09 settembre 2010

AUTOREFERENZIALITÀ, ADIEU

 
di christian caliandro

Ma se è “scandaloso” un attempato Paul McCarthy nel 2010, cos’erano allora La Dolce Vita nel ’60 o la Merda d’artista nel ’61? L’autoreferenzialità che ci avviluppa delinea, descrive e definisce una generazione che è incapace anche di costruire qualcosa che valga la pena di essere svenduto...

di

Ecco che gran parte di questa nostra narrativa

contemporanea continua abbastanza a corrispondere,

in effetti, ai tanti secoli di invariabili “temi in
classe”

con svolgimento “tanto ben scritto” su garbati e
doverosi

argomenti astratti di maniera convenzionale e di
interesse

(diciamo) irrilevante, mentre “fuori” continuava a
succedere

(come quasi sempre) “di tutto”: risse e minacce,
guerriglie e

tafferugli, ricatti e riscatti, grandi furti e grandi
rapimenti

e magari anche grandi seduzioni (oltre che “la casa a
fuoco”).

Alberto Arbasino, In questo stato (1978)

Non è che ci occupiamo del mondo dell’arte per rimanere
chiusi entro questo orizzonte: ci interessa, infatti, come riflesso, specchio,
metafora del mondo fuori. E perché attraverso la comprensione e la
trasformazione del primo possiamo eventualmente capire e alterare il secondo,
ben più importante. “Non stiamo mica a pettinare le bambole”, direbbe con espressione oscena
eppure a suo modo sublime Simona Ventura.

Un paese in cui i media definiscono tutti, all’unisono e
compatti, “scandalosa” la mostra milanese di un pur degno ma francamente
imbolsito Paul McCarthy [nella foto: Shit Pile del 2007] è un paese che mette a nudo per l’ennesima
volta seri problemi identitari (con tutto il rispetto, 65 primavere non sono
uno scherzo, soprattutto poi per uno scandalo, di qualsiasi tipo…). Poteva
essere scandalosa La Dolce Vita nell’Italia semi-arcaica del 1960; l’ultra-citata (e
altrettanto bistrattata) Merda d’artista manzoniana nel ‘61; persino, al limite, il
soporifero Ultimo tango a Parigi di Bertolucci nel ‘72. Ma un McCarthy qualunque, nel 2010… suvvia,
andiamo! È questo dunque, principalmente, un paese di e per vecchi, perché solo
questi nostri vecchi possono scandalizzarsi – o possono far finta di
scandalizzarsi, che è sempre un’opzione plausibile, per quanto discutibile –
per le opere di un “vecchio”. È vecchio il contesto, è vecchia l’ideologia che
lo sottende, sono vecchi gli attori, è vecchio persino il palcoscenico.

Paul McCarthy - Pig Island - 2003-10 - tecnica mista - m 11x10x6 - courtesy l’artista & Fondazione Nicola Trussardi, Milano & Hauser and Wirth, Zurigo - photo Marco De Scalzi
Il quadro è inoltre complicato da intere generazioni che
sembrano nate già vecchie, e riscaldate solamente da un ardente desiderio di
suicidio collettivo, appena appena camuffato da finta timidezza e da
un’attitudine penosamente rinunciataria. Perché questo, in definitiva, e
nient’altro che questo è la tanto strombazzata “autoreferenzialità”: rinuncia
in partenza. Una miscela implosiva di pavidità, pigrizia intellettuale,
piaggeria e anemia creativa. Perché le generazioni precedenti almeno, prima di
svendersi, avevano avuto la voglia, il tempo e l’ambizione di costruire
qualcosa che valesse la pena di essere svenduto: un ideale (per quanto
malinteso), un sogno da tradire e infangare a piacimento, una sottocultura,
seppur macilenta.

Qui invece è tanto impellente l’ansia, la frenesia della
(s-)vendita di sé, del saldo a inizio stagione, che ci si dimentica addirittura
di elaborare un contenuto qualsiasi da svergognare e sputacchiare. Al limite,
di costruire se stessi. Ci si consegna assolutamente incompleti, larve umane. Tristissime. Certo,
non tutti sono così, lo diciamo e lo ripetiamo: per esempio, la pattuglia di
scrittori New Italian Epic (Wu Ming, Genna, Evangelisti e altri) in questi anni sta portando avanti con coraggio,
pur tra mille difficoltà, un discorso rigoroso, resistente, generoso, fatto di opere.

Paul McCarthy - Static (Pink) - 2004-09 - silicone, acciaio - cm 271x164x324 - courtesy l’artista & Fondazione Nicola Trussardi, Milano & Hauser and Wirth, Zurigo - photo Marco De Scalzi - coll. privata
Lo stato confusionale, nel sistema artistico nazionale, è
invece massimo e generale. Al punto che si arriva a chiedersi se esista
davvero, ancora, un’arte italiana, e qualcuno per consolarsi cerca di ripescare
e attualizzare polverosissime ipotesi strapaesane. Questo, purtroppo, è ciò che
accade quando si smarriscono i “fondamentali”. Quando ci si perde
definitivamente nel circolo modaiolo e finto-glamour, di un glamour cencioso perché
anche in quel campo (e forse soprattutto in quel campo, data la situazione attuale) ci
vogliono tradizione, competenza e formazione tecnica. Saper fare le cose per
bene
.

Al contrario, a lungo si è pensato che della qualità si
potesse fare tranquillamente a meno (anzi, che il concetto stesso di “qualità”
non esistesse più, quasi fosse in se stesso reazionario, e superato) sostituendola con
manovre maneggione e ammiccamenti patinati. Le “entrature”. Poi ci si stupisce
alla scoperta, ovvia per la verità, che la patina ricopre la melma, che con la
superficialità non si va da nessuna parte e, anzi, si viene impietosamente
tagliati fuori, che spazi e riconoscimenti vanno conquistati palmo a palmo e
non mendicati, o peggio.

Paul McCarthy presso lostand di Hauser & Wirth di Zurigo ad ArtBasel 2010
Tranquilli, comunque: i medesimi problemi – in aggiunta ad
altri ben peggiori – li sta affrontando anche la realtà là fuori. Tutto sta a
vedere che cosa accadrà. E se questa sarà finalmente l’occasione per un
salutare processo di maturazione collettiva, o se invece si tenterà ancora una volta
– come sempre capita in Italia – di cambiare “gattopardianamente” tutto, perché
tutto rimanga come è.

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show a Carrara: e l’opera di Mccarthy divenne scenografia per un matrimonio…

McCarthy
a Milano

christian caliandro


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20 Commenti

  1. finalmente mettiamo in discussione anche
    Mc Charty ex artista trasgressivo infognato nel manierismo della trasgressione : una vita spesa
    a stampare a caratteri cubitali la cifra dell’abiezione reiterata e relegata a rovistare nell’immondizia: il clown gettava merda sul pubblico americano medio e ora questa gli rimbalza contro: sei circondato , pirla! sei solo un artista che a buttato via 67 anni a fare il ributtante e finisci patetico e domato a fare conferenze!

  2. Guardiamo l’arte come specchio e palestra per cose più importanti. Ma non penso che il problema dell’arte nostrana sia paul maccarty. Quali sono i nomi nostrani?

    E poi francamente bisogna individuare una via alternativa. Se no mi sembra veramente di sparare sull’ ambulanza.

    Il blog come organizzatore della realtà mi sembra utile per non avere più scuse e bypassare questa pretesa palude. Ma i figli di Pier Luigi Celli, i figli dei vecchi, a mio parere hanno un grande problema di contenuti. Gli strumenti ci sono tutti.

    E poi basta un minimo di successo per essere ignorati; forse non c’è nemmeno reale interesse. Non si capisce che le cose piu’ importanti sono legate a questo. E allora e’ inevitabile diventare autore ma anche spettatore, semmai unico.

  3. mah mc carthy è così preciso, neanche uno schizzo fuori posto, diligente nella calligrafia:
    allora nos si spara sull’ambulanza ma si spara sulla diligenza!

  4. UN’ARDITA IPOTESI

    ma signor Rossi
    e se non ci fosse una via alternativa?
    E SE FOSSE TUTTA UNA MERDA?
    Capisco che è un’ipotesi un pò ardita (Pensate un pò : credere che Cattellan sia un’imbecille, che Richter sia un povero maniaco, che Koons sia un impiegato della Disney, che Politi non sia un genio , che l’elenco telefonico sia meglio di Artforum, che la Abramovic sia un caso di esibizionismo, che Doig è un pessimo pittore , ecc ecc)

    Però vi invito a meditare sul fatto di quanta gente rispetto alla popolazione complessiva si interessa di Arte Contemporanea e ne ha una (complessivamente) buona opinione?
    1%? 2%?3%?
    tutto il restante 99% o 98% o 97% se ne frega
    e vive benissimo senza arte contemporanea

    Tutti cretini? o cretini noi me compreso che sto a pedere tempo con un Rossi che non so nemmeno chi è forse è uno o forse tre o forse centomila?
    dio che dilemma , sono profondamente toccato da queste mie acute riflessioni! :)))))))

  5. Mi pare, sig. Caliandro, che Lei abbia le idee un tantino confuse; e con Lei molti dei partecipanti al commentario in calce. Se è vero che, come dice, “i media definiscono tutti, all’unisono e compatti, ‘scandalosa’ la mostra milanese” di McCharty, perché criticare McCharty? Egli mette a nudo uno stato di cose e, a quanto pare, giustamente.
    Se la provocazione di McCarthy pur essendo a Suo (e secondo quello di molti) parere banale, in questa Italia fa ancora scandalo, è evidente che ha ragione il buon vecchio Paul.

    Tra l’altro, e a ben pensare, l’opera di McCarthy è talmente superflua che Lei (e molti commentatori) hanno speso parole e parole ad essa – e agli effetti da essa prodotti – ispirate; che strano, non trova?

    Non mi interesso mai all’artista e a ciò tutto ciò che lo riguarda, m’importa solo delle opere, dei significati che svelano e degli effetti che producono; ma se ci provo non fatico a immaginare che se McCarthy leggesse le vostre parole se la riderebbe di gusto nel notare una così scarsa capacità di ampliare l’orizzonte interpretativo, di comprendere che, forse, le vostre stesse stesse critiche( SEMPRE E SOLAMENTE GIUDIZI DI VALORE, mai che si riesca a riflettere in modo più distaccato sui contenuti che un’opera è… sempre a criticare per quello che non è, che noia!) e lo scandalizzarsi di taluni sono parte integrante della sua poetica o, questo sicuramente, uno dei livelli concettuali che l’opera svela.

    Ma in fin dei conti, io mi diverto come lui, e per questo vi ringrazio 🙂

    PS: agli stroncatori d’attitudine, a coloro che non riescono ad assumere atteggiamenti a-valutativi, consiglio di dotarsi di cronometro e fischietto e provare la carriera di giudice di gara; immagino le soddisfazioni maggiori che potrebbero togliersi… 🙂

  6. in ogni caso cara/o svelarte non mi sembrava banale in toto paul mc cartney (o qualche altro sosia di un morto) quanto in particolare la merda a cui facevi riferimento, poi la teoria del bene o male purchè se ne parli a cui fai riferimento ti assicuro che è già stata smontata molto tempo fa, non per niente maurina topolina ha avuto qualcosa come 350 commenti spalmati durante mezza estate

  7. signor svelarte ce li sveli allora questi contenuti per favore invece di fare consigli per gli acquisti e si compri lei il fischietto: comunque io mi chiamo fuori non avendo espresso scale di valori e avendo giocando piuttosto al nichilista ho ventilato l’ipotesi che “sia tutta una merda”;
    ma sopratutto ho detto che mc (donald )non è un’ambulanza ma al massimo è una diligenza il che dietro l’ironia riflette invece la mia profonda riflessione sui contenuti oltre che le realizzazioni del noto artista e ho anche aggiunto che lo stesso mi è sembrato un pò patetico quando si prende sul serio facendo le conferenze e, sinceramente, anche se in passato si sarà divertito mi pare che sia uno che ormai rida ben poco al contrario di quanto lei spera, caro disvelatore

  8. @achab: bando ai pronomi di cortesia, suvvia, che almeno in quanto nick ci si liberi dei formalismi! 🙂

    Consigli per gli acquisti non ne darò: è, il mio per l’arte, kantianamente, un piacere disinteressato. Del resto, un integerrimo astensionista dai giudizi di valore come potrebbe, poi, dar valore economico alle opere? Tra l’altro di arte contemporanea mi interesso ma, al contempo, penso che si potrebbe vivere benissimo senza (in quale percentuale rientro?), pertanto figuriamoci se sarei disposto a pagarla o a consigliarne l’acquisto!

    Per quanto riguarda i contenuti di certe “cacate” si è discusso più che diffusamente in calce a un’altra notizia, quella sui “plagi” di Hirst.

    Sul fatto che, nichilisticamente, sia “tutta una merda” che dire? E’ vero e non è vero, dipende semplicemente dal livello di realtà dell’opera a cui ci si riferisce criticamente: a un livello sarà, forse, merda, a un altro livello sarà un’opera interessante; non è complicato.

    PS:che McCarthy se la rida non ho scritto che lo spero, ma che lo suppongo; se così non sarà, me la riderò anche per lui 🙂

  9. Tutto il restante 99% o 98% o 97% se ne frega anche della ricerca medica, se è per questo. Tutti cretini? SI. Parlando più seriamente, il vecchio Paul sembra ormai una copia sbiadita dei Chapman. E anche loro li trovo “anni’90 forever”.
    Gli scandalizzati, invece, non lo so in che anni vivano, forse in quelli antecedenti all’alfabetizzazione di massa.

  10. @Gabriele: ahaha ottimo intervento, grazie!, riassume perfettamente ogni possibile riflessione sull’argomento 🙂 ora possiamo pure tacere.
    PS: Capatonda che “crea” in prestazione agonistica sì che renderebbe felice i giudici di gara dell’arte! Esponetelo!

  11. ah ecco perchè gli skiantos mi hanno sempre fatto cagare, un pubblico di merda non può altro che liquefarsi in merda componendo merda, quindi secchiate di merda in faccia in loop e il cerchio si chiude

  12. grazie a Gabriele per il videclip degli Skiantos!
    già l’attacco (voce di Freak Anthony fuori campo), “.. Piero Manzoni, pittore milanese ma geniale”, è fantastico..

  13. il fatto che abbia un umorismo diverso dalla tua attitudine ironica e spigliata (alla carlopastore di mtv insomma) non vuol dire che abbia il musone svelarte, mi fa semplicemente cagare il 99% di sbobba che vedo su questo sito ma non vuol dire che sia triste cioè non capisco la tua equazione sinceramente, a me il rock demenziale o tutto ciò che è demenziale mi ha sempre fatto cagare, e l’esempio della merda esaltata dagli skiantos mi sembra perfetto per il sentimento che mi suscitano, fine
    ps
    sono loro gli ironici che dovrebbero dimostrare ironia rilassata alla secchiata di merda in faccia non certo io che gliela tiro, li aiuterei semplicemente a testare in modo approfondito il sentimento di cui sono pervasi, non sia mai che fossero solo chiacchiere la coprofagia è una roba seria

  14. con pittore milanese MA geniale intendeva dire che milanese e geniale di solito sono inconciliabili? cmq in un’ipotetica classifica di milanesi geniali direi che pieromanzoni sarebbe proprio l’ultima ruota del carro

  15. hm, ma perché non vai ogni tanto a farti un giro? io sono appena rientrato da una passeggiata, è una giornata splendida, mi sa che ce ne saranno ancora poche così da qui alla fine dell’anno.. parli di stare 15 ore al computer, citi mtv e martelli i forum di exibart apparentemente senza soste, sarai stanco, difficile essere positivi in queste condizioni, impossibile, a quanto pare, apprezzare il videoclip degli Skiantos.
    dei quali non possiedo un disco che è uno, li conoscevo appena, mentre ora, grazie a Gabriele, ho scoperto che sono davvero bravi.

  16. ma sì dai ho già finito di martellare tranquillo, è da 1 mese e mezzo che commento qui tra l’altro in maggioranza per rispondere a commenti dove sono stato tirato in mezzo ahahaha ti lascio il forum libero per scrivere altre banalità sugli skiantos non ti preoccupare, se lavori al computer poi non è così strano starci anche 15 ore se lo usi anche per i cazzi tuoi, ma forse effettivamente tu lo usi solo per leggere exibart e rispondere alle mail e nelle giornate di sole dai da mangiare ai piccioni, grazie del suggerimento ma ho sempre preferito le giornate di neve alle passeggiate primaverili, ciao
    ps
    ho citato mtv solo perchè l’arte che ti piace è perfetta per mtv non ti scandalizzare anzi vai a guardare very victoria che così ti rilassi e non perdi tempo a rispondermi, una delle 3-4 volte che mi è capitato di vederlo c’era pure freak antoni ed erano tutti molto ironici e spigliati, non sai cosa ti sei perso devi assolutamente rimediare

  17. caro svelarte adesso mi vuoi togliere anche i pronomi?
    comunque c’è un equivoco io per consigli per acquisti intendevo
    riferirmi a quello che credevo essere un tuo invito a comprarmi un fischietto!
    lo so bene che non puoi comprare opere d’arte perchè sei un pensionato :)))))

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