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Troppo femminismo per Amazon, che decide di cancellare la serie tv ispirata a Judy Chicago

di - 24 Aprile 2018
Un grande momento per Judy Chicago che, dopo essere stata inclusa nella classifica annuale delle 100 persone più influenti nel panorama dell’arte, stilata dal Time, ha anche proposto, per The Prospect NY, una rivisitazione della sua The Dinner Party, storica installazione degli anni ’70, considerata tra le opere manifesto del femminismo ed esposta all’Elizabeth Sackler Center for Feminist Art del Brooklyn Museum di New York. Insomma, nulla lasciava presagire la scelta di Amazon, che ha deciso di cancellare la serie tv ispirata a Womanhouse, altra opera capitale dei movimenti di genere degli anni ’70, realizzata insieme a Miriam Shapiro.
Un fulmine a ciel sereno per i tanti che speravano di poter dedicare il proprio divano a un binge watching artisticamente e socialmente impegnato e, in effetti, considerato l’interesse suscitato dall’artista nata nel 1939, sembra una mossa controcorrente. Il colosso dell’e-commerce, che da alcuni mesi si è lanciato nell’avventura del piccolo schermo, aveva una esclusiva sullo sviluppo della storia ma ha lasciato scadere i termini dell’accordo, «Amazon sta cambiando i propri piani generali, per raggiungere un audience più vasta», fanno sapere laconicamente. Cosa bolle in pentola? Pare che gli sforzi siano tutti concentrati sull’adattamento del Signore degli Anelli, il blockbuster di J.R.R. Tolkien, che costerà circa 500 milioni di dollari. Peccato, perché la storia della grande opera-performance, che coinvolse praticamente tutta la comunità artistica della California, sarebbe stata sicuramente interessante, oltre che meno conosciuta della gesta di Frodo e compagni. Ne approfitterà Netflix?
E dire che le premesse per un big show al femminile c’erano tutte, visto che a firmare la regia e la sceneggiatura ci sarebbe stata Jill Soloway, acclamata autrice di opere teatrali incentrate sulle tematiche di genere e di serie tv di grande successo per HBO, come Six Feet Under. Per la società di Jeff Bezos, poi, Soloway ha anche già lavorato, per la scrittura di Transparent, serie arrivata alla quarta stagione e punta di diamante della programmazione della piattaforma dedicata allo streaming. Forse è proprio con Soloway il problema, perché anche I Love Dick, un’altra sua serie ispirata all’omonimo romanzo di Chris Kraus, è stata recentemente cancellata, dopo una prima stagione accolta positivamente. Anche in questo caso, la protagonista è una donna.
Troppo femminismo per Amazon? Eppure, a dirigere gli Amazon Studios, è stata chiamata Jennifer Salke, ex presidente di Nbc Entertainment, per sostituire Roy Price, allontanato a febbraio dai vertici aziendali, in seguito alle accuse di molestie avanzate da Isa Hackett, produttrice della serie The Man in the High Castle.

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