Ă da poco uscito nelle librerie âPerformance Art. Traiettorie ed esperienze internazionaliâ a cura di Chiara Mu e Paolo Martore, edito da Castelvecchi. Il libro è strutturato attorno ad una serie di saggi, interviste e dichiarazioni di celebri artisti, conversazioni e idee che formano un prezioso manabile il quale al suo interno contiene importanti informazioni per approfondire lo studio della Performance Art e dellâarte contemporanea in genere.
Lâimpegno di Chiara Mu nel campo delle arti visive è stato sempre di grande livello, sia come performer che in altre discipline, utilizzando molteplici tecniche espressive. Tale livello non è solamente dovuto a una grande creativitĂ e studio.
Da diversi anni Chiara Mu effettua infatti attente ricerche su articoli, saggi e trattati provenienti da ogni parte del mondo. Questo perchĂŠ ogni pratica non può essere tale se non attraverso la conoscenza e un attento studio della materia. Ne consegue che il libro in questione, succo di anni di ricerche, è una selezione accuratissima di testi e trattati inediti in Italia oltre che unâoccasione piĂš unica che rara per estendere lo studio della performance art e approfondire il pensiero di celebri protagonisti del contemporaneo quali Allan Kaprow, Mona Hatoum, Franko B, Tania Bruguera, Ulay e molti altri.
Il lettore, lâartista, il professore e lo studente possono infatti estendere la loro ricerca del medium, mediante veri e proprie perle presenti nel libro e altrimenti introvabili.
Per entrare nello specifico, nella raccolta è presente un testo tratto da due interviste fatte a Bruce Nauman, il quale risulta fondamentale per comprendere i meccanismi che si celano dietro alcune opere del grande artista americano ed i ragionamenti che hanno portato ad eseguirle in tale modo. Nauman in semplici parole spiega nel minimo dettaglio cosa compone lâopera, le dimensioni delle pareti, i monitor. Il grande artista dichiara: âVado in studio e cerco di fare qualunque cosa mi passi in mente, cercando un sistema per rappresentarla. AffinchĂŠ altri possano rifarla senza troppe spiegazioniâ, questâaffermazione illumina un universo che molto spesso può apparire allo spettatore come troppo oscuro.
Degna di nota anche lâintervista con Andrea Fraser dove lâartista svela alcuni dettagli intimi e di come la famiglia lâabbia sostenuta moltissimo nella sua carriera artistica. Importante questo aspetto oltre alla visione sul femminismo dellâartista, anche perchĂŠ nellâintervista riportata da Chiara Mu, si parla di Untitled, una performance documentata su video a camera fissa dove lâartista fa sesso in una camera dâalbergo per 60 minuti con un collezionista, per 20mila dollari.
Emblematica lâaffermazione del giornalista âTanto per cominciare è arteâ a cui la Fraser risponde con: âSi è arte. E la domanda da porsi è se lâarte sia prostituzione in senso metaforico ovviamente. Sarebbe prostituzione solo perchĂŠ ho fatto sesso con un uomo anzichĂŠ vendergli unâopera?â Ma è importante leggere questa intervista perchĂŠ la Fraser ribalta il concetto di controllo e di mercificazione del corpo. Ă sempre la stessa ad affermare di esser stata in totale controllo della situazione e di aver per cosĂŹ dire quasi strumentalizzato il collezionista che aveva per cosĂŹ dire acquistato la sua opera.
Chiara Mu è anche autrice di alcune seminali interviste presenti nel testo, tra cui quella con Mark McGowan, con Santiago Serra e con Kubra Khademi. Nel colloquio con Santiago Sierra, Mu chiede allâartista il significato di realizzare performance, come quelli in cui Serra pagava delle persone per nascondersi dentro casse di cartone, dove lâopera stessa si nega alla vista del pubblico. La risposta di Santiago Serra è lucida e quanto mai affascinante: âIl non poter vedere qualcosa pur sapendo che esiste ha un effetto straordinario. Ciò che immagini ha spesso piĂš forza di quello che ci si presenta dal vivo, è come girare per Ciudad JuĂ rez: sai che lĂŹ ammazzano la gente come mosche, ma per fortuna non davanti a te. Tuttavia accade e ne sei consapevole: è molto inquietanteâ.
Attraverso questa accurata selezione è possibile comprendere alcuni meccanismi che si celano dietro al lavoro di artisti che hanno sorpassato i limiti, riorganizzando il concetto stesso di fare arte.
Le interviste, mostrano infatti lâaspetto rivoluzionario e provocatorio di una ricerca tesa a oltrepassare il formalismo, verso soluzioni radicali riguardo gli spazi, gli oggetti e lo spettatore.
Micol Di Veroli
Chiara Mu, Paolo Martore
Performance art â Traiettorie ed esperienze internazionali
Castelvecchi
Euro 18
Anno 2018
Pagine 240
Codice EAN 9788869446092