AUTOREFERENZIALITÀ, ADIEU

di - 9 Settembre 2010

Ecco che gran parte di questa nostra narrativa

contemporanea continua abbastanza a corrispondere,

in effetti, ai tanti secoli di invariabili “temi in
classe”

con svolgimento “tanto ben scritto” su garbati e
doverosi

argomenti astratti di maniera convenzionale e di
interesse

(diciamo) irrilevante, mentre “fuori” continuava a
succedere

(come quasi sempre) “di tutto”: risse e minacce,
guerriglie e

tafferugli, ricatti e riscatti, grandi furti e grandi
rapimenti

e magari anche grandi seduzioni (oltre che “la casa a
fuoco”).

Alberto Arbasino, In questo stato (1978)

Non è che ci occupiamo del mondo dell’arte per rimanere
chiusi entro questo orizzonte: ci interessa, infatti, come riflesso, specchio,
metafora del mondo fuori. E perché attraverso la comprensione e la
trasformazione del primo possiamo eventualmente capire e alterare il secondo,
ben più importante. “Non stiamo mica a pettinare le bambole”, direbbe con espressione oscena
eppure a suo modo sublime Simona Ventura.

Un paese in cui i media definiscono tutti, all’unisono e
compatti, “scandalosa” la mostra milanese di un pur degno ma francamente
imbolsito Paul McCarthy [nella foto: Shit Pile del 2007] è un paese che mette a nudo per l’ennesima
volta seri problemi identitari (con tutto il rispetto, 65 primavere non sono
uno scherzo, soprattutto poi per uno scandalo, di qualsiasi tipo…). Poteva
essere scandalosa La Dolce Vita nell’Italia semi-arcaica del 1960; l’ultra-citata (e
altrettanto bistrattata) Merda d’artista manzoniana nel ‘61; persino, al limite, il
soporifero Ultimo tango a Parigi di Bertolucci nel ‘72. Ma un McCarthy qualunque, nel 2010… suvvia,
andiamo! È questo dunque, principalmente, un paese di e per vecchi, perché solo
questi nostri vecchi possono scandalizzarsi – o possono far finta di
scandalizzarsi, che è sempre un’opzione plausibile, per quanto discutibile –
per le opere di un “vecchio”. È vecchio il contesto, è vecchia l’ideologia che
lo sottende, sono vecchi gli attori, è vecchio persino il palcoscenico.


Il quadro è inoltre complicato da intere generazioni che
sembrano nate già vecchie, e riscaldate solamente da un ardente desiderio di
suicidio collettivo, appena appena camuffato da finta timidezza e da
un’attitudine penosamente rinunciataria. Perché questo, in definitiva, e
nient’altro che questo è la tanto strombazzata “autoreferenzialità”: rinuncia
in partenza. Una miscela implosiva di pavidità, pigrizia intellettuale,
piaggeria e anemia creativa. Perché le generazioni precedenti almeno, prima di
svendersi, avevano avuto la voglia, il tempo e l’ambizione di costruire
qualcosa che valesse la pena di essere svenduto: un ideale (per quanto
malinteso), un sogno da tradire e infangare a piacimento, una sottocultura,
seppur macilenta.

Qui invece è tanto impellente l’ansia, la frenesia della
(s-)vendita di sé, del saldo a inizio stagione, che ci si dimentica addirittura
di elaborare un contenuto qualsiasi da svergognare e sputacchiare. Al limite,
di costruire se stessi. Ci si consegna assolutamente incompleti, larve umane. Tristissime. Certo,
non tutti sono così, lo diciamo e lo ripetiamo: per esempio, la pattuglia di
scrittori New Italian Epic (Wu Ming, Genna, Evangelisti e altri) in questi anni sta portando avanti con coraggio,
pur tra mille difficoltà, un discorso rigoroso, resistente, generoso, fatto di opere.


Lo stato confusionale, nel sistema artistico nazionale, è
invece massimo e generale. Al punto che si arriva a chiedersi se esista
davvero, ancora, un’arte italiana, e qualcuno per consolarsi cerca di ripescare
e attualizzare polverosissime ipotesi strapaesane. Questo, purtroppo, è ciò che
accade quando si smarriscono i “fondamentali”. Quando ci si perde
definitivamente nel circolo modaiolo e finto-glamour, di un glamour cencioso perché
anche in quel campo (e forse soprattutto in quel campo, data la situazione attuale) ci
vogliono tradizione, competenza e formazione tecnica. Saper fare le cose per
bene
.

Al contrario, a lungo si è pensato che della qualità si
potesse fare tranquillamente a meno (anzi, che il concetto stesso di “qualità”
non esistesse più, quasi fosse in se stesso reazionario, e superato) sostituendola con
manovre maneggione e ammiccamenti patinati. Le “entrature”. Poi ci si stupisce
alla scoperta, ovvia per la verità, che la patina ricopre la melma, che con la
superficialità non si va da nessuna parte e, anzi, si viene impietosamente
tagliati fuori, che spazi e riconoscimenti vanno conquistati palmo a palmo e
non mendicati, o peggio.


Tranquilli, comunque: i medesimi problemi – in aggiunta ad
altri ben peggiori – li sta affrontando anche la realtà là fuori. Tutto sta a
vedere che cosa accadrà. E se questa sarà finalmente l’occasione per un
salutare processo di maturazione collettiva, o se invece si tenterà ancora una volta
– come sempre capita in Italia – di cambiare “gattopardianamente” tutto, perché
tutto rimanga come è.

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Visualizza commenti

  • Tutto il restante 99% o 98% o 97% se ne frega anche della ricerca medica, se è per questo. Tutti cretini? SI. Parlando più seriamente, il vecchio Paul sembra ormai una copia sbiadita dei Chapman. E anche loro li trovo "anni'90 forever".
    Gli scandalizzati, invece, non lo so in che anni vivano, forse in quelli antecedenti all'alfabetizzazione di massa.

  • @Gabriele: ahaha ottimo intervento, grazie!, riassume perfettamente ogni possibile riflessione sull'argomento :) ora possiamo pure tacere.
    PS: Capatonda che "crea" in prestazione agonistica sì che renderebbe felice i giudici di gara dell'arte! Esponetelo!

  • ah ecco perchè gli skiantos mi hanno sempre fatto cagare, un pubblico di merda non può altro che liquefarsi in merda componendo merda, quindi secchiate di merda in faccia in loop e il cerchio si chiude

  • grazie a Gabriele per il videclip degli Skiantos!
    già l'attacco (voce di Freak Anthony fuori campo), ".. Piero Manzoni, pittore milanese ma geniale", è fantastico..

  • @hm: sì ma tu partecipi o ti chiami fuori?
    essù, rilassati ogni tanto, sempre con quel musone, sempre incazzato! :) guarda che a te l'arte non fa niente bene eh...

  • il fatto che abbia un umorismo diverso dalla tua attitudine ironica e spigliata (alla carlopastore di mtv insomma) non vuol dire che abbia il musone svelarte, mi fa semplicemente cagare il 99% di sbobba che vedo su questo sito ma non vuol dire che sia triste cioè non capisco la tua equazione sinceramente, a me il rock demenziale o tutto ciò che è demenziale mi ha sempre fatto cagare, e l'esempio della merda esaltata dagli skiantos mi sembra perfetto per il sentimento che mi suscitano, fine
    ps
    sono loro gli ironici che dovrebbero dimostrare ironia rilassata alla secchiata di merda in faccia non certo io che gliela tiro, li aiuterei semplicemente a testare in modo approfondito il sentimento di cui sono pervasi, non sia mai che fossero solo chiacchiere la coprofagia è una roba seria

  • con pittore milanese MA geniale intendeva dire che milanese e geniale di solito sono inconciliabili? cmq in un'ipotetica classifica di milanesi geniali direi che pieromanzoni sarebbe proprio l'ultima ruota del carro

  • hm, ma perché non vai ogni tanto a farti un giro? io sono appena rientrato da una passeggiata, è una giornata splendida, mi sa che ce ne saranno ancora poche così da qui alla fine dell'anno.. parli di stare 15 ore al computer, citi mtv e martelli i forum di exibart apparentemente senza soste, sarai stanco, difficile essere positivi in queste condizioni, impossibile, a quanto pare, apprezzare il videoclip degli Skiantos.
    dei quali non possiedo un disco che è uno, li conoscevo appena, mentre ora, grazie a Gabriele, ho scoperto che sono davvero bravi.

  • ma sì dai ho già finito di martellare tranquillo, è da 1 mese e mezzo che commento qui tra l'altro in maggioranza per rispondere a commenti dove sono stato tirato in mezzo ahahaha ti lascio il forum libero per scrivere altre banalità sugli skiantos non ti preoccupare, se lavori al computer poi non è così strano starci anche 15 ore se lo usi anche per i cazzi tuoi, ma forse effettivamente tu lo usi solo per leggere exibart e rispondere alle mail e nelle giornate di sole dai da mangiare ai piccioni, grazie del suggerimento ma ho sempre preferito le giornate di neve alle passeggiate primaverili, ciao
    ps
    ho citato mtv solo perchè l'arte che ti piace è perfetta per mtv non ti scandalizzare anzi vai a guardare very victoria che così ti rilassi e non perdi tempo a rispondermi, una delle 3-4 volte che mi è capitato di vederlo c'era pure freak antoni ed erano tutti molto ironici e spigliati, non sai cosa ti sei perso devi assolutamente rimediare

  • caro svelarte adesso mi vuoi togliere anche i pronomi?
    comunque c'è un equivoco io per consigli per acquisti intendevo
    riferirmi a quello che credevo essere un tuo invito a comprarmi un fischietto!
    lo so bene che non puoi comprare opere d'arte perchè sei un pensionato :)))))

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