Nemmeno un anno di vita e già Fine Arts Paris & La Biennale cambia nome, sede e si espande. A partire dal 2023 si chiamerà FAB PARIS, svelano gli organizzatori, «incarnazione dell’eleganza e dello chic francese». Segnatevi queste coordinate: dal 21 al 26 novembre, al Grand Palais Éphémère (nel 2022 si teneva al Carrousel du Louvre, ve ne parlavamo qui). Le protagoniste: 110 gallerie da tutto il mondo (il 25% in più rispetto allo scorso anno), e insieme a loro istituzioni, collezionisti, curatori, appassionati, addetti ai lavori provenienti da una parte all’altra del globo. Tutti insieme nella Ville Lumière, per ammirare da vicino una sfilata di opere eccezionali – da pezzi archeologici e gioielli all’arte moderna e contemporanea, dalle belle arti e al design. Tout l’art du monde sous un même toit.
«La nostra fiera», rivela alla stampa Louis de Bayser, Presidente di FAB PARIS, «è nata dal desiderio di dare a Parigi una kermesse di levatura internazionale, che riunisca tutte le arti del mondo sotto lo stesso tetto. FAB PARIS non vuole solo essere un evento “favoloso” per i collezionisti e i professionisti del mondo dell’arte, ma anche celebrare la creazione artistica e l’artigianato attraverso i secoli e i continenti – quel faber universale che getta un ponte tra il passato e il contemporaneo».
Sguardo alle prime anticipazioni. Gli Old Master e la pittura del XIX secolo saranno senza dubbio un punto di forza della fiera. Basta qualche nome, già protagonista della prima edizione: Didier Aaron, De Bayser, De Jonckheere, Descours, Laocoon Gallery/W. Apolloni, Perrin, Giovanni Sarti, Mendes, Terrades e Leegenhoek. A loro si aggiungerà Van der Meij Fine Arts, «la rinomata galleria di Amsterdam», spiegano da FAB, «specializzata in pittura nordeuropea del XIX secolo e nota per aver portato al mondo capolavori di artisti del calibro di Vilhelm Hammershoi e Carl Holsoe».
Spazio anche al meglio dei mobili e delle arti decorative, a partire dai maggiori rappresentanti francesi e parigini, come Steinitz, Léage e Pascal Izarn. Non solo. Come per l’edizione precedente, la scultura avrà un ruolo di primo piano da FAB PARIS, con alcuni degli specialisti più acclamati del settore: Xavier Eeckhout, Sismann, Malaquais, Trebosc & Van Lelyveld e Univers du Bronze, Desmet Fine Art – c’è anche Alessandra Bardi (Dei Bardi Art), gallerista italiana con sede a Bruxelles. L’arte moderna e contemporanea? Ovviamente ben rappresentata, con nomi che spaziano da Rosenberg & Co a Helene Bailly, da Applicat Prazan a Zlotowski (un’autorità su Le Corbusier), passando attraverso Berès, de la Béraudière, La Présidence, Antoine Laurentin e Taménaga.
L’appuntamento è a novembre, al Grand Palais Éphémère, con tout l’art du monde.
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