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Fino al 10.VI.2017 | Mario Nigro. Le strutture dell’esistenza | Dep Art Gallery, Milano

di - 5 Giugno 2017
La galleria Dep Art Gallery di via Comelico a Milano allestisce la mostra “Le strutture dell’esistenza”, una ricca personale di Mario Nigro a cura di Federico Sardella. Pittore storico, uomo sfaccettato e figura emblematica per l’astrattismo italiano del secondo novecento, Nigro nasce a Pistoia esattamente cento anni fa, vivendo a Livorno e a Milano. La ricerca del gallerista Antonio Addamiano ha una portata decennale; già nel 2006 inaugura la propria attività con la mostra “Opere di Mario Nigro”, nella vecchia sede della galleria in via Giuriati. Ora, in occasione del centenario della nascita dell’artista, Dep Art giunge a un importante lavoro, esponendo per lo più dipinti su tela e opere su carta del periodo degli anni ’50 e ’60, dove risulta più chiaro ed emblematico rispetto ad altri anni, la ricerca spasmodica e intensa dell’artista di trovare una precisa codificazione della struttura che va a creare con la pittura. Entrando in galleria troviamo una prima carrellata di dipinti, appartenenti alla serie degli “Spazi totali”. Qui vediamo una stratificazione di fitte aggregazioni reticolari, che vanno a saturare l’intera superficie. Un maniacale ordine in un apparente caos, che vede alla base una ricerca che va in una direzione dai duplici aspetti, poiché – per dirla come il curatore – gioca sulla variazione e sulla simultaneità, sul controllo e sull’emozione, sulla razionalità e sulla passione. Tutto questo in contrapposizione con i lavori degli anni ’70 – presenti al piano rialzato – su cui opera una ricerca essenziale e del tutto differente, che vede protagonista la linea; linea precisa, spezzata, diagonale, scomposta, ma ricca di un significante esistenziale, che vive di un suo respiro, fatto di meditazione e precisione. Ecco che allora cade a pennello il nome “Strutture dell’esistenza”, rendendo in modo soddisfacente l’idea di fondo dell’operato di Nigro, che cito di seguito:
Ho tratto esperienze dai rapporti che possono realmente intercorrere tra struttura musicale e costruzione astratta, problemi che erano stati accennati più volte, ma che non erano mai stati affrontati razionalmente. Sulla base di queste strutture ho studiato gli elementi plastici nelle loro ripetizioni, variazioni, simultaneità, coincidenze, giungendo così alla concezione di uno spazio totale.
M. Nigro, in catalogo mostra personale, Circolo della Casa della Cultura, Livorno 1954
Questi dipinti connotati da un ritmo proprio – che trae in parte le sue origini dal futurismo di Balla e dalla ricerca di Kandinsky sulla struttura musicale – mostrano delle barriere impenetrabili e composte. Qui, il cromatismo si fa elemento chiave, in una sua ricerca di liberazione dai pregiudizi culturali legati al colore, per giungere a una vera e propria “metafisica del colore”. A questo si aggiunga che, il pittore utilizza così lo spazio per creare delle forme funzionali, astratte e oggettive – capaci di creare delle “bellezze armoniche” – inquadrate in delle griglie fisiche di conoscenza della realtà, che non comprende solo la parte interiore ed emotiva ma una vera e propria espressione di meccanismi sociali e formali. Questa tragicità interna non vuole essere una ricerca espressionista, bensì una rappresentazione reale di una società in crisi, nella quale risiedono posizioni perfettamente delineate. La visione di Nigro non vuole apparire pessimistica ma – come da lui definita – una “constatazione di lotta”.
La galleria ha realizzato un volume bilingue, a cura di Sardella, contenente un interessante saggio di Giovanni Maria Accame e delle bellissime fotografie delle opere esposte (photo Bruno Bani)  e di alcune del pittore in studio (photo Nataly Maier).
Micol Balaban
mostra visitata il 24 maggio
Dal 1 aprile al 10 giugno 2017
Mario Nigro. Le strutture dell’esistenza
Galleria Dep Art, via Comelico 40 Milano
Orari: da martedì a sabato dalle 10:30 alle 19:00
Info: T. 02.36535620 www.depart.it

Di origini italo-armene, classe 1990, vive a Milano, dove si laurea in Scienze dei beni culturali e si specializza in Arti, Patrimoni e Mercati, con ricerca tesi in Danimarca focalizzata sulle European Capitals of Culture. Il suo amore per la cultura nasce sin dall’infanzia, da cui sviluppa una grande passione per diverse forme d’arte, dalla letteratura al teatro e alle arti visive, sposando così un atteggiamento curioso che la porta oggi alla ricerca e alla scrittura nel settore. e.

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