For The Love of God, l’opera-provocazione dell’osannato artista esponente massimo della Young British Art, che sborda tra icona kitch e reliquia religiosa, ha detto addio allo Studiolo di Francesco I de’ Medici che l’ha custodito per quasi un anno. Un vero e proprio “tesssoro”, di tolkieniana memoria, per ghermirli tutti. Accecati dai potenti bagliori del teschio i visitatori terranno memoria del capolavoro di preziosità con i suoi 8.601 diamanti purissimi, e il diamante rosa centrale detto “Stella del Teschio”.
Un grande successo di pubblico e di critica anche internazionale, che ha consentito al comune di Firenze di registrare un incremento netto del 13,5% di pubblico rispetto allo storico di Palazzo Vecchio degli ultimi tre anni. Un “ospite d’eccezione” che sembra aver dato un nuovo impulso alla culla del rinascimento. Firenze ha salutato la partenza dell’opera con l’evento For the Love Of Contemporary una 12 ore non stop tenutasi sabato 11 giugno che ha trasformato il capoluogo toscano nell’epicentro sinaptico dell’arte contemporanea.
Cosa è successo? Oltre a segnare un nuovo record di visite, 4.000 solo nella giornata di sabato 11 giugno, in cui era possible ammirare gratuitamente fino alle 2.00 di notte il teschio di Hirst, Palazzo Vecchio è stato palcoscenico, nella Sala dei Dugento, di una serie di interessanti conferenze e di momenti di dialogo con una affluenza di pubblico esponenziale.
Collezionismo al maschile da Francesco I de’ Medici a François Pinault, tra i temi più curiosi affrontati con il pubblico nei dibattiti condotti dai principali artisti contemporanei fiorentini. E poi temi più attuali con un approfondimento sull’impatto delle nuove espressioni del web nel mondo dell’arte
Sull’arte pubblica nelle città?
Insostituibile propositore, l’Assessore alla Cultura e alla Contemporaneità, Giuliano da Empoli. Chimeglio di lui poteva promuovere una tavola rotonda su questo tema dopo il recente tam tam mediatico scaturito dall’opposizione di da Empoli all’installazione di alcune sculture di Rabarama nelle piazze di Firenze?
Gli ospiti? Più che illustri. Da Arabella Natalini, curatrice dello spazio fiorentino EX 3, a Valentina Gensini, curatrice dell’ultima Notte Bianca fiorentina, Alberto Salvadori, direttore artistico del Museo Marini Marini e direttore dell’Osservatorio per le Arti Contemporanee dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Mario Cristiani, fondatore della storica Galleria Continua di San Gimignano.
Fuori dal Palazzo, un tourbillion di eventi hanno invaso la città, con proiezioni di film, come quello di Heinz Peter Schwerfel, The World According to Kapoor, e l’apertura fino a tardi di moltissime gallerie, musei e istituzioni.
Ciliegina sulla torta l’incontro tra Francesco Bonami, curatore di FOR the LOVE of GOD di Damien Hirst, e Hans-Ulrich Obrist, codirettore della celebre Serpentine Gallery di Londra nella splendida cornice del Salone dei Cinquecenti, con blitz a sopresa dell’ospite inatteso, Luigi Ontani.
articoli correlati:
Damien Hirst Firenze, Palazzo Vecchio
A Firenze polemiche contro l’”arte” delle marchette
a cura di rebecca vespa
Daniele Sigalot presenta la sua opera incentrata sul concetto freudiano di errore all’Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino: l’arte ancora…
Gli spazi di Cassata Drone Expanded Archive, a Palermo, ospitano una mostra dell’artista elvetico boemo Martin Chramosta che è più…
Fino al 24 novembre le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco accolgono la più importante esposizione di Robert Indiana ospitata…
Alex Da Corte torna a Milano con una nuova irriverente rassegna di opere, tra dipinti, sculture e installazioni. È la…
A quasi un mese dalla morte di Massimo Uberti, il fondatore di Casa Sponge Giovanni Gaggia lo omaggia con un…
Fino al primo giugno, Ersilia. Praticare l’altrove è il racconto corale al MACTE Termoli che reinterpreta la città tra folklore,…