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Jeff Koons vs Naf Naf. Per l’accusa di plagio, il tribunale francese si esprimerà a novembre

di - 26 Settembre 2018
Non c’è pace tra Jeff Koons e la Francia. Dopo la lunghissima e controversa querelle per via dei Tulips, un omaggio floreale respinto al mittente senza troppe cortesie, questa volta è Franck Davidovici a dissotterrare l’ascia di guerra, o meglio, la fatale penna con la quale ha firmato la citazione in giudizio che ha trascinato l’artista statunitense in tribunale.
I fatti risalgono al gennaio 2015, quando Davidovici accusò formalmente Koons di aver plagiato l’immagine guida di una sua campagna pubblicitaria del 1985 sviluppata per Naf Naf, noto brand di moda francese. L’opera contestata è Fait d’Hiver, scultura in porcellana del 1988 in tre esemplari, di cui uno venduto all’asta da Christie’s nel 2007 per 4.3 milioni di dollari. Il colmo è che ad averla acquistata fu Fondazione Prada e in effetti le somiglianze sono evidenti, con quel maialino, mascotte del marchio francese, addobbato con la tipica fiaschetta di salvataggio dei San Bernardo, che soccorre una donna distesa lascivamente sulla neve. In effetti l’unica differenza, a parte i materiali diversi, è un pinguino che Koons ha inserito al fianco del simpatico suino ma sappiamo che l’originalità fine a se stessa non è mai stata tra i suoi obiettivi, almeno non quanto la distorsione e l’appropriazione di immagini già popolari e consumate. E tanto basterebbe ad aprire un dibattito sul concetto di originalità nella storia dell’arte, ancora più spinoso dei cavilli legali.
Davidovici ha detto di essere venuto a conoscenza della scultura solo nel 2014, dopo aver visto il catalogo di una mostra del Centre Pompidou e, infatti, anche il museo francese è stato denunciato, insieme a Prada e all’editore Flammarion, che ha riprodotto le immagini della scultura. L’opera fu subito ritirata dalla mostra, mentre per il verdetto si è dovuto attendere un po’ di più.
Lunedì la corte di Parigi ha fissato la data della sentenza all’8 novembre, quando si deciderà se accogliere le istanze di Davidovici, che ha chiesto al Tribunal de grande instance di Parigi di pronunciarsi sulla confisca della scultura e su circa 300mila euro di risarcimento più interessi. Koons ha diversi precedenti per plagio e non sono favorevoli. L’anno scorso, fu la volta di Naked, ancora una scultura in porcellana del 1988, compresa nella serie Banality, accusata di plagio di una fotografia di Jean-François Bauret. In quel caso, il tribunale francese condannò la Jeff Koons LLC e ancora il Centre Pompidou, che aveva pubblicizzato l’opera, al pagamento di 40mila euro.

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