Categorie: Mercato

Le opere più costose del 2021? Ecco la classifica

di - 23 Dicembre 2021

Il tempo dei bilanci, dei rimpianti e delle classifiche è tornato. Come ogni anno, eccoci con la lista delle aggiudicazioni più costose delle case d’aste internazionali, tra grandi classici e new entries in corsa per il trono. A partire da Picasso, che solo nel 2021 ha generato oltre $ 565 milioni negli incanti globali (erano $ 204,7 milioni nel 2020 e $ 290,9 milioni nel 2019 – dati Artprice alla mano). E si arriva dritti fino a Twombly, con quello splendido Senza titolo reimmesso sul mercato dagli ex coniugi Macklowe. 10 top lot, una sfilza di zeri, vendite ai collezionisti di tutto il globo. E ovviamente opere su base NFT, per essere in linea con il trend. Iniziamo.

1. Pablo Picasso, Femme assise près d’une fenêtre (Marie-Thérèse) (1932)

L’artista-minotauro colpisce ancora e infrange da Christie’s, a New York, la barriera dei $ 100 milioni. Siamo ben lontani dal suo record assoluto, Les Femmes d’Alger (versione “O”), passata di mano nel 2015 per $ 179,4 milioni, ma Femme assise près d’une fenêtre si guadagna un ottimo quinto posto tra i traguardi dell’artista. Non una gran sorpresa – in effetti – visto l’anno di esecuzione: «Il 1932», spiegava il critico William Rubin, «segna l’apice dell’intensità e del successo febbrili [di Picasso], un anno di capolavori estatici che raggiungono un vertice nuovo e sconosciuto sia nella sua pittura che nella sua scultura». Il risultato? Ben $ 103,4 milioni.

Pablo Picasso, Femme assise près d’une fenêtre (Marie-Thérèse), 1932. Courtesy of Christie’s

2. Jean-Michel Basquiat, In This Case (1983)

Misura 197,8 x 187,3 cm, omaggia l’artista americano Michael Stewart ed è appartenuto, tra gli altri, all’imprenditore Giancarlo Giammetti. «In This Case è immediatamente riconoscibile a chiunque abbia familiarità con la trilogia di teschi su larga scala di Basquiat del 1981-83», commentava prima della vendita Ana Maria Celis, Senior Specialist e Head of 21° Century Art. «È il più crudo, viscerale ed emotivamente carico dei tre dipinti. […] Orienta il singolo occhio giallo del teschio direttamente verso lo spettatore, questo rende impossibile distogliere lo sguardo». Detto, fatto. Da Christie’s New York, lo scorso maggio, la tela monumentale di Basquiat ha toccato il tetto di $ 93,1 milioni. Vale a dire la seconda cifra più alta per l’artista, dopo Untitled del 1982 ($ 110,5 milioni, Sotheby’s, 2017) – trovate qui tutti i traguardi del writer di Brooklyn.

Jean-Michel Basquiat, In This Case (1983). Courtesy of Christie’s

3. Sandro Botticelli, Young Man Holding a Roundel (ca. 1480)

Un grande classico tutto italiano, nonché il secondo Old Master più costoso di sempre dopo il Salvator Mundi di Leonardo ($ 450,3 milioni). Prezzo: $ 92,2 milioni. E dire che, nel 1982, il miliardario statunitense Sheldon Solow lo aveva acquistato per “sole” 810.000 sterline. «Il nostro giovane ha ormai 550 anni, eppure sembra che stamattina avrebbe potuto passeggiare nelle nostre gallerie: è una vera bellezza per i secoli». Rendono bene l’idea le parole di George Wachter, co-presidente per gli Old Masters di Sotheby’s. Che aggiunge: «Questo dipinto trascende i tradizionali confini del genere Old Master, oltre ad essere uno dei ritratti meglio conservati e più squisiti del Rinascimento classico che si possano desiderare». Qui vi raccontavamo la sua storia.

Sandro Botticelli, Young man Holding a Roundel (dettaglio). Courtesy of Sotheby’s

4. Mark Rothko, No. 7 (1951)

Eccolo il primo esemplare della nostra classifica proveniente dalla collezione Macklowe. Dopo oltre 50 anni di matrimonio – senza lieto fine – l’investitore immobiliare Harry Macklowe e la ex moglie Linda hanno visto sfilare da Sotheby’s la raccolta di una vita intera, per definirne il valore e poi dividersi i proventi. Neanche a dirlo, è stata una vendita da guanti bianchi: il 100% dei lotti venduti e $ 676,1 milioni di fatturato (qui tutti i dettagli). Ma veniamo al No. 7 di Mark Rothko, dipinto esattamente nel suo annus mirabilis, il 1951. «In una straordinaria impresa di genio compositivo e coloristico», si legge sul catalogo dell’asta, «questo registro infuocato è squisitamente trattenuto dal più sottile margine di pigmento bianco che, allungandosi orizzontalmente tra le forme inferiore e media, agisce come il più delicato dei confini». Presentazione ottima per un’ottima aggiudicazione: $ 82,5 milioni – la terza cifra della classifica personale dell’artista su ArtPrice.

Mark Rothko, No.7, 1951. Courtesy of Sotheby’s

5. Alberto Giacometti, Le Nez (1947)

Secondo pezzo della collezione Macklowe. Ad accaparrarselo per la cifra di $ 78,4 milioni, da Sotheby’s, è stato l’investitore di criptovalute Justin Sun, che già a marzo si era aggiudicato due opere “fisiche” niente male: un Picasso da $ 20 milioni e un Warhol da $ 2 milioni. L’obiettivo? Creare un legame tra il mondo degli NFT – il fantomatico metaverso – e quello IRL, in real life. «Le Nez è una scultura forte, imponente, rivendica lo spazio intorno a sé, spingendosi oltre la gabbia da cui è sospesa», spiegavano gli esperti di Sotheby’s. «La testa è potentemente scolpita, la bocca aperta e cava, il collo è incredibilmente sottile, più piccolo della radice del naso». Capolavoro sospeso della produzione di Alberto Giacometti del dopoguerra, è l’unico degli otto esemplari di quest’opera ad essere mai passato all’asta.

Alberto Giacometti, Le Nez. Courtesy of Sotheby’s

6. Vincent van Gogh, Cabanes de bois parmi les oliviers et cyprès (1889)

Direttamente dalla Cox Collection, da Christie’s, questa tela di Van Gogh ha trovato casa per $ 71,4 milioni – vale a dire il quarto prezzo d’asta più alto per l’artista dopo Portrait du Docteur Gachet ($ 82,5 milioni), Laboureur dans un champ ($ 81,3 milioni) e Portrait de l’artiste sans barbe ($ 71,5 milioni). «Sto andando avanti come un uomo posseduto», scriveva proprio in quel periodo al fratello Theo, «più che mai ho una furia repressa per il lavoro, e penso che questo contribuirà a curarmi». Ed ecco il risultato: un’ondata di creatività, tutta tradotta in un paesaggio provenzale bruciato dal sole. E un’aggiudicazione a tanti zeri, s’intende.

Vincent van Gogh, Cabanes de bois parmi les oliviers et cyprès, 1889. Courtesy of Christie’s

7. Claude Monet, Le Bassin aux nymphéas (1917)

La stima da Sotheby’s, a maggio, si aggirava intorno ai $ 40 milioni, ma la bidding battle newyorkese sembra aver polverizzato qualsiasi previsione. $ 70,4 milioni, eccolo il prezzo per uno dei soggetti più riconoscibili – e conosciuti – della storia dell’arte. Un dipinto su larga scala (100 x 200 cm!), di quelli su cui l’artista si concentra a partire dal 1914. E di quelli esposti anche al Musée de l’Orangerie di Parigi o al Museum of Modern Art di New York, esatto. «Mi ci è voluto del tempo per capire le mie ninfee», spiegava Monet a un visitatore del suo studio a Giverny, «le ho piantate per puro piacere; le ho coltivate senza pensare a dipingerle. […] E poi, tutto ad un tratto, ho avuto la rivelazione e ho preso la mia tavolozza. Da quel momento non ho avuto quasi nessun altro soggetto». Anche in questo caso, il record assoluto è un appannaggio lontano: $ 110,7 milioni, raggiunti da Sotheby’s con Meules nel 2019.

Claude Monet, Le Bassin aux Nymphéas, 1917-19. Courtesy of Sotheby’s

8. Beeple, Everydays: The First 5000 days (2021)

Già a marzo, quando è stato aggiudicato da Christie’s per la cifra stratosferica di $ 69,3 milioni, avevamo il sentore che lo avremmo inserito nella nostra classifica di fine anno. E quindi eccolo qua. Con un prezzo di partenza di $ 100 dollari (“estimate unknown” recitava il catalogo pre-incanto), questo collage 100% digitale ha dato il via alla scalata dei Non-Fungible Token nelle case d’asta tradizionali. Dai quasi 20.000 cubi di Pak venduti in 15 minuti nella prima performance NFT di Sotheby’s a Replicator di Mad Dog Jones da Phillips, andato per $ 4,1 milioni. Tutto è iniziato da qui.

Beeple, Everydays – The First 5000 Days. Courtesy of Christie’s

9. Jackson Pollock, Number 17 (1951)

Collezione Macklowe, eccoci di nuovo. E questo è un lavoro piuttosto ricercato: non un tradizionale, coloratissimo, Pollock, ma uno dei cosiddetti Black Pourings – o Black Paintings – a cui l’artista si è dedicato a partire dalla primavera 1951. «Proprio quando le astrazioni colorate avevano raggiunto la piena fruizione», spiegano gli esperti di Sotheby’s, «Pollock decise coraggiosamente innovare, piuttosto che riciclare il tema». È un record assoluto, con una vendita da $ 61,2 milioni che lo scorso novembre ha spodestato senza indugi Number 19 del 1948 ($ 58,4 milioni, Christie’s 2013).

Jackson Pollock, Number 17, 1951. Courtesy of Sotheby’s

10. Cy Twombly, Untitled (2007)

Ultima tappa, non poteva che essere un’esplosione. E su grande scala, per di più. «Immense peonie scarlatte fioriscono in una raffica di pigmenti lussureggianti e gesti potenti, i loro contorni fluidi emettono ricche cascate di colorazione cremisi», così il catalogo introduceva un altro dei pezzi forti della collezione Macklowe. Untitled di Twombly appartiene alla serie A Scattering of Blossoms ed è stata realizzata per una mostra alla Lambert Collection di Avignone, nel 2007. Da lì, ha conquistato le più importanti collezioni in giro per il globo, incluse la Broad Collection di Los Angeles e la Brandhorst Collection di Monaco. L’ispirazione per questo capolavoro? La poesia haiku del diciassettesimo secolo. Da Sotheby’s, lo scorso novembre, questa poesia sui toni del rosso ha trovato un proprietario per $ 58,9 milioni.

Cy Twombly, Untitled, 2007. Courtesy of Sotheby’s

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