Categorie: Moda

Le fotografie della collezione Spring/Summer di Valentino fanno infuriare il Giappone

di - 8 Aprile 2021

Le fotografie dell’ultimo shooting di Valentino hanno creato un vero incidente diplomatico con il Giappone. Nelle immagini si vede la nota modella Mitsuki Kimura, vestita degli abiti della collezione primavera-estate 2021, che cammina su un obi, la tradizionale cintura giapponese indossata con i kimono e i keikogi. Come se non bastasse, sempre nello stesso servizio Kimura è ritratta mentre indossa delle scarpe all’interno di una casa. Non un grande periodo per Valentino: nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 aprile, un incendio ha completamente distruttolo stabilimento di scarpe e il magazzino logistico della maison a Bucine, in provincia di Arezzo, causando danni per milioni di euro.

L’attacco sui social network

Insomma, questa storia delle scarpe si è rivelata un enorme passo falso per Valentino, che è stato duramente criticato sui social network da centinaia di utenti indignati per una mancanza di rispetto per la cultura giapponese così palese. E anche ingenua: incredibile pensare che un brand internazionale come Valentino non abbia pensato alle conseguenze che immagini del genere avrebbero scatenato. Contando poi che la modella, conosciuta anche con il nome di Koki e figlia di Takuya Kimura, attore e cantante della boy band SMAP, è una delle personalità più in vista nell’ambiente della moda giapponese, l’errore di valutazione risulta ancora più clamoroso.

«È come se la cultura giapponese venisse calpestata», si legge in un commento su Twitter. «È come camminare su un vestito di Valentino con le scarpe. Come si sentirebbero a riguardo?», continuano. «Questo episodio non è riferito solo al Giappone: non si dovrebbero calpestare o maneggiare in modo così approssimativo degli abiti tradizionali», fa notare un utente.

Le immediate scuse di Valentino al Giappone

Immediate le scuse, rilasciate sia in inglese che in giapponese, da parte della maison italiana, che ha spiegato anche come gli scatti ritraggano la modella seduta su un tessuto che «può ricordare» un obi tradizionale ma che, secondo Valentino, non è effettivamente un obi. Più difficile giustificare le scarpe all’interno della casa, per questa approssimazione non ci sono giustificazioni: «La maison Valentino si scusa profondamente per qualsiasi offesa causata». Nella dichiarazione si spiega anche come il brand sia impegnato a «Diffondere una cultura dell’inclusività su scala globale» e che vorrebbe «Trasformare questa occasione in un potente momento di approfondimento per il marchio e la sua comunità».

Misha Janette, una critica di moda e blogger di base a Tokyo, ha dichiarato di essere rimasta scioccata dalle immagini. «Non appena ho visto le foto, ho avuto l’impressione che il team creativo dietro le riprese non fosse davvero in grado di capire», ha detto a Janette a This Week In Asia. «Lavoro regolarmente a servizi fotografici e parlo costantemente con gli assistenti solo per assicurarmi che ciò che stiano facendo sia appropriato e accettabile. Fa parte del lavoro e trovo difficile credere che non siano riusciti a farlo in questa occasione», ha continuato. «Non sorprende una reazione simile, è stata sicuramente una decisione strana», ha concluso Janette, aggiungendo però di essere rimasta soddisfatta dalle scuse tempestive della maison.

Ben diversa fu invece la reazione di Stefano Gabbana che, nel 2018, riuscì a entrare in guerra con la Cina. Nel grande Paese asiatico non gradirono le pubblicità di presentazione della sfilata Dolce & Gabbana che avrebbe dovuto tenersi a Shangai e che mostravano una modella cinese piuttosto impacciata, nell’usare le bacchette per mangiare una pizza, degli spaghetti e un cannolo. Immagine stereotipata, riferimenti sessisti e così i video postati su Weibo, sito di microblogging usatissimo da quelle parti, furono sommersi dalle critiche. In quella occasione, però, Gabbana non solo non si scusò ma continuò ad attaccare la Cina, con una serie di risposte offensive e razziste. Risultato? Sfilata cancellata e tutti a casa.

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  • E' mai possibile che gli stilisi italiani pecchino sempre di" arguta ignoranza" così poca professionalità e sensibilità o rispetto per la cultura altrui ??

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