Il fulcro dell’indagine teorica dell’architettura è da sempre la sua essenza artistica. Se con le avanguardie di inizio secolo, essa entra a pieno titolo nel “sistema delle arti”, non è sempre possibile individuare un’evidente componente creativa nelle opere contemporanee. Eppure, grazie all’analisi di esempi concreti, è agevole scorgere come non siano pochi i punti di incontro tra arte e architettura “moderna”, riconoscendo la progressiva concettualizzazione dell’oggetto a fronte del realismo e della sua rappresentazione mimetica, emersa via via con il Cubismo, il Futurismo, il dadaismo, l’Espressionismo e il Surrealismo.
Facilmente riconoscibili, sono altresì il sentimento neorealista scaturito dall’impegno politico e sociale che caratterizza il dopoguerra, e il relativo atteggiamento informale, o il fenomeno populista determinato all’alienazione di tipo consumistico, tipici delle opere architettoniche degli anni Cinquanta e Sessanta.
La stagione delle idee (come la definisce l’autore) ovvero il decennio degli anni Settanta, produce un sentimento di ricerca e una spiccata curiosità per il nuovo che causano, nel ventennio a seguire, un “momento di inversione” nell’atteggiamento Postmoderno, quasi un viaggio a ritroso dall’epoca della presentazione a quella di una ritrovata rappresentatività.
Sono i prodromi della nascita di una “architettura dell’immagine” che, estremizzata nella realtà virtuale, si pone come pura immaterialità nel cyberspazio: sorgono nuove concezioni del tempo e dello spazio, un nuovo modo di rendere la materia.
Nell’ambito di questo processo, l’ambiente viene alterato, e individuarne il destino e, con esso, il futuro dell’architettura nella rinnovata libertà estetica dell’era digitale è compito senza dubbio arduo.
Claudio Bozzaotra – architetto dedito all’attività artistica, è dottore di ricerca in composizione architettonica, e ricercatore presso il Dipartimento di Progettazione Architettonica a Ambientale dell’Università “Federico II” di Napoli.
A cura di Fabio Bernabei
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messaggio per f. bernabei;
grazie, ben fatto!
possiamo inserire la tua recensione nel nostro catalogo? ovviamente firmata:
fabio bernabei; http://www.exibart.com;
donato ferro
Errore di battitura: dall'alienazione populista
per il resto interessante, ma niente di che
Ma che bel libro! Complimenti vivissimi all'editore e all'autore dell'articolo.