Belinda Kazeem-Kamiński, Rub_Rock, 2024
I linguaggi dell’arte per attivare riflessioni critiche sul presente: per la programmazione del 2025, Kunst Meran Merano Arte proporrà quattro mostre principali e un ricco calendario di attività, proponendosi come spazio di dialogo interdisciplinare, dove le narrazioni consolidate vengono messe in discussione e affiancate da nuove prospettive. Il nuovo anno prende avvio con la chiusura, il 16 febbraio, della mostra Architetture recenti in Alto Adige 2018-2024, progetto incentrato sull’identità architettonica del territorio attraverso una selezione di opere valutate da una giuria internazionale.
A partire dal 16 marzo 2025, la programmazione enterà nel vivo con Aerolectics, prima personale in Italia dell’artista austriaca Belinda Kazeem-Kamiński, curata da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi nell’ambito del programma triennale The Invention of Europe, un itinerario tre mostre collettive e tre monografiche, avviato lo scorso anno, dedicato alle relazioni tra l’Europa e tre diversi continenti: Africa, Abya Yala (termine decoloniale usato per indicare la totalità del continente americano) e Asia.
Attraverso un percorso multimediale, Kazeem-Kamiński riflette sulle origini e gli effetti del sistema missionario cattolico europeo in Africa, esplorando il rapporto tra memoria collettiva, diaspora e storia coloniale. In mostra, una serie inedita di lavori, in cui si susseguiranno oggetti, narrazioni, suoni e immagini.
Dal 22 giugno al 12 ottobre 2025, la collettiva Earthly Communities prosegue il ciclo The Invention of Europe, approfondendo i legami tra Europa e Abya Yala. Le opere e performance, in dialogo con il territorio altoatesino, esploreranno temi come ecologia, economie locali e tradizioni agricole. Nell’ambito della mostra sono previste anche residenze d’artista di Amanda Piña, Alexandra Gelis e Luigi Coppola, che realizzeranno nuove opere e interventi in spazi pubblici e naturali, creando connessioni tra arte e sostenibilità.
Il 24 ottobre, due mostre chiuderanno l’anno espositivo. A cura di Kristina Kreutzwald e Martina Oberprantacher, la personale dell’artista tedesco Franz Wanner indaga l’eredità dell’industria bellica e del lavoro forzato nel contesto nazionalsocialista, con nuove ricerche specifiche sul passato altoatesino. Parallelamente, AlpiTypes, curata da Antonino Benincasa, Massimo Martignoni e Anna Zinelli, e dedicata alla grafica storica locale, esplora la tipografia del primo Novecento tra Bauhaus, Razionalismo e Wiener Secession, coinvolgendo studenti e grafici internazionali nella reinterpretazione di alfabeti storici.
Il Museo Nivola di Orani compie 30 anni: nel corso del 2025, tre progetti delle artiste Nathalie Du Pasquier, Mona…
Per la sua mostra allo SpazioC21 di Reggio Emilia, Stefano Serretta mette in discussione le gerarchie espositive con un intervento…
Nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Mario Giacomelli, Palazzo del Duca di Senigallia ospita, fino al 6…
Il movimento futurista, nonostante proclamasse il progresso tecnologico e l’avanzata del razionale mondo industriale, era incredibilmente interessato agli aspetti più…
Presidente del Centre Pompidou dal 2015 al 2021, Serge Lasvignes è morto a 70 anni per una malattia: diede impulso…
Un nuovo capitolo nella fotografia: Matías Sauter Morera usa l’Intelligenza Artificiale per reimmaginare la storia queer del Costa Rica e…