In esposizione al RUFA Space, in via degli Ausoni 7, a Roma, la doppia mostra di Sergio Gagliardo e Ninni Dei, incentrata sul culto del corpo. Con la cura di Beatrice Levorato, gli artisti raccontano la profanità , la libido e l’amore. A legare le opere è una componente fortemente erotica, accompagnata da un’ironia sottile. Opere carnali e provocatorie che si prendono la responsabilità di ornarsi di umanità , quadri che raccontano realtà personali perfino scomode.
Visitabile fino al prossimo 18 ottobre, la mostra al RUFA Space tratta del tema della carne nel suo valore culturale, spaziando da spunti della grande tradizione artistica, per giungere fino ai meandri nascosti delle nuove tendenze del web. In questi lavori la visione del corpo nudo assume una doppia valenza: il senso lascivo della trasgressione sessuale ed erotica viene contrapposto a una visione storico-mistica, sorta di ricongiungimento spirituale con una sacralitĂ panteistica che guarda a un antico senso del divino. In tale contesto il tema del corpo viene analizzato con fierezza, illuminato da un sentore di antico e di nuovo che si mescola e si fonde tra venerazione carnale e sottesa condanna riprovevole.
Ninni Dei è un’artista visibilmente influenzata dal fumetto, dal tratto disinvolto e spontaneo. Nelle sue opere racconta storie tramite immagini. Utilizza parole come sfondo, con esse accompagna il pensiero. Il suo segno lavora su immaginari oggi sempre più popolari, come quello degli anime e dei manga. Spunti visivi e atmosfere volte ad aprire l’immaginazione dello spettatore. Quest’ultimo viene posizionato nell’opera e stimolato a continuare mentalmente la narrazione. L’essenza fortemente ironica che accompagna i suoi lavori smorza la presenza di una sorta di pudore, rivolto all’atto sessuale.
Le opere di Sergio Gagliardo trattano il contraddittorio bipolarismo dell’essere umano. Troviamo accostamenti continui di amor sacro e amor profano, tentazione e rimprovero, libido e pudore. Immaginari visivi che richiamano la tradizione con cui analizza la psiche dell’uomo moderno. Lo spettatore diventa oggetto e testimone di una scomposizione quasi freudiana. La moralità e il giudizio vengono messi alla prova di fronte al tema della seduzione in un tratto lirico, a tratti grottesco. Mette in luce il senso del peccato e quello dell’innocenza, il bene e il male nelle cose; li incontriamo in una commistione talmente amalgamata da risultare ormai inscindibile.
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