Bambini e musei. Cittadini a regola d’arte, edito di recente da Il mondodisuk, è un libro tutto colorato, iniziando dalla lucida copertina con il disegno di una città da fiaba. Che è la trascrizione, realizzata da bambini della scuola primaria, della veduta della Napoli del Quattrocento dipinta sulla famosa Tavola Strozzi, quella ritrovata, un secolo fa, nel palazzo della famiglia Strozzi, a Firenze.
I disegni colorati all’interno del libro sono attribuiti all’estro dei bambini e realizzati durante le visite a luoghi d’arte, organizzate dall’artista napoletano Luigi Filadoro, attivo, come progettista didattico, fin dal 1989. Adesso che mala tempora currunt, la Musa langue e l’Arte vola basso, strisciando rasoterra, ecco, quasi per compenso, questi disegni che testimoniano, con una sorridente “ingenuità”, il desiderio di un mondo più semplice, libero da guai e dagli intellettualismi mistificatori che dell’arte e anche della vita d’oggi fanno da zavorra. Comunque questo libro, che si vuole opera di bambini, è scritto soprattutto per gli adulti, che potranno, leggendolo, meditare sui significati dell’arte e dei suoi affini, mentre i bambini, figli e nipotini, si divertiranno a guardarne le illustrazioni,
Gli scritti sono opera di esperti della storia dell’arte, dell’editoria, della sociologia, della pedagogia, della scuola e dell’università. Gli autori dei testi rivelano il proprio sapere usando un linguaggio tecnico, appunto da moderni esperti, ma esprimono spesso delle affermazioni interessanti sull’arte: che cosa sia, innanzitutto, e come si possa riconoscerla in sé e negli altri e comunicarla.
Se la conoscenza è osservazione, per conoscere l’arte occorre innanzitutto osservarla, anzi contemplarla. Lo studio dell’arte, quindi, potrebbe anche abituarci a osservare più attentamente la realtà, non lasciandoci troppo influenzare dalle definizioni massmediatiche. E potremmo conoscerla meglio, in certo qual modo, contemplandola, cioè considerandola non solo grettamente per i vantaggi che essa ci può dare, ma per aprire il cuore e la mente alla sua comprensione.
Su questi princìpi si fonda l’azione di Luigi Filadoro, che cerca di fare conoscere direttamente ai bambini le opere artistiche, guidandoli per luoghi d’arte e musei. Vengono, nei vari articoli del libro, illustrati itinerari magnifici, che hanno interessato i bambini ma che potranno interessare ancor più gli adulti.
Così, di una visita a Ercolano sapremo non solo di sinopie, di mosaici, di affreschi e di sculture ma anche, e soprattutto, dei nostri antenati e della loro storia. In una visita alla Certosa di San Martino potremo conoscere, nella Sala delle Carrozze, il sapore della vita dei nobili e dei re vissuti a Napoli e, osservando le celle dei frati certosini, ci sembrerà di ascoltare il suono di canti e di preghiere, mentre immaginiamo passi felpati e tonache sfuggenti dietro l’angolo dei secoli.
Suggestiva è anche la visita al Vesuvio, dove c’è la mostra permanente intitolata Creator Vesevo (nome che contraddice lo “sterminator Vesevo” leopardiano): un insieme di enormi sculture, quasi esseri mitici, opera di dieci diversi artisti, tutti stranieri, tranne Lello Esposito.
Alla fine, tra altri pregi, il libro è un invito a visitare i tanti luoghi d’arte che illustra. E a ripetere, come i seicenteschi “Investiganti” napoletani, che la vera conoscenza è l’esperienza diretta e che, per conoscere veramente, occorre “andare oltre le pareti di carta”.
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