Ma abbiamo acutamente scoperto che la scelta è stata più conservatrice di quanto le giurie vogliano far credere e si è orientata su criteri piuttosto classici. Niente salti mortali infatti, per non rimanere in tema: né eccessivo progressismo, né novità da avanguardie artistiche… per non offendere con inopportune esagerazioni le austere tombe storiche presenti in particolare al Cimitero Monumentale. A quanto pare, nella morte ancor più che nella vita, la novità deve venire a patti con le resistenze della tradizione. La morte resta una cosa seria e i loculi restano le dimore austere che sono sempre state.
D’altra parte troviamo appropriata la scelta: meglio non esagerare in nuove sperimentazioni, allucinati da mode passeggere: ciò che piace non è mai ciò che piaceva (casomai piace quello che era piaciuto), i gusti cambiano e ritornano continuamente, i concetti di “in”, “kitsch” e fuori moda sono praticamente intercambiabili da un giorno all’altro. In questo andirivieni generale è senza dubbio saggio battersi perché lo stile scelto per i loculi abbia un valore nel tempo: di fronte a certe situazioni irreversibili per natura, la vanità del cambiamento è inutile e controproducente.
Il tempo passa, le mode anche, il loculo è per sempre.
viviana mazza
Torino a tutta fotografia con il nuovo festival Exposed e la fiera The Phair, gli appuntamenti da non perdere con…
Al Teatro Comunale di Vicenza, per Danza in Rete Festival, va in scena Sol Invictus di Hervè Koubi, travolgente melting…
Prometeo Gallery Ida Pisani accoglie, a Milano, "La Bellézza non esiste", la mostra che rappresenta la seconda fase della collaborazione…
A Roma, il Campus RUFA ospita un talk sul problema delle relazioni tossiche: in programma la presentazione dell’opera vincitrice di…
Al MUSMA di Matera, la nuova installazione permanente dello street artist Crisa dialoga con le opere della grande Maria Lai:…
Giunta alla quinta edizione, con una sede rinnovata, la fiera di fotografia si conferma per la sua identità accurata e…