Unâiniziativa parte del progetto âOspite a Palazzoâ, che da anni porta opere dâarte di rilievo nella splendida cornice di Palazzo Cini. Questo luogo dâarte e cultura, insieme alle Gallerie dellâAccademia, la Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi â Punta della Dogana, fa parte del Dorsoduro Museum Mile, un percorso culturale che abbraccia otto secoli di storia dellâarte mondiale.
Lâultimo âospiteâ è Bernardo Bellotto con il dipinto âVarsavia, chiesa di Santa Croceâ datato 1778 e proveniente dal Museo del Castello Reale di Varsavia. Un quadro che è una preziosa testimonianza dellâEuropa del Settecento e rappresenta unâimportante tappa nella vivace attivitĂ del vedutista veneziano. Grazie alla collaborazione con Assicurazioni Generali, main partner della Galleria di Palazzo Cini, la mostra ospite proseguirĂ fino al 15 ottobre 2023.
Bernardo Bellotto, noto anche come il nipote e allievo di Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come Canaletto, si differenzia dal maestro per un approccio analitico al realismo. Durante gli anni in cui fu invitato nelle corti europee, tra cui Dresda e Varsavia, Bellotto produsse immagini di immenso valore storico. La sua attenzione per le strutture architettoniche e il suo sguardo curioso lo resero un appassionato e sensibile cronista della civiltĂ europea del suo tempo. Unâattitudine, quella al realismo che si intensificò soprattutto nel periodo trascorso a Varsavia, dove convivevano estrema ricchezza e disperata povertĂ , dando vita a una capitale vibrante, ma segnata da un grave declino politico.
Il dipinto âVarsavia, chiesa di Santa Croceâ è una straordinaria resa della facciata barocca della chiesa di Santa Croce, una delle piĂš importanti della cittĂ . In una scena animata da una moltitudine di luci e persone che popolano la via Krakowskie Przedmiescie, lâultimo tratto della strada che collegava le due residenze reali: il palazzo di Wilanòw e il castello nella CittĂ Vecchia. La chiesa di Santa Croce era un importante scenario di celebrazioni di Stato, e lâopera di Bellotto cattura perfettamente lâatmosfera vibrante e vivace di quel luogo.
Il dipinto ospite di Palazzo Cini ha svolto un ruolo storico particolarmente significativo. Nel corso del tempo, è infatti stato utilizzato come modello per la ricostruzione della chiesa di Santa Croce, che fu distrutta dopo la Rivolta di Varsavia del 1944. Insieme alla tela raffigurante la Chiesa delle Sacramentine, lâopera faceva parte dellâanticamera Senatoriale del Castello Reale di Varsavia, conosciuta come la âSala di Canalettoâ, fino al 1807. Successivamente, passò di mano in mano, subendo requisizioni e spostamenti, fino a essere recuperato e collocato al Museo Nazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Un quadro che ci offre uno spaccato prezioso della societĂ polacca del Settecento e rappresenta un importante documento storico della cittĂ , dei suoi palazzi e delle sue chiese. Lâ artista è stato profondamente coinvolto dal fascino della civiltĂ polacca, le sue vedute di Varsavia testimoniano il suo amore per il dettaglio e la cura con cui rappresentava le cittĂ visitate.
Un opera che è anche un viaggio nel cuore di Varsavia, catturando lâessenza di una cittĂ in trasformazione e testimoniando la sua vibrante vita sociale. Palazzo Cini offre unâopportunitĂ unica ai suoi visitatori che si possono immergere nellâarte barocca e riflettere sul ruolo dellâartista come testimone e interprete della civiltĂ europea del Settecento. La Fondazione Giorgio Cini con âUn Ospite a palazzoâ ci offre cosĂŹ unâoccasione straordinaria di connessione con il passato e di scoperta delle bellezze dellâarte contemporanea.
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