Categorie: Personaggi

Non solo Bassolino

di - 21 Luglio 2006

Il restyling dell’aula consiliare e del ristorante firmato da Corvino+Multari, la buvette decorata dall’“uomo d’acciaio” Sergio Fermariello, l’installazione Sine die di Anna Maria Pugliese nel “Transatlantico”. Questi alcuni degli interventi d’autore già attuati nella sede del Consiglio Regionale della Campania, grattacielo F13 di quel Centro Direzionale che, dopo anni di polemiche, pare ormai acquisito nello skyline partenopeo. Ma c’è di più. Degli altri progetti in cantiere per ingentilire il Palazzo parla Sandra Lonardo Mastella, dallo scorso anno presidente del “parlamentino” campano.

Recentemente lei ha espresso l’intenzione di realizzare uno spazio mostre all’interno della sede del Consiglio. Com’è nata l’idea?
Durante una campagna d’ascolto condotta nelle cinque province della regione, alcuni giovani artisti e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, lamentando la mancanza di spazi pubblici e di occasioni per mettersi in luce, mi hanno chiesto di esporre i propri lavori nel palazzo del Consiglio. L’area che stiamo approntando servirà ad accogliere non solo talenti senza grandi possibilità economiche e tagliati fuori dai grandi circuiti, ma anche ad ospitare lavori realizzati nelle comunità d’accoglienza, nelle carceri e negli istituti minorili.

Quali saranno gli ambienti interessati?
Abbiamo un ampio spazio al piano terra dell’edificio. Un atrio praticamente inutilizzato, molto luminoso, con pareti a vetro, dove nel Natale dell’anno scorso abbiamo allestito un antico presepe di proprietà del Consiglio, rimasto per anni un po’ nascosto. Un’iniziativa molto apprezzata…

Può illustrarci meglio il progetto?
In base al regolamento predisposto per l’attuazione, organizzeremo mostre temporanee secondo un calendario trimestrale, che terrà conto delle provenienze geografiche e delle diversità di genere. Durante le esposizioni ci sarà inoltre la possibilità di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. Tra i primi, oltre ai giovani dell’Accademia, ci saranno i ragazzi del carcere minorile di Nisida, che realizzano presepi di sughero e oggetti in ceramica. Puntiamo, insomma, a valorizzare e promuovere le tante forme di creatività di cui è ricca la nostra regione e che spesso rimangono confinate in periferia

A proposito di periferia. Fin dal suo insediamento, lei ha sostenuto la necessità di un decentramento delle attività del governo locale. Ritiene realizzabile questa politica anche per quanto riguarda l’arte contemporanea?
Sono sicura che un effettivo decentramento dei poteri farà bene all’arte contemporanea, contribuendo alla nascita di altri grandi attrattori ‘campani’, anche nelle aree interne, alternativi a quelli ‘napoletani’, come il Pan e il Madre. Occorre creare una rete territoriale diffusa per favorire l’innovazione, la sperimentazione dal basso e per rinsaldare i legami con le scuole, le botteghe e i singoli artisti che operano a livello locale.

Secondo lei, i cittadini campani come hanno recepito la massiccia offerta d’arte contemporanea da parte delle istituzioni?
Credo abbiano apprezzato lo sforzo delle Amministrazioni locali, del Comune di Napoli in particolare, e della Regione, che ha investito una buona fetta di risorse, anche comunitarie. Devo dire che ci si sta muovendo bene in questa direzione anche in altre città… C’è grande fermento, dappertutto.

Non c’è il rischio di una saturazione?
Il pericolo è scongiurato se c’è voglia di cambiare, di migliorare, di sperimentare nuove formule, per riuscire a coinvolgere sempre di più i fruitori. L’arte non va intesa a senso unico: da una parte chi crea e dall’altra chi ammira. I musei e le strutture deputate devono diventare qualcosa di dinamico, centri propulsori, oltre che strumenti per creare nuova ricchezza. Questo sarà possibile se riusciremo, attraverso interventi legislativi mirati, a far dialogare attivamente tra loro addetti ai lavori, mondo della formazione, operatori turistici ed esperti di comunicazione.

anita pepe

[exibart]

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  • magari anche un pò meno violenza, aggressività, anarchia pura.....un pò più voglia di poter uscire la sera e potersi ritirare a casa tranquilli di non subire nessuna rapina...poter dormire un pò di più la notte se abiti ai quartieri spagnoli, alla sanità, a forcella....sapete tutti quei motorini urlanti dove dai 5 anni in poi si gareggia...dove siete?....forse nelle vostre casette posillipine....che ben venga l'arte....ma soprattutto ben venga l'arte del saper campare...a napoli mi sa che noi brave persone ce la dobbiamo scordare....arruvuar....

  • Credo che Mister Bassolino abbia abbandonato un po la presa con Napoli!Il RINASCIMENTO NAPOLETANO è finito!Siamo tornati all'immodizia per strada ,ritardi dei mezzi e in generale le scortesie degli operatori dei servizi!Forse si dovrebbe inserire nelle scuole fin dalla più tenera eta' l'educazione civica,come bisogna comportarsi da CITTADINO!Inteso come :educazione,rispetto degli altri e della comunità nella sua interezza umana e fisica.

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