci ha condotti alla scoperta di quest’edizione, in attesa del taglio del nastro.
Fruit Exhibition è uno degli appuntamenti più attesi dell’art week, che conta ogni anno migliaia di visitatori, 6mila lo scorso anno. Per chi ancora non la conoscesse, ce la potete presentare? 
«Fruit Exhibition è un festival dedicato alla pubblicazione d’arte di distribuzione indipendente che nasce dalla volontà di creare un’occasione di visibilità per un prodotto editoriale che si appoggia a circuiti distributivi underground e che veicola principalmente contenuti legati alle arti visive e alle sue “sottocategorie”. Nello specifico parliamo di microeditori d’arte, self-publisher, graphic designer, illustratori e artisti che scelgono di usare lo spazio del libro o del magazine per sviluppare e veicolare il proprio lavoro, case editrici di grafica contemporanea, etichette musicali, videomaker, stampatori artigianali.
Una grande varietà, quindi, che si riflette nell’ampissima tipologia di prodotti editoriali presenti nella mostra-mercato, ma anche nelle scelte curatoriali dell’evento stesso. Oltre al market degli editori Fruit Exhibition prevede infatti anche un programma di conferenze che coinvolge sia personaggi di rilevanza consolidata nel mondo dell’arte e dell’editoria, che giovani emergenti, laboratori creativi dedicati sia a neofiti che a professionisti e che trattano vari aspetti dell’autopubblicazione cartacea o digitale e mostre e performance legate all’arte visiva, coinvolgendo artisti italiani ed internazionali».
Che cosa significa lavorare, oggi, sull’editoria indipendente?
«Lavorare sulla pubblicazione indipendente oggi significa costruire un contenitore capace di includere tutte le istanze che rappresentano un universo estremamente sfaccettato. Per questa ragione all’interno dell’evento si possono trovare, oltre alle pubblicazioni sfogliabili, espressioni visive come il videogioco, il video, l’infografica e le più svariate tecniche di output, dalla stampa tradizionale alle ultime avanguardie del digitale.  Il risultato è uno scenario estremamente fluido, proprio dell’espressione visiva contemporanea, in grado di attraversare con disinvoltura ambiti molto diversi e trovandosi spesso un passo avanti rispetto a tematiche che diventeranno di lì a poco i nuovi trend culturali».
Quali sono le novità e il focus di questa settimana edizione?
«La prima e più grande novità è il cambio di location. A differenza delle passate edizioni, quest’anno il festival si terrà negli spazi di Palazzo Isolani, in Piazza Santo Stefano.
È stato proprio il cambio di location a guidarci nella scelta del focus. Trovandoci quest’anno in uno spazio storico fortemente caratterizzato e pertanto in evidente contrasto con la natura invece più prettamente legata ai linguaggi del contemporaneo propria del festival, abbiamo deciso di esasperare questo contrasto portando con noi una ventata di risate e divertimento.
Il tema del focus di questa edizione è infatti lo humor, scelto come omaggio alla capacità di sorridere degli imprevisti e dei piccoli e grandi paradossi della vita quotidiana, perché per occuparsi di cultura (e di editoria!) è sempre necessario un po’ di buon-umore, perché c’è bisogno di leggerezza, di colori shock, di stupore, di ironia, di satira e anche di humor nella sua accezione viscerale di fluido corporale, forza vitale che trascina al di là della forma e degli stili. 
Seconda novità di quest’anno è FIP – Fruit Indie Publishing Award. In collaborazione con Favini, storica cartiera italiana, Fruit Exhibition presenterà la prima edizione del premio FIP, rivolto ai migliori prototipi di libro artistico, progetti editoriali indipendenti e zines inediti da stampare su carta Favini. Il tema di quest’anno, così come quello del focus, sarà proprio lo humor».

Anche quest’anno proponete un ricco programma di eventi collaterali, ne potete elencare alcuni? 
«Anche quest’anno siamo felici di ospitare un vasto numero di ospiti, italiani ed internazionali. 
Segnaliamo per esempio il progetto off site frutto della residenza d’artista attivata nel 2018 da Fruit Exhibition e che ha ospitato a Bologna il piemontese Cosimo Veneziano. In mostra in Salaborsa Out of the Aeons, progetto site specific di arte relazionale che Veneziano ha realizzato grazie al coinvolgimento degli utenti stessi della biblioteca. L’installazione, visitabile fino all11 febbraio 2019, verrà inoltre presentata all’interno del festival con la conferenza “La Memoria, il Cibo, la Città” (sabato 2 febbraio, alle ore 18). Sempre legati all’arte contemporanea segnaliamo inoltre, domenica 3 febbraio, il talk e screening del documentario “Vedo a Colori” dell’artista Giulio Vesprini e, sabato 2 febbraio, la presentazione della pubblicazione “Incompiuto. Nascita di Uno stile” con Alterazioni Video, Fosbury Studio e Wu Ming.
Per quel che riguarda il focus, grazie al supporto dell’Ambasciata e il Consolato Generale dei Paesi Bassi, avremo con noi dall’Olanda l’artista e curatore di fotografia Erik Kessels (Kesselskramer Publishing) che, sabato 02 febbraio, terrà insieme alla fotografa Chantal Rens una conferenza sullo humor e una performance dove gli spettatori stessi diventeranno opere d’arte.
Sempre a tema umoristico, segnaliamo all’interno di Palazzo Isolani le mostre dell’illustratore norvegese Kay Anre Kirkebø e della fotografa britannica Judith Erwes».

Ci potete già svelare qualcosa dell’edizione 2020?
«Per il momento non possiamo svelare nulla per quel che riguarda il 2020, ma abbiamo un’importante novità per il 2019.
Grazie all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona e al Comune di Valencia, città gemellata proprio con Bologna, siamo entusiasti di annunciare che Fruit Exhibition andrà in Spagna!
Il team di Fruit è infatti stato invitato a realizzare una serie di interventi legati all’editoria indipendente come parte del progetto di promozione della cultura urbana ed indipendente bolognese “Made in bo” che, curato da Eleonora Battiston, avrà luogo nell’ottobre 2019.
Il progetto prevede interventi di street art, concerti, spettacoli di teatro, danza, conferenze e proiezioni. Maggiori dettagli riguardo alla collaborazione con Fruit verrano presentati al pubblico sabato 2 febbraio nella conferenza “Arte pubblica, musica e cultura indipendente. Da Bologna alla Spagna” ».

Fruit Exhibition 
Settima edizione
1-3 febbraio 2019
Palazzo Isolani, Via Santo Stefano, 16 – Bologna
Opening: venerdì 1 gennaio 2019, ore 19
Orari: venerdì 1 gennaio dalle 19 a mezzanotte, sabato 2 gennaio dalle 11 a mezzanotte, domenica 3 gennaio dalle 11 alle 21
www.fruitexhibition.com

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