Categorie: Opening

È qui la festa?

di - 9 Giugno 2018
È proprio una festa l’inaugurazione della collettiva “Ciao 2” da collicaligreggi a Catania, dalle ore 19 di oggi. Si tratta di una riunione degli artisti rappresentati dalla galleria (Federico Baronello, Ana Cardoso, Alice Cattaneo, Rä di Martino, Tamás Kaszás, Filippo Leonardi, Urs Lüthi, Christoph Meier, Ute Müller, Nicola Pecoraro, Andrea Santarlasci) con l’aggiunta di Adalberto Abbate in qualità di special guest. L’occasione è un allegro saluto, bagnato da birra e seguito da note swing, rivolto a Palermo e alla sua frenetica stagione espositiva, una “tempesta perfetta” di eventi culturali di qualsiasi linguaggio e natura, nella città che è insieme Capitale Italiana della Cultura 2018 e sede di Manifesta 12. Ormai gran parte del mondo dell’arte, dopo un salto ad Art Basel a Basilea (che si svolgerà dal 14 al 17 giugno prossimo) farà tappa, magari usufruendo di uno dei voli diretti appositamente organizzati, nel capoluogo siciliano, per il denso opening week della biennale nomade più famosa e imprevedibile al mondo.
Torno però ora a occuparmi di Catania, a buon diritto città del contemporaneo per qualità e quantità di fondazioni d’arte, spazi indipendenti. Nonché per l’attività svolta da Gianluca Collica e Massimo Ligreggi, titolari dal 2011 della galleria omonima, con sede nella città di sant’Agata, ma temporaneamente, per qualche giorno all’anno, tra Artissima, MiArt, ABC-Art Berlin Contemporary, ARCO Madrid oppure NADA New York. Già la sede che hanno scelto per il loro quartier generale la dice lunga, perché si trova all’interno degli spazi SAL, un tempo dedicati alla lavorazione di arance, legnami, articoli sanitari, oggi un borgo creativo multidisciplinare con un’atmosfera tipica di ambienti simili a quelli newyorkesi o londinesi, ma con un pathos tutto mediterraneo. A Gianluca e Massimo, durante la mia ultima escursione siciliana, ho chiesto con quale slogan sintetizzerebbero il loro lavoro. “Arte e vita”, mi hanno risposto all’unisono. “È chiaro – hanno proseguito – che ci sono tanti modi di declinare questo rapporto, ma per quanto ci riguarda riteniamo che il più efficace sia quando l’arte si confronta sui principi che sono alla base del vivere quotidiano. Quei valori essenziali alla base della nostra etica e di qualsiasi strategia culturale, sociale o economica. Partiamo dalla considerazione di quanto nel nostro tempo sia sempre più diffusa la classe dei precari, che oggi ritroviamo in Italia in cospicua percentuale anche nel mondo dell’arte. Una condizione che tocca pure nazioni europee dove l’arte storicamente aveva sempre vissuto una condizione privilegiata. Quello che per noi siciliani era una condizione usuale e con la quale abbiamo imparato a convivere e che probabilmente in noi è diventato un punto di forza, oggi è qualcosa con cui quasi tutti devono fare i conti, da sud a nord da est a ovest. Precari sì, ma da neofiti… Precario è sinonimo di immobilità, stenti, disillusione, mancanza di futuro, ma se si prova a cambiare la prospettiva, atteggiamento che è proprio dell’arte, ci si accorge che per far fronte materialmente e psicologicamente a una condizione precaria l’unica possibilità è quella di alzare l’asticella delle nostre prospettive, immaginare, fantasticare e rendere le utopie possibili. Difronte all’utopia di una Sicilia al centro del dibattito culturale mondiale, noi siciliani reagiamo compattandoci e lavoriamo mettendo sul campo capacità sbalorditivi”. Capacità che sicuramente saranno messe alla prova questa estate, innescate da Manifesta 12, con esiti – ci auguriamo – interessanti quanto sorprendenti, che noi di Exibart vi racconteremo sul campo dalla prossima settimana. Stay tuned! (Cesare Biasini Selvaggi)
INFO
Opening: ore 19.00
Ciao 2
dal 9 giugno al 9 luglio 2018
Galleria collicaligreggi
via Indaco 23, Catania
orari: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato ore 16.00-19.00 o su appuntamento
www.collicaligreggi.it

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