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Fino al 31.X.2015 | Daniel Gonzalez, Pop-Up Building Milan | Marsèlleria, Milano

di - 5 Ottobre 2015
Daniel Gonzalez lo conosciamo per il suo D.G. Clothes Project presentato per la prima volta nel 2004: delle vere e proprie “sculture indossabili” come giacche, pantaloni, t-shirt utilizzate durante le performance. Ma soprattutto lo conosciamo per i suoi progetti pubblici. A partire dalla città utopica galleggiante di Chili Moon Town Tour (2007, Città del Messico) ed attualmente itinerante; alla gru di Homeless Rocket With Chandeliers (2007, Milano) che di notte si trasformava in opera d’arte; per finire alla sua prima Pop-Up Building (2010, Rotterdam) dove ha presentato una chiesa storica coperta di cartone intagliato ispirato ai libri pop up per bambini.
Coprire un monumento storico non è certo una pratica artistica nuova. Lo facevano Christo e Jeanne-Claude che hanno cominciato coprendo 93mila metri quadri di costa australiana di tessuto bianco. Da allora “impacchettare” edifici, fiumi e persino isole in tutto il mondo è diventato il loro tratto distintivo. Era il 1969.
Ma parlare di Arte Pubblica è sempre attuale perché significa entrare nel vivo della questione del ruolo e del significato dell’arte contemporanea. Ad oggi sembra infatti essere cambiato poco anche dal 1973. Quando Giorgio De Chirico con i suoi Bagni Misteriosi di Parco Sempione partecipava al progetto “Contatto Arte/Città” che prevedeva la realizzazione di dodici opere d’arte da collocare negli spazi pubblici della città in occasione della XV Triennale di Milano. Lo scopo allora, come oggi, era instaurare un rapporto fra l’opera e il contesto urbano, un dialogo fra l’artista e lo spettatore. Allo spettatore non era più richiesto un ruolo passivo e contemplativo, ma attraverso una fruibilità “aperta” esso si trovava coinvolto nella ridefinizione degli spazi con cui l’opera veniva ad integrarsi.

Come nel caso della mostra “Pop-Up Building Milan” di Daniel Gonzalez, un’installazione che trasforma l’edificio esterno di Marsèlleria in un enorme architettura in cartone intagliato ispirata all’estetica dei libri pop-up per bambini. Questa struttura è costituita da forme rotanti, marchingegni misteriosi che si animano improvvisamente catturando l’attenzione dello spettatore che, come un bambino, entra in un mondo fantastico.
Daniel Gonzalez come De Chirico è un visionario. Lo scopo di Gonzales però, a differenza del pittore metafisico e similmente alla poetica di Christo, è quello di fare sognare e di immergere lo spettatore in scenari fiabeschi scevri dalla presenza di muse inquietanti. Gonzalez, come in una sorta di ekphrasis, integra la sua opera con lo spazio circostante il cortile della galleria fatto di case, finestre e angoli di verde creando un unicuum percettivo. Rivela «l’intento di rovesciare un valore semantico di un luogo e convertirlo in un altro». Per questa mostra infatti l’artista argentino si serve dello stesso procedimento degli “apparati effimeri” realizzati nel 1600 da Gian Lorenzo Bernini: architetture in cartapesta destinate a durare il breve tempo di una festa pirotecnica. Ma ad essere usato da Gonzales non è la cartapesta bensì il cartone. Precisamente 250 mq di cartone intagliato a mano, nastro adesivo, fascette, legno, colle, filo in nylon, motori elettrici compongono questa enorme struttura che ricopre le due facciate del cortile della Marsèlleria. A determinarne la durata non sarà però una festa, come nella tradizione barocca, ma gli agenti atmosferici e le intemperie, condannando l’opera a durare un breve periodo: “il tempo di girare pagina”.
Effimera come un incontro l’opera di Gonzales si lega a Bernini non solo per la spettacolarità e la teatralità delle sue architetture ma anche per una sorta di ideologia interna: far sognare chi non sogna mostrando un ideale di città come integrazione e stratificazione non solo di edifici ma anche di umanità.
Sara Marvelli
mostra visitata il 16 settembre
Dal 16 settembre al 31 ottobre 2015
Daniel González Pop-Up Building Milan
Marsèlleria, Milano
Orari: da lunedì a venerdì 10:00-18:00 ingresso libero

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