29 luglio 2023

Un Ospite a Palazzo: Bernardo Bellotto nella Galleria di Palazzo Cini a Venezia

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La Galleria di Palazzo Cini a Venezia accoglie un nuovo ospite d'eccezione: il dipinto "Varsavia, chiesa di Santa Croce" di Bernardo Bellotto (1721-1780)

"Varsavia, chiesa di Santa Croce" di Bernardo Bellotto (1721-1780)

Un’iniziativa  parte del progetto “Ospite a Palazzo“, che da anni porta opere d’arte di rilievo nella splendida cornice di Palazzo Cini. Questo luogo d’arte e cultura, insieme alle Gallerie dell’Accademia, la Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi – Punta della Dogana, fa parte del Dorsoduro Museum Mile, un percorso culturale che abbraccia otto secoli di storia dell’arte mondiale.

L’ultimo ‘ospite’ è Bernardo Bellotto con il dipinto “Varsavia, chiesa di Santa Croce” datato 1778 e proveniente dal Museo del Castello Reale di Varsavia. Un quadro che è una preziosa testimonianza dell’Europa del Settecento e rappresenta un’importante tappa nella vivace attività del vedutista veneziano. Grazie alla collaborazione con Assicurazioni Generali, main partner della Galleria di Palazzo Cini, la mostra ospite proseguirà fino al 15 ottobre 2023.  

Palazzo Cini – Sala da pranzo ovale con il servizio di porcellane Cozzi

Bernardo Bellotto, noto anche come il nipote e allievo di Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come Canaletto, si differenzia dal maestro per un approccio analitico al realismo. Durante gli anni in cui fu invitato nelle corti europee, tra cui Dresda e Varsavia, Bellotto produsse immagini di immenso valore storico. La sua attenzione per le strutture architettoniche e il suo sguardo curioso lo resero un appassionato e sensibile cronista della civiltà europea del suo tempo. Un’attitudine, quella al realismo che si intensificò soprattutto nel periodo trascorso a Varsavia, dove convivevano estrema ricchezza e disperata povertà, dando vita a una capitale vibrante, ma segnata da un grave declino politico.

Il dipinto “Varsavia, chiesa di Santa Croce” è una straordinaria resa della facciata barocca della chiesa di Santa Croce, una delle più importanti della città. In una scena animata da una moltitudine di luci e persone che popolano la via Krakowskie Przedmiescie, l’ultimo tratto della strada che collegava le due residenze reali: il palazzo di Wilanòw e il castello nella Città Vecchia. La chiesa di Santa Croce era un importante scenario di celebrazioni di Stato, e l’opera di Bellotto cattura perfettamente l’atmosfera vibrante e vivace di quel luogo.

Palazzo Cini – Sala dei Polittici

Il dipinto ospite di Palazzo Cini ha svolto un ruolo storico particolarmente significativo. Nel corso del tempo, è infatti stato utilizzato come modello per la ricostruzione della chiesa di Santa Croce, che fu distrutta dopo la Rivolta di Varsavia del 1944. Insieme alla tela raffigurante la Chiesa delle Sacramentine, l’opera faceva parte dell’anticamera Senatoriale del Castello Reale di Varsavia, conosciuta come la “Sala di Canaletto”, fino al 1807. Successivamente, passò di mano in mano, subendo requisizioni e spostamenti, fino a essere recuperato e collocato al Museo Nazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale.

 Un quadro che ci offre uno spaccato prezioso della società polacca del Settecento e rappresenta un importante documento storico della città, dei suoi palazzi e delle sue chiese. L’ artista è stato profondamente coinvolto dal fascino della civiltà polacca, le sue vedute di Varsavia testimoniano il suo amore per il dettaglio e la cura con cui rappresentava le città visitate.

 

Palazzo Cini – In primo piano, Ritratto di gentiluomo di Francesco Prata da Caravaggio; in secondo piano, La zuffa di Dosso Dossi

Un opera che è anche un viaggio nel cuore di Varsavia, catturando l’essenza di una città in trasformazione e testimoniando la sua vibrante vita sociale. Palazzo Cini offre un’opportunità unica ai suoi visitatori che si possono immergere nell’arte barocca e riflettere sul ruolo dell’artista come testimone e interprete della civiltà europea del Settecento. La Fondazione Giorgio Cini con ‘Un Ospite a palazzo’ ci offre così un’occasione straordinaria di connessione con il passato e di scoperta delle bellezze dell’arte contemporanea.

Esterno Palazzo Cini
Palazzo Cini – Veduta della scala ovale di Tomaso Buzzi. Ph. Matteo De Fina

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