Il lido di Spina d’inverno, Luigi Ghirri (Fotografia: © eredi di Luigi Ghirri)
I sapori di una volta, le canzoni di quei grandi cantautori, le buone maniere di un tempo. E se “non esistono più le mezze stagioni” fa un po’ ridere, “si stava meglio quando si stava peggio” decisamente meno. Già perché la nostalgia è tutt’altro che un sentimento innocuo, facile diventare nostalgici, trasformare questa attitudine vagolante in una ragione d’essere, una regola di vita e di pensiero. Ma poi, di cosa si prova nostalgia, in realtà? Forse si tratta solo della celebrazione di una via di fuga da un presente troppo complesso da processare e di un futuro oscuro ed escludente? Forse è la relazione perennemente critica – quindi al di là del tempo – tra le vecchie e le nuove generazioni e quelle di passaggio? Di tali quesiti e di altri ancora se ne parla in “Yesterday, filosofia della nostalgia”, ultimo libro pubblicato da Lucrezia Ercoli, filosofa e docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, che sarà presentato giovedì, 2 marzo, alle 18:30, alla Librerie.Coop Ambasciatori di Bologna. Edito per Ponte alle Grazie, alla presentazione, insieme all’autrice, interverrà Ivo Stefano Germano, Sociologo e docente all’Università degli Studi del Molise.
Direttrice artistica del festival “Popsophia, Filosofia del contemporaneo”, Lucrezia Ercoli è ospite fissa della trasmissione “Terza Pagina”, l’unico talk culturale della televisione italiana, in onda su Rai5 e Rai3. È editorialista del quotidiano nazionale “Il Riformista” e tra le ultime pubblicazioni conta altri due successi nazionali: “Chiara Ferragni. Filosofia di una influencer”, il Melangolo, 2020 e “Dieci passi all’inferno”, Il Lavoro Editoriale, 2021.
“Yesterday, filosofia della nostalgia” traccia i contorni della sindrome nostalgica contemporanea, un’analisi della sempiterna ricerca di un’età dell’oro che custodisce la felicità perduta. Dalle pellegrinazioni di Ulisse alle navigazioni del cibernauta, dalla filosofia classica all’immaginario pop, il viaggio del libro della Ercoli parte da lontano e arriva all’attualità. Serie tv amarcord, film nostalgici, moda vintage, design retrò, fino agli smartphone più sofisticati che per scattare una foto usano il suono del “clic” analogico, vecchio baluardo a cui aggrappare la memoria per la conservazione dell’attimo. La nostalgia ha infettato tutto, perfino i sapori devono essere come quelli di una volta. Non c’è nuova produzione culturale che non sia un reboot del già detto o remake del già visto.
«La nostalgia è da sempre il sentimento della crisi, quando il presente è opaco e il futuro indeterminato ci tuffiamo nelle certezze del passato», ha dichiarato l’autrice. «Ma stiamo vivendo un momento storico in cui, tra nazionalismi nostalgici e nostalgie reazionarie, il passato sta tornando insieme ai suoi spettri più terribili. È cruciale riflettere sui pericoli e sugli inganni della nostalgia, un sentimento tanto affascinante quanto insidioso».
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